Pescate: sconcerto in paese per la denuncia degli ex gestori del bar Zenzero e Cannella, delusione per chi è stato tradito

Amarezza, rabbia, ma soprattutto una grande delusione, per il comportamento di persone amiche e di cui si erano fidati ciecamente, che li hanno traditi.
Sono questi i sentimenti dei titolari, e del personale, del bar “Zenzero e Cannella” di Pescate, cui – stando al quadro accusatorio tracciato dagli inquirenti - sarebbero stati sottratti indebitamente almeno 60.000 € da parte della coppia di coniugi che ha ceduto loro l’attività nel luglio 2012, e che in due anni da dipendenti si sarebbe impossessata di circa 1000/1.200 euro alla settimana. Come testimoniato dalla Digos di Lecco che ha provveduto a filmare i due con telecamere nascoste, essi sottraevano costantemente denaro dalla cassa, che era nella loro piena disponibilità al pari del magazzino, ed effettuavano ricariche telefoniche a loro vantaggio senza pagare.

Il bar di Pescate

La querela da parte del gestore, Annibale Maria Borghetti, ha portato alle indagini degli agenti e alla denuncia di marito e moglie, che dovranno ora rispondere dell’accusa di concorso nel reato di furto aggravato e continuato.
Nel bar pescatese, all’indomani della notizia diffusa nella serata di ieri da parte della Digos, non si è parlato d’altro.
“Non ci sono parole. Giustizia deve essere fatta, anche se ci vorrà del tempo. Siamo scossi per quello che è successo, nessuno avrebbe potuto immaginare una cosa simile” ha commentato uno dei clienti del locale, che insieme a molti altri questa mattina ha dimostrato solidarietà e vicinanza ai gestori per l’accaduto.
Quella descritta dalle videocamere degli agenti è una realtà difficile da accettare, e gli stessi titolari quando hanno visto le immagini hanno faticato a credere che i due amici e dipendenti fidati li stessero truffando sotto i loro occhi.
L'uomo all'inizio del turno raggiungeva la cassa in ginocchio per non essere notato dall'esterno mentre armeggiava nei cassetti, e sottraeva regolarmente varie banconote da 5 e 10 euro. Diversamente agiva la moglie che, con velocità e maestria degna di un prestigiatore, stando alla cassa e tenendo d'occhio i movimenti del titolare e degli altri collaboratori, riusciva a intascare alcune banconote e a prelevarne furtivamente delle altre.
I due non lavorano più nel locale pescatese dal luglio del 2014, quando hanno terminato il rapporto di loro spontanea iniziativa. “Lei lavora in un altro bar del lecchese, come niente fosse. Vergognoso” è stato il commento di un altro cliente.
È grande lo sconcerto in tutto il paese, e non solo, per quello che è successo, anche in considerazione del fatto che la coppia, insieme alla sorella della donna che invece non ha proseguito l’attività, ha avuto in gestione per decenni il bar, conquistandosi la fiducia e la benevolenza della clientela. I gestori attuali li hanno accettati come dipendenti proprio in virtù della loro grande esperienza, sia nel servizio che nella pasticceria artigianale, per dare continuità ad una attività molto amata sul territorio.
“Vergogna” è il commento di molti in Rete riguardo alla vicenda, insieme al dispiacere manifestato nei confronti dei gestori attuali.
Che ora continuano il loro lavoro guardando avanti nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso, e cercando di lasciarsi alle spalle la delusione per il tradimento di chi si è approfittato della loro fiducia.
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