Lecco perduta/208: i ragazzi del 'Bar Piccola' di via Ghislanzoni

Erano i primi giorni di marzo dell'anno 2000, quindi vent'anni or sono, quando il plurisecolare mercato con le bancarelle in piazza XX Settembre alzava le tende e trovava collocazione nell'ex scalo della Piccola Velocità ferroviaria, tra via Amendola e via Ghislanzoni. Il vecchio ospedale di via Ghislanzoni, risalente al 1900, si trasferiva nel moderno complesso Manzoni di via Eremo, in quartiere Germanedo. L'area di mercato sull'ex scalo della Piccola Velocità Ferroviaria provocava anche il potenziamento del già esistente parcheggio auto, portando il numero dei posti disponibili a 400. L'urbanizzazione del primo tratto di via Ghislanzoni era avvenuta 100 anni prima, con l'insediamento del nuovo ospedale sui prati Nava e poi dello scalo merci su ampi terreni detti del Manara. Diverse costruzioni nella zona vicina furono dovute allo scalo merci. Occorre ricordare che la costruzione del complesso con il cortile detto "delle botti e dei sassi", davanti al complesso scolastico di via Ghislanzoni, avvenne proprio nel primo decennio del Novecento con la realizzazione delle monumentali cantine, (divenute rifugi antiaereo nel 944/1945) proprio per la vicinanza del nuovo scalo ferroviario merci e relativo traffico di botti con vino.



I ragazzi della Piccola

Tutto è, quindi, completamente trasformato rispetto al Novecento trascorso che ha cancellato la contrada della Piccola, vivace realtà popolare con famiglie numerose ed anche con personaggi caratteristici. Nel dicembre del 1998 il conferimento, con il sindaco Lorenzo Bodega, del civico riconoscimento di San Nicolò agli attori lecchesi Giancarlo Badessi e Nino Castelnuovo portò alla memoria che c'erano i ragazzi della Piccola. Giancarlo Badessi era nato a vissuto nella "curt d'Africa" di via Pizzi; Nino Castelnuovo abitava in via Amendola, proprio nel tratto antistante il vasto deposito ferroviario. La denominazione singolare di "curt d'Africa" nel gergo popolare si deve alla presenza di palme emergenti oltre il muretto di confine con il giardino del palazzo Nava e poi Gerosa Crotta, l'imponente complesso co i portici che si allunga sul corso Martiri, dove in anni recenti ha avuto sede anche Radio Cristal.



L'insegna del Caffè

La "curt d'Africa" è stata l'ultima a smobilitare in quanto i radicali lavori di rinnovamento e trasformazione hanno avuto inizio nella primavera 2009. La proprietà era della famiglia Gerosa Crotta che, nel 1991, con la scomparsa di Maria, residente a Villa Ponchielli di Maggianico, ha lasciato disposizione testamentaria per il passaggio in donazione al Collegio Ghisleri di Pavia. Tutto è, quindi cambiato, ad iniziare dalla vecchia via Pizzi, che anziani ricordano con la strada di ritrovo dei ragazzi della contrada, per i giochi, quando non c'rano né traffico né parcheggi sino a metà dello scorso secolo Novecento. E allora cosa ricorderà la vecchia Piccola. Rimane il bar, sull'angolo di via Ghislanzoni, dove sul lao opposto c'era la storica fontanella dell'acqua freschissima, anche nei giorni più torridi d'estate. L'insegna del "Bar Piccola" rammenterà la presenza di uno scalo ferroviario merci che ha avuto un ruolo primario nella storia primaria di Lecco. Un anziano ragazzo di allora ha detto "Ci troveremo al Caffè per un cin-cin ed alzando i calici diremo Ragazzi della Piccola, sempre in alto i cuori".
A.B.
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