Maggio 1960: storica promozione in Serie A per la Calcio Lecco

Era l’ultima settimana del mese di maggio 1960, sessant'anni or sono, quando ebbe inizio il conto alla rovescia verso la mitica domenica 29, quando il Lecco avrebbe festeggiato sul terreno amico del Rigamonti Cantarelli la promozione in serie A, già matematicamente conseguita nel turno precedente. La stampa sportiva, e non solo, sottolineava il “miracolo” di una città di provincia che entrava tra le stelle della massima serie calcistica nazionale. Lecco aveva superato i 46.000 abitanti; soffiava più che mai il vento gagliardo del boom economico, che provocava un benessere crescente di piena occupazione e di eccezionale attività industriale.


La rosa dei giocatori e tecnici del Calcio Lecco promosso in serie A

La squadra del Lecco Calcio, guidata dal presidentissimo Mario Ceppi, nel 1952/1953 era ancora in Quarta serie; nel 1953/1954 passava in C; nel 1957/1958 disputava il suo primo campionato in B. Già nel 1958/1959 aveva sfiorato la promozione in A; nel 1959/1960, suscitando un entusiasmo sportivo e cittadino travolgente, aveva occupato nel girone d’andata le prime posizioni in classifica, rafforzate e consolidate in quello di ritorno.


La squadra della vittoria sul Milan nel campionato riserve 59/60

Mancavano alcuni giorni alla festa della promozione, come già detto domenica 29 maggio, quando le prime bandiere blucelesti con la scritta gigante A venivano posizionate nel centro cittadino, in particolare presso il caffè Commercio di piazza XX Settembre, noto ritrovo di dirigenti, giocatori e tifosi blucelesti, ed anche presso il bar Cristallo, sul lungolago. I vessilli aumentarono di numero nei giorni seguenti e vennero anche affiancati da bandiere tricolori, omaggio di saluto per i bersaglieri della Regione Lombardia, che sarebbero giunti a Lecco lo stesso fine settimana per un raduno accompagnato dal suono festoso delle fanfare dei fanti piumati.


I tifosi sul terreno di gioco festeggiano la A dopo la partita Lecco-Parma

La centrale operativa del raduno venne collocata nell’ormai abbandonato edificio solo di piano terra che c’era all’angolo di via Cairoli con viale Dante, di fronte al collegio Volta, che aveva visto la Trattoria Pesa, il negozio di frutta e verdura della Cecchina, il parrucchiere Odille e l’ultimo maniscalco, con ferro per i cavalli, sul tratto antistante il Volta. La bassa costruzione era pronta alla demolizione per realizzare l’area sulla quale sarebbe sorto il nuovo complesso delle Poste e degli Uffici Finanziari, inaugurato ufficialmente dal presidente Aldo Moro nella visita a Lecco di fine febbraio 1969.


Il presidente Mario Ceppi con il vice Alessandro Rusconi

La partita casalinga con il Parma fu un’apoteosi per i blucelesti chiamati prima della gara a percorrere tutto il perimetro laterale del terreno di gioco, accompagnati da vibranti applausi e dal lancio di fiori. Alla fine dell’incontro vi fu un’invasione di campo con lo stendardo della società, portato dal super bluceleste Ulisse Monetti, con altre bandiere e vessilli. La partita si concluse in parità, con una rete di Gilardoni e con quella del Parma segnata da Fracassetti. Quest’ultima marcatura merita di essere ricordata 60 anni dopo, perché nel tripudio di un Lecco promosso in serie A nessuno menzionò il singolare caso di Giovanni Battista Fracassetti, nativo di Ponte San Pietro, che aveva giocato nel Lecco nel campionato 1951/1952, con venti incontri e una rete contro l’Alessandria. Quel giorno Fracassetti segnò forse quella più importante della sua carriera, proprio sul terreno amico di un tempo del vecchio Cantarelli. Il pareggio ottenuto a Lecco consentì infatti al Parma di rimanere in serie B e di evitare gli spareggi di fine campionato, che coinvolsero altre squadre, per evitare la retrocessione in C.


Striscioni nel centro cittadino per festeggiare la A

La promozione in A venne ufficialmente festeggiata anche presso il municipio di Lecco, una domenica del mese di giugno, quando giunse in città la squadra francese del Rouen, chiamata a disputare il primo turno della Coppa delle Alpi. Il ricevimento avvenne nel cortile centrale del Comune, con il saluto del sindaco Angelo Bonaiti e la consegna di una medaglia d’oro in ricordo della stupenda ascesa alla massima serie nazionale al presidente Mario Ceppi. Il Corpo musicale cittadino Alessandro Manzoni eseguì i due inni nazionali, italiano e francese. La partita Lecco-Rouen si giocò al Sinigaglia di Como, in quanto al vecchio Rigamonti Cantarelli erano già iniziati i lavori di ampliamento dell’impianto sportivo, soluzione obbligatoria d’urgenza per disputare la serie A. E’ stato un intervento estivo senza turni di riposo, a cura dell’Impresa Colombo, seguendo il progetto di Francesco Meschi.


 Tifosi esultanti nella centralissima via Bovara

Nel ricordare la promozione in A, avvenuta nel maggio 1960, vuole essere di auspicio rammentare che l’ultima squadra che ha giocato al Rigamonti nel campionato di massima serie è stato il Napoli (vinse 3 a 0), il 21 maggio 1967. L’ultima partita assoluta nella massima serie del Lecco si disputò a San Siro con il Milan (1 a 1), nella giornata conclusiva di campionato, domenica 28 maggio 1967.
Quando sarà la prossima?
A.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.