Posticipata la riapertura delle discoteche: per Orsa e Moregallo 'situazione pesante', il Dancing Lavello si interroga se cambiare dopo 50 anni
Nuovo decreto, nuovi dispiaceri per alcune categorie di italiani colpite dall'ultimo dietrofront del Governo. Spostato al 25 giugno il "via libera" a calcetto e altri sport di contatto, da Palazzo Chigi si è infatti deciso di rinviare al 14 luglio anche la riapertura delle discoteche, che fino a qualche giorno fa sembrava potessero finalmente alzare le saracinesche e far risuonare la propria musica pur nel rispetto di una serie di prescrizioni non poco stringenti, come l'obbligo di consentire i balli solo all'aperto e con il limite della distanza interpersonale di almeno due metri. Regole forti, che avrebbero richiesto un impegno non indifferente ai proprietari dei locali, con molti di loro che però avrebbero accettato volentieri di metterle in pratica pur di (ri)partire.
Foto tratte dalle pagine Fb dei tre locali
"Sarebbe stato un primo passo, un toccasana per noi che siamo stati i primi a chiudere, il 23 febbraio scorso" ha commentato Carlo Sormani dell'Orsa Maggiore di Lecco, non poco amareggiato. "Siamo dispiaciuti per questa decisione, ma non possiamo fare altro che rassegnarci. Certo che ci sono dei controsensi assurdi: una compagnia di ragazzi o una coppia di fidanzati possono cenare allo stesso tavolo, ma non scendere insieme in pista, se non a due metri di distanza? Due congiunti - per usare un termine "attuale" - possono vivere sotto lo stesso tetto, ma non ballare abbracciati? Sono davvero perplesso, ma non quanto sono deluso da questo dietrofront del Governo: rinunciare alla stagione primaverile ed estiva significa per noi perdere il 90% del lavoro annuale e andare incontro a non poche difficoltà; avevamo fatto anche investimenti importanti, che ora rischiano di vanificarsi. Ormai sono ripartiti tutti" ha concluso il lecchese. "A farne le spese siamo sempre noi, sembra che le discoteche siano il male della società. E poi, passeggiando, vedo chioschetti pieni, assembramenti ovunque nelle piazze: come faccio a non arrabbiarmi?".
B.P.