Lecco perduta/218: la curt  d’Africa in via Carlo Pizzi

La recita del Rosario, tradizionale preghiera mariana, in particolar nel mese di maggio, è ripartita dalle case di ringhiera, con i fedeli dai balconi e dai ballatoi, che si univano al sacerdote al centro del cortile. E’ avvenuto così nell’iniziativa “Rosario di maggio – dalle strade del tuo quartiere”, promossa dalla comunità pastorale Madonna del Rosario, che raduna Basilica di San Nicolò, San Materno di Pescarenico e San Carlo al Porto di Malgrate.
Il Rosario di maggio ha fatto “resuscitare” l’antica curt d’Africa di via Carlo Pizzi, dove nessuno dei residenti attuali appartiene a famiglie o discendenti di quelli che l’hanno abitata per tutto il secolo Novecento, rendendola particolarmente popolare ed animata. La generale ristrutturazione di inizio Duemila ha provocato un totale ricambio di residenti.



Il vecchio cortile all’ombra del grattacielo, costruito nel 1958/1959

La costruzione che fa angolo tra via Appiani e via Pizzi, con ingresso al cortile da via Pizzi, è sorta intorno alla “casa del buttero”, che era il primo edificio che si trovava scendendo sulla sinistra, con l’attigua stalla e fienile. Era la residenza dei fittavoli che lavoravano nei vasti prati della proprietà Nava, che si allungava sui terreni occupati ora dal Politecnico, prima dall’ospedale di via Ghislanzoni, ed anche attualmente dalla scuola elementare “Edmondo De Amicis” di via Amendola.
La denominazione singolare di curt d’Africa, nel gergo popolare, era dovuta alla presenza di palme emergenti oltre il muretto di confine con il vasto giardino Nava e poi Gerosa Crotta, ora palazzo Monti. L’imponente complesso si nota subito lungo corso Martiri con i maestosi portici dove ha avuto sede il Circolo Sociale dopo aver lasciato i locali presso lo storico Teatro della Società di piazza Garibaldi, quando avvenne la ristrutturazione del 1969; è da ricordare che un più ridotto ma altrettanto maestoso porticato si trova all’interno del cortile dello stesso palazzo, ma non è visibile da corso Martiri.


L’ultimo tramonto con le luci accese, nella curt d’Africa prima dei lavori di ristrutturazione

La curt d’Africa è stata l’ultima, dei tre storici cortili della zona (Africa, Botti sassi, Amigoni o Frigerio), a smobilitare, in quanto i radicali lavori di rinnovamento e ristrutturazione hanno avuto inizio nella primavera 2009. La proprietà era della famiglia Valentino Gerosa Crotta, che nel 1991, con la scomparsa di Maria, ultima erede, residente a villa Ponchielli di Maggianico, ha lasciato disposizioni testamentarie per il passaggio in donazione al collegio Ghisleri di Pavia. I lavori avviati successivamente da altra proprietà hanno rinnovato l’antica corte che dal 1959 aveva “l’alta compagnia” del grattacielo sorto sull’ex area della fabbrica del ghiaccio di Geremia Corti, con progetto dell’arch. Aldo Paramatti e con lavori dell’impresa Guglielmo Colombo.
La curt d’Africa era nei ricordi dell’attore Giancarlo Badessi, che vi era nato nel 1928 e l’aveva lasciata a metà anni ’50 per Roma, dove è ricordato  per i 60 film che lo hanno visto impegnato sul set diverse volte come spalla di Alberto Sordi. Spicca nel 1973 nel curriculum di Badessi il ruolo di notaio apostolico che legge la sentenza nel film “Giordano Bruno”, con Gian Maria Volontè e con la regia del prestigioso Giuliano Montaldo. Nell’intervista per i 70 anni, nel settembre 1998, sulle pagine della Provincia, Giancarlo Badessi ricordava la curt d’Africa “dove mi legano tantissimi ricordi e rammento bene che andavamo nei rifugi antiaerei per i bombardamenti nel 1945, nelle vaste cantine che c’erano nel vicino cortile delle “botti e dei sassi”. Spero di ritornare presto a Lecco e di ritrovare vecchi amici, cercando di non commuovermi”.
A.B.
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