Lecco perduta/202: c’era la campestre Via Fiandra

Tratto di via Fiandra in zona Caleotto, verso Pescarenico
La foto pubblicata è del gennaio 1962, quindi cinquantotto anni or sono. Un settimanale locale sottolineava. con titolo a quattro colonne. che "le recenti piogge avevano trasformato il fondo viario di Via Fiandra nella zona Caleotto in acquitrino" e che la stessa si presentava come "pista malridotta più che strada". L'articolo in questione evidenziava: "Ciclisti e motociclisti si sono cimentati in una vera e propria gara di cross, cercando un sentiero di passaggio ai bordi della strada. Il fatto è che sulla destra, scendendo verso Pescarenico, il fondo presenta un continuo susseguirsi di cunette e di sbalzi, con il costante rischio per chi transita su due ruote di andare a gambe levate e rotolare poi giù per il breve pendio che porta al binario dei raccordi ferroviari che passano nei pressi. A sinistra, invece, sporgono i rami secchi di piccoli alberi che, se riescono di arrivare sul viso del malcapitato che transita, lasciano un visibile rischio". Il settimanale aggiungeva, poi, che, pur tralasciando i "casi particolari dei giorni di pioggia e di maltempo" la Via Fiandra ha tutti gli aspetti di una pista primitiva e non di una strada aperta al traffico normale. Oggi tutta la zona è attraversata da un gigantesco nastro stradale che proviene dal Terzo Ponte, inaugurato nel 1985, ed è trasformata dall'attraversamento con lavori, anche in sotterranea, iniziati nel 1983.
E' interessante una particolare attenzione, nella foto, ai binari ferroviari esistenti sul lato sinistro, nel tratto che corre dal Caleotto verso Pescarenico. Sono i binari dei raccordi ferroviari che dalla Piccola Velocità Merci, allora in zona via Amendola/via Ghislanzoni, consentivano di portare vagoni a domicilio nei magazzini delle più importanti aziende lecchesi. La zona di Via Fiandra non presentava ancora la sede ACEL avviata nel 1962, il complesso sindacale, inaugurato il 1° maggio 1981, il palazzone Emporio Commerciale e l'alto edificio che si apre sulla laterale via Caduti Lecchesi a Fossoli, dove svettano ancora oggi ripetitori ed antenne televisive e dove hanno avuto sede gli studi di Radio Super Lecco e di TSL.
L'attraversamento che proviene dal Terzo Ponte ed entra, poi, nella "pancia" del Caleotto, uscendo verso il San Martino, è il tratto stradale "basso" di una circonvallazione cittadina; il mediano è stato realizzato e completato nel 1970 con le Vie Di Vittorio e Ponte Alimasco, arrivando da Via Risorgimento con incrocio su Via Belfiore. Sempre negli anni sessanta del Novecento, vi è stato l'allargamento di via Tonio da Belledo e la realizzazione di via Eremo fra i vasti prati dove è sorto il nuovo complesso ospedaliero "Alessandro Manzoni", inaugurato alle soglie del Duemila.
Tutto questo, rapidamente ricordato e riassunto, sottolinea la grande trasformazione che la città ha subito nella seconda metà del Novecento. Peccato che col potenziamento di collegamenti stradali così importanti e che necessiterebbero ancora di altri interventi sia avvenuto quel processo di deindustrializzazione che ha provocato la cancellazione di grandi complessi.
La via Fiandra del gennaio 1962, oltre i richiami romantici di prati ancora nel territorio di immediata periferia rispetto al centro città, dimostra il notevole ed articolato cammino compiuto all'insegna del lavoro e del progresso.
A.B.
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