Lecco: all'Antivigilia il ricordo di don Pietro, a 40 anni dalla scomparsa
Sono trascorsi 40 anni dall’improvvisa scomparsa di don Pietro Ceppi, parroco di Rancio in Lecco, colto da mortale malore mentre era in escursione feriale sul suo amato San Martino, in cerca di funghi, in compagnia di un giovane dell’oratorio. Il tragico evento avvenne nel settembre 1979, ma ogni anno viene ricordato nell’antivigilia di Natale, da un gruppo di ex oratoriani della sua prima parrocchia di impegno sacerdotale, quella di Busto Garolfo, vicino a Busto Arsizio.
Quel giorno tragico del settembre 1979, don Pietro venne colto da improvviso malore intorno alle ore 10, quando era già avvenuta, con la ricerca di funghi, la salita verso la chiesetta del San Martino ed il successivo imbocco del sentiero verso i “tecett”. Il giovane che accompagnava don Pietro si precipitò verso valle a chiedere soccorso, dando l’allarme in canonica e presso il Circolo Pio X. Si mossero alcuni volontari, ma tra tempo di discesa e quelli di risalita trascorsero oltre due ore, quando fu anche mobilitata la squadra del soccorso alpino, che prontamente intervenne, ma con tutti i tempi inesorabili del tracciato da compiere. Trasportato verso valle nel pomeriggio, don Pietro era ormai in fin di vita. Aveva 61 anni; era parroco a Rancio da 16.
Nella località della tragedia, Angelo Pinciroli, che dopo aver lasciato il rifugio SEM ai Resinelli, abita a Lecco in quartiere Laorca, ha costruito una piccola stele ricordo con la foto del sacerdote, poi protetta e consolidata da interventi di ex ragazzi dell’oratorio di Busto Garolfo e da parrocchiani di Rancio.
Don Pietro Ceppi era nato a Barlassina nel 1918; ordinato prete per la diocesi di Milano nel 1941, venne destinato alla prepositurale dei Santi Salvatore e Margherita di Busto Garolfo, come assistente del locale oratorio San Giuseppe. A Busto Garolfo è rimasto sino al 1963, quando venne destinato alla parrocchia di Maria Assunta, in Rancio, subentrando allo storico parroco don Francesco Muttoni, presente a Rancio dal 1920.
Don Pietro Ceppi
Appassionato di montagna, don Pietro divenne subito amico dei Ragni locali, in particolare di Carlo Mauri, il famoso Bigio di diverse imprese alpinistiche a livello internazionale . Fra i suoi ragazzi dell’oratorio c’era anche Angelo Pinciroli, classe 1940, divenuto guida alpina e praticamente di casa ai Piani Resinelli, non solo per le guglie della Grignetta, ma anche come custode del rifugio SEM.Quel giorno tragico del settembre 1979, don Pietro venne colto da improvviso malore intorno alle ore 10, quando era già avvenuta, con la ricerca di funghi, la salita verso la chiesetta del San Martino ed il successivo imbocco del sentiero verso i “tecett”. Il giovane che accompagnava don Pietro si precipitò verso valle a chiedere soccorso, dando l’allarme in canonica e presso il Circolo Pio X. Si mossero alcuni volontari, ma tra tempo di discesa e quelli di risalita trascorsero oltre due ore, quando fu anche mobilitata la squadra del soccorso alpino, che prontamente intervenne, ma con tutti i tempi inesorabili del tracciato da compiere. Trasportato verso valle nel pomeriggio, don Pietro era ormai in fin di vita. Aveva 61 anni; era parroco a Rancio da 16.
Nella località della tragedia, Angelo Pinciroli, che dopo aver lasciato il rifugio SEM ai Resinelli, abita a Lecco in quartiere Laorca, ha costruito una piccola stele ricordo con la foto del sacerdote, poi protetta e consolidata da interventi di ex ragazzi dell’oratorio di Busto Garolfo e da parrocchiani di Rancio.
Il cippo in suo ricordo
Anche quest’anno, nel quarantesimo, con semplice ma significativa cerimonia, nel giorno dell’antivigilia di Natale, si è rinnovato l’omaggio di devozione e preghiera al cippo che ricorda l’improvvisa scomparsa di don Pietro Ceppi, che oltre ad una silenziosa presenza di animazione spirituale, si impegnò anche nella realtà strutturale della parrocchia, costruendo, tra l’altro, l’attuale canonica e potenziando le strutture per i ragazzi ed i giovani dell’oratorio di via San Filippo Neri. Don Pietro è sepolto nel cimitero di Rancio, con gli altri parroci di Maria Assunta.
A.B.