Lecco perduta/210: l'amicizia con il paese di Brescello

L’iniziativa di don Evandro Gherardi, parroco di Brescello, di posizionare all’esterno della chiesa parrocchiale il Crocefisso di don Camillo, reso famoso dai romanzi di Giovannino Guareschi e dai relativi film con Gino Cervi e Fernandel, ha sollevato l’attenzione dei mass media, dai giornali di carta stampata ai video di diverse dimensioni.
La collocazione del Crocefisso, come ha dichiarato don Evandro, è un invito alla preghiera, ad una supplica di protezione, come quando lo stesso fu invocato di fronte a piene spaventose del fiume Po, con acque alte anche fra le case di Brescello, ad iniziare dalla storica e tragica inondazione dell'autunno 1951 che vide la coraggiosa spedizione di soccorso di Lecco con le barche dei pescatori di Pescarenico, guidata dal sindaco Ugo Bartesaghi.


La chiesa parrocchiale di Brescello, quella del Crocefisso di don Camillo

C’è un’amicizia fra Lecco e Brescello, che risale al 1997, in occasione della partita di calcio del campionato C1 al Rigamonti Ceppi, tra i blucelesti del Lario e i giallo azzurri del Po. Promotore è stato il Lecco Club Dario Maitre. Arrivarono in città i personaggi di don Camillo e Peppone, interpretato da Ferdinando Paris ed Abdon Boni. La delegazione di Brescello era guidata dal vice sindaco Virgilio Dall’Aglio, con il presidente della Pro Loco Romano Bondavalli e il vice Gabriele Carpi. Furono accolti dal vice sindaco di Lecco Angelo Fortunati e dal consigliere Luciano Colombo. Il primo incontro avvenne nel saloncino del Big Bar (oggi Caffè Diaz), dove aveva sede il Lecco Club Dario Maitre, guidato da Giuseppe Crippa ed Angelo Cangiamila.
Quella domenica di autunno 1987 fu l’avvio di incontri fra Lecco e Brescello, tanto che la città manzoniana entrò ufficialmente nel “Club dei Comuni Amici di Brescello”. Vi furono comitive lecchesi che raggiunsero “il paese del grande fiume” nella bassa padana. Vi furono gruppi di pensionati CISL, Università Terza Età, AIDO, Circolo Farfallino, commercianti, studenti partecipanti al concorso di LineeLecco, con il presidente Angelo Fortunati ed il direttore Salvatore Cappello.


Don Camillo e Peppone, Renzo e Lucia sulla piazza principale di Brescello

Ora a Brescello non c’è più Peppone, salvo che nella statua nella piazza centrale del Comune, con l’amico rivale don Camillo. Le statue si devono allo scultore Andrea Zangani, di Castiglione delle Stiviere, che in anni or sono volle visitare anche la chiesetta dell’oratorio di Lecco presso la basilica per visionare i sei dipinti dedicati alla vita di San Luigi Gonzaga.
L’attuale sindaco è una rappresentante del gentil sesso, Elena Benassi, candidata della lista “La Brescello che vogliamo”. Il parroco, come già scritto, è don Evandro, balzato alle cronache per l’esposizione del Crocefisso di don Camillo. La parrocchia è nella diocesi di Reggio Emilia-Guastalla, dove è vescovo mons. Massimo Camisasca, nato a Milano, ordinato prete a Bergamo nel 1975.
Nel cimitero della frazione Lentiggione, la prima di Brescello che si trova sulla strada che proviene da Parma, è sepolto Renato Tedoldi, non dimenticato popolare presentatore di tante manifestazioni lecchesi, in particolare negli anni migliori dell’oratorio di Maggianico, in via Zelioli, con don Giacomo Tagliabue e Giacomino Riva. Renato Tedoldi è stato nominato cooperatore dell’oratorio San Luigi, presso la basilica, nella festa tradizionale del dicembre 1958, con Ernesto Cantù e Giampaolo Cattaneo. Un commosso e caro ricordo per Renato, scrivendo della sua Brescello.
A.B.
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