Valgreghentino: scoprì la malattia in dolce attesa, ora testimonia il valore del 'donare'

"Scrivendo queste pagine volevo dare un filo di speranza a chi come me si è trovato a combattere contro questa terribile malattia". È questo lo scopo, come ha spiegato l'autrice Debora Bricalli, del libro "Io e il professor non-Hodgkin" presentato venerdì 17 gennaio presso la sala polifunzionale di Valgreghentino.

I relatori e gli ospiti intervenuti alla serata

"Questa serata è stata organizzata grazie ad una triplice sinergia" ha detto Fabio Fedeli presidente OPI di Lecco. "Rappresento l'ordine provinciale degli infermieri e il nostro mandato professionale è quello di promuovere la salute, obiettivo in linea con l'operato delle associazioni del dono: ADMO e AIDO". È stato proprio Antonio Sartor, presidente provinciale di quest'ultima realtà e della sezione locale, a prendere poi la parola: "Questa sera parliamo di rinascita e come AIDO rappresentiamo la vita: con un piccolo gesto è possibile fare tanto". Presente all'incontro anche il primo cittadino Matteo Colombo seduto in prima fila a fianco del sindaco di Olginate Marco Passoni.

Debora Bricalli, autrice del libro

Al microfono Fabio Fedeli, presidente OPI Lecco

Il libro racconta la storia di Debora, una donna che, nel momento più esaltante della sua vita, la gravidanza, si ritrova affetta da linfoma non Hodgkin: "Dopo la laurea ho iniziato a lavorare in un istituto oncologico occupandomi di quella malattia che purtroppo quando arriva non avvisa, come è capitato a me. Infatti nel momento più bello della mia vita ho scoperto di essere malata. Lo sconforto è stato tanto anche perché sono un'infermiera e tutti i giorni vedevo questa malattia e sapevo a cosa sarei andata incontro".

Il sindaco Matteo Colombo

Antonio Sartor, presidente AIDO provinciale e della sezione Olginate-Valgreghentino

Un percorso lungo, travagliato, segnato più volte da ricadute che però alla fine si è concluso felicemente grazie al secondo trapianto di midollo osseo andato a buon fine: "Adesso è due anni e mezzo che sto bene; sono una mamma a tempo pieno e ho ripreso il mio lavoro con nuove consapevolezze. Questo libro, nato inizialmente dall'idea di lasciare qualche riga a mia figlia se qualcosa fosse andato storto, è oggi lo strumento con il quale voglio trasmettere speranza e sensibilizzare sull'importanza del dono. La gente guarisce solo se c'è gente che dona e penso che donare un pezzo di salute a chi non ne ha e lotta tutti i giorni, sia un gesto importantissimo".

Davide Santini vicepresidente di ADMO Lombardia

Al microfono Antonella Ioli in rappresentanza del Comitato Maria Letizia Verga

Questa speranza però vuole essere rivolta anche ai più piccoli: "Durante la mia malattia ho pensato tanto a tutti quei bambini, che così fragili, sono costretti ad affrontare cure molto dure. Non potendo più, a causa della malattia, effettuare donazioni, ho deciso di donare in un modo un po' diverso. Grazie all'appoggio e all'aiuto di Antonella Ioli, rappresentante del Comitato Maria Letizia Verga da sempre impegnato nello studio e nella cura della leucemia infantile, mi sono attivata affinché il ricavato derivato dalla vendita del libro possa aiutare la ricerca".

Un gesto bellissimo, da parte di una mamma che ha conosciuto la sofferenza sulla propria pelle.

V.P.
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