Lierna: festa per il primi 5 anni della Casa dell'anziano Pietro Buzzi

La prima giornata d’estate è coincisa quest’anno alla Casa dell’anziano Pietro Buzzi di Lierna con un anniversario davvero importante: abituati a festeggiare i compleanni dei longevi Ospiti, oggi è stato invece ricordato il primo lustro dalla inaugurazione della rinnovata Struttura. Dopo un periodo di “forzata” chiusura la Casa è stata, infatti,riaperta nel 2015 da “Residenza Rosella” con una formula totalmente innovativa e vincente: comunità sociale per anziani.

Anche in periodo di “Covid-19”, con le dovute cautele, si è voluto quindi organizzare nell’ampio giardino della casa che si affaccia direttamente sul lago una festa pomeridiana rivolta agli Ospiti, scopo e anima dell’attività, con momenti di grande emozione e di gioia fraterna domenica pomeriggio 21 giugno.
Splendida la coreografia: addobbi e drappi, le rose di colore blu e a campeggiare il logo di “Residenza Rosella”; presente anche al gran completo lo “staff” delle operatrici e degli operatori e l’avvocato lecchese Dario Pesenti, attivo nella Casa dell’anziano fin dal giorno della sua apertura.

Il “buffet” che si è svolto nel giardino all’aperto approfittando della calda giornata estiva, ove gli anziani si sono radunati all’ora della merenda, è stato curato come sempre nei minimi dettagli da Emanuela Cariboni,giovane Direttrice e “anima” della Casa , che ha realizzato una torta multipiano, accompagnata da spumante e bibite per tutti.
Poi il taglio della torta a ricordare idealmente il taglio del “nastro di partenza” avvenuto cinque anni prima, con lo spegnimento delle candeline e l’immancabile brindisi.
Il post Covid-19 non ha consentito quest’oggi a famigliari, parenti e affezionati volontari e ai numerosi amici liernesi della Casa, tra cui il parroco Don Marco ed il Sindaco Stefanoni con l’amministrazione da lui guidata, di essere “fisicamente” presenti come di consueto avviene alle feste: lo sono stati idealmente con i loro messaggi di calorosa vicinanza e di amicizia. Tutti hanno comunque essere “virtualmente” presenti attraverso i “social” con i video trasmessi e le foto della giornata pubblicate.
Davvero emozionante vedere poi gli anziani, dopo aver gustato la merenda, partecipare intonando canzoni dei loro tempi e facendo sentire tutti come parte integrante della grande famiglia della casa di riposo.
 

Emanuela Cariboni ha voluto ricordare, non senza emozione, questo traguardo.

Sono passati cinque anni: come ha vissuto e sta vivendo questa esperienza?
Sono stati anni intensi, ma molto soddisfacenti, sia dal punto di vista professionale che umano, perché credo non ci sia nulla di più bello che poter aiutare gli altri e nello stesso tempo potersi realizzare come persona e come professionista. Oggi sono felice perché ho realizzato quello che prima per me era solo un sogno e continuo a vivere questa dimensione di positività ogni giorno cercando di trasmetterla non solo a me stessa ma anche agli altri e soprattutto agli anziani, che sono il centro di questa esperienza.

Oggi la Struttura è consolidata e conosciuta sul territorio lecchese e non solo. Qual è la chiave di questo “successo”?
Indubbiamente ho sempre creduto in questo progetto e l ho sempre portato avanti a testa alta senza mai pensare nemmeno per un minuto che sarebbe potuto andare male. Ho creduto in me stessa, nelle mie capacità proiettando la mia vita non solo sul passato o sul presente, ma soprattutto verso il futuro. Chi desidera crescere deve per forza evolversi: ciò che si evolve richiama il futuro


E se il suo progetto non fosse andato come si aspettava?
Credo che tutto ciò che ci accade non è altro che un mezzo per farci comprendere quanto siamo lontani dalla nostra meta. Ogni esperienza sia positiva che negativa è per noi una “scuola” utile a farci imparare e conoscere chi siamo e cosa vogliamo. I fallimenti non esistono sono solo indicatori che stiamo percorrendo una strada non adatta a noi.

Crede di avere trovato la “strada giusta”?
Dopo cinque anni credo proprio di si. Credo di aver trovato gran parte della mia dimensione  anche se non bisogna mai smettere di migliorarsi e di credere in qualcosa di migliore. Abbiamo la possibilità di vivere, conoscere, crescere e imparare ... è utile sfruttare tutte queste opportunità!
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