Lecco: la tradizione delle visite ai sepolcri nel Venerdì Santo
Nelle devozioni popolari del Venerdì Santo era molto diffusa anche a Lecco la visita ai sette sepolcri. Dovevano essere raggiunte e visitate (sempre a piedi) con sosta di raccoglimento e di preghiera sette diverse chiese o cappelle dove era stato allestito lo scurolo o sepolcro di Cristo morto, in attesa della resurrezione di Pasqua.

Lo storico Crocefisso di Castello
Le visite erano nelle chiese spoglie, senza paramenti e fiori, con il tabernacolo dell’altare maggiore spalancato e vuoto dalla presenza del Santissimo Sacramento che era stato trasferito al sepolcro, dopo le cerimonie della Passione. Gli straordinari provvedimenti attualmente in vigore a tutela della pubblica salute impediscono quest’anno anche questi riti.

La parrocchiale di Castello spoglia per il sepolcro
Per i lecchesi del centro cittadino la visita ai sette sepolcri prendeva avvio dalla basilica di San Nicolò, per passare al santuario della Vittoria, alla cappella dell’ospedale in via Previati e poi nelle parrocchie confinanti di Pescarenico e Castello, nella chiesetta di Santa Marta o dalle suore di via Aspromonte o di via Cairoli.

Il sepolcro nella parrocchiale di Rancio
Particolarmente suggestiva era la visita al sepolcro della parrocchiale di Castello, presso la cappella del Crocefisso, con la straordinaria composizione della statua in legno raffigurante Gesù Cristo inchiodato sulla croce, con ai lati Maria e San Giovanni. Il Crocefisso di Castello era in origine collocato nel convento di San Giacomo degli Zoccolanti: risale al 1654 ed è opera di padre Giovanni Calabrese. Rimase nel convento degli Zoccolanti sino al 1805 quando le disposizioni repressive napoleoniche obbligarono lo stesso alla chiusura. Venne, quindi, passato alla parrocchiale di Castello che ha mantenuto nel tempo una particolare devozione per il Crocefisso stesso.

L'altare maggiore di Rancio spoglio per la morte di Cristo
Ogni anno, la terza domenica di settembre, si celebra la festa del Crocefisso che, sino agli anni ’70 del Novecento, vedeva una solenne processione per le vie del quartiere con la statua. Negli ultimi anni il Cristo non è stato più tolto dalla cappella laterale in quanto i secoli trascorsi rendono fragile la straordinaria opera d’arte, sempre particolarmente visitata dai fedeli nella Settimana Santa.
A.B.