Lecco perduta/213: le gite in barca a remi con la Pasquetta

La navigazione di diporto, con gli ultimi barcaioli professionisti sulle acque del golfo di Lecco, aveva inizio con le feste pasquali, nel lunedì dell’Angelo o di Pasquetta. Le barche erano state tolte dalla riva di approdo, davanti a piazza Cermenati ed al “Portello” su piazza XX Settembre all’inizio dell’autunno precedente, dopo l’antica festa di Lecco nella prima domenica di ottobre. La settimana precedente la Pasqua aveva inizio il controllo delle imbarcazioni, con la manutenzione generale in vista della nuova stagione.

Il periodo delle gite in barca con i remi andava dal lunedì di Pasquetta alla prima domenica di ottobre, quando Lecco festeggiava la Madonna del Rosario. I barcaioli erano popolari sul lungo lago, ma anche in città, nelle contrade più vicine alla riva: la loro presenza si è conclusa dopo la prima metà dal Novecento, dopo una motorizzazione sempre più dilagante anche sulle acque. Erano bravissimi nelle previsioni del tempo, anticipando un servizio meteo che attualmente è ripetutamente quotidiano in trasmissioni TV e in servizi giornalistici sulla carta stampata, ma anche online. Da piccoli segni come il colore del lago, l’increspare delle acque, il cielo, la luna, nubi vicine e lontane ed anche gli odori che provenivano dalla sponda o dalla città, intuivano il mutare delle condizioni atmosferiche.

Nella festa di Lecco del 1998, nella prima domenica di ottobre, venne inaugurato un vecchio pozzo nella piazzetta della contrada che prende tale nome, al termine di vicolo Anghileri, nel cuore del vecchio borgo, di quello che è stato il ristorante Caval Bianco, “tempio” gastronomico della Lecco del Novecento. La contrada del Pozzo era la zona di residenza dei barcaioli; toccò a Rita Gilardi, figlia di Francesco, detto Cechin, tra gli ultimi barcaioli professionisti di Lecco, consegnare al sindaco Lorenzo Bodega la pergamena di donazione alla municipalità del pozzo stesso da parte dei residenti della contrada, che avevano avuto la regia organizzativa di Pinuccia Molina Corti. Garrivano durante la cerimonia inaugurale i drappi bianco azzurri: omaggio ai barcaioli, con i colori che ricordavano il bianco dell’acqua e l’azzurro del lago.
Le vacanze sul lago, che avevano inizio il lunedì dell’Angelo, si sarebbero prolungate sino all’autunno, sino ad ottobre. Il turismo dì elite approdava al vecchio Imperiale, divenuto poi Italia, nelle vicinanze dell’ex Bar Cristallo, ora Osteria del Commercio. All’Italia soggiornò il generale Enrico Cialdini, noto nella storia risorgimentale per le campagne del 1860 e del 1866 e per l’operazione anti Garibaldi, in Aspromonte, nel 1862. Dal terrazzo panoramico dell’Italia (che ancora oggi si può in parte notare) il generale avrà guardato l’intenso movimento del porto lecchese e saputo che era dedicato a Giuseppe Garibaldi per uno storico sbarco nella campagna risorgimentale del 1859.
A.B.
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