In viaggio a tempo indeterminato/106: vivere su un van negli States
Avevamo prenotato una macchina compatta, la più piccola.
Ma a quanto pare negli Usa le dimensioni sono un po’ diverse e hanno un concetto diverso di piccolo.
E così ci ritroviamo con un minivan, per 7 persone.
Con tanto di portiere che si aprono da sole, sedili riscaldati, e immancabile posto per mettere i bicchieroni di carta delle bevande.
Quando la signora dell’autonoleggio ci ha guardato e quasi scusandosi ci ha detto “non ho più macchine, solo un minivan...”
Il nostro “ah ok!” nascondeva in realtà urla di gioia.
Sì perché il nostro progetto di guidare tra i parchi degli Stati Uniti e dormire in macchina, diventava improvvisamente molto più “comodo” di quanto avessimo potuto immaginare.
Questo viaggio in macchina, o meglio questo “road trip” che detto in inglese suona più avventuroso, non lo avevamo messo nei piani.
Come sempre ci succede però, i piani vanno da un’altra parte.
E così ci siamo ritrovati a guidare sulle enormi strade americane alla scoperta delle meraviglie di un Paese che avevamo sempre un po’ snobbato.
Organizzare un road trip non è semplice ma se, come è successo a noi, ti ci ritrovi all’ ultimo minuto beh non ci pensi troppo e la vivi all’avventura.
La prima cosa da fare è stata capire come dormire... in realtà la seconda cosa, perché la prima è stata imparare a guidare un pullmino con il cambio automatico.
Abbassati i sedili dei 5 passeggeri, però, abbiamo realizzato che dormire sarebbe stato piuttosto semplice.
Ci bastava comprare una coperta un po’ pesante per la notte e i sacchi a pelo e le maglie termiche avrebbero fatto il resto.
Così ci siamo fiondati da Walmart, una diffusa catena di supermercati americani, e mezz’ora dopo avevamo lei. La coperta blu per salvarci dalle gelide notti tra i parchi nazionali.
A posteriori, quelli sono stati i 15$ meglio spesi di sempre!
Già che c’eravamo al supermercato abbiamo anche fatto scorta di cibo perché il nostro è sempre un viaggio a basso budget dopotutto: pane, cereali, fagioli in scatola, frutta, una specie di affettato chiamato bologna (anche se di Bologna ha ben poco), del formaggio arancione a fette che sembra quello dei cartoni animati e dello sciroppo al cioccolato che un po’ di dolcezza serve sempre.
Eravamo felici.
Ridevamo e scherzavamo mentre ascoltavamo quelle assurde canzoni country che parlavano di donne con la passione per i trattori.
E avevamo persino deciso di dare un nome al van: Van Halen, come la rock band americana di cui conoscevamo solo il nome e mezza canzone.
Eravamo contenti... eravamo! Perché ancora non ci eravamo resi conto di quanto consumasse questo gigantesco Van Halen!
Per trovare un posto per dormire che fosse sicuro abbiamo usato un applicazione consigliataci da un amico viaggiatore.
Abbiamo aperto la mappa e visto quali posti erano consigliati per dormire da altri “campeggiatori da auto”.
Abbiamo trovato un parcheggio proprio fuori dallo Yosemite National Park, immerso nel nulla ma con dei bagni pulitissimi e persino con l’acqua calda.
E fin da subito abbiamo capito che quella sarebbe stata la doccia per i prossimi 15 giorni.
Abbiamo passato lì la prima notte sotto un cielo pienissimo di stelle e con il solo rumore del silenzio.
Ah quanto è stato comodo il nostro Van Halen per la prima notte.
E la mattina quando ci siamo svegliati, quello che abbiamo visto attorno a noi era stupendo.
Se il buongiorno si vede dal mattino il nostro road trip partiva molto bene.
Il nostro primo Parco Nazionale Americano, tra montagne altissime, paesaggi lunari e laghi.
Peccato solo non ci fossero le cascate.
Certo quel cielo azzurro ripagava della mancanza.
Km e km sulla strada più alta degli USA tra un panino con la bologna e un caffè lungo americano.
La prima giornata è passata così ed è terminata nel migliore dei modi, parcheggiati nel bel mezzo del deserto, tra le piante di cactus e quelle stesse stelle luminose.
Le nostre avventure continuano ogni settimana su LeccoOnline e ogni giorno sulle pagine Facebook e Instagram “Beyond The Trip”.
Ma a quanto pare negli Usa le dimensioni sono un po’ diverse e hanno un concetto diverso di piccolo.
E così ci ritroviamo con un minivan, per 7 persone.
Con tanto di portiere che si aprono da sole, sedili riscaldati, e immancabile posto per mettere i bicchieroni di carta delle bevande.
Quando la signora dell’autonoleggio ci ha guardato e quasi scusandosi ci ha detto “non ho più macchine, solo un minivan...”
Il nostro “ah ok!” nascondeva in realtà urla di gioia.
Sì perché il nostro progetto di guidare tra i parchi degli Stati Uniti e dormire in macchina, diventava improvvisamente molto più “comodo” di quanto avessimo potuto immaginare.
VIDEO
Come sempre ci succede però, i piani vanno da un’altra parte.
E così ci siamo ritrovati a guidare sulle enormi strade americane alla scoperta delle meraviglie di un Paese che avevamo sempre un po’ snobbato.
Organizzare un road trip non è semplice ma se, come è successo a noi, ti ci ritrovi all’ ultimo minuto beh non ci pensi troppo e la vivi all’avventura.
La prima cosa da fare è stata capire come dormire... in realtà la seconda cosa, perché la prima è stata imparare a guidare un pullmino con il cambio automatico.
Abbassati i sedili dei 5 passeggeri, però, abbiamo realizzato che dormire sarebbe stato piuttosto semplice.
Ci bastava comprare una coperta un po’ pesante per la notte e i sacchi a pelo e le maglie termiche avrebbero fatto il resto.
Così ci siamo fiondati da Walmart, una diffusa catena di supermercati americani, e mezz’ora dopo avevamo lei. La coperta blu per salvarci dalle gelide notti tra i parchi nazionali.
A posteriori, quelli sono stati i 15$ meglio spesi di sempre!
Già che c’eravamo al supermercato abbiamo anche fatto scorta di cibo perché il nostro è sempre un viaggio a basso budget dopotutto: pane, cereali, fagioli in scatola, frutta, una specie di affettato chiamato bologna (anche se di Bologna ha ben poco), del formaggio arancione a fette che sembra quello dei cartoni animati e dello sciroppo al cioccolato che un po’ di dolcezza serve sempre.
Eravamo felici.
Ridevamo e scherzavamo mentre ascoltavamo quelle assurde canzoni country che parlavano di donne con la passione per i trattori.
E avevamo persino deciso di dare un nome al van: Van Halen, come la rock band americana di cui conoscevamo solo il nome e mezza canzone.
Eravamo contenti... eravamo! Perché ancora non ci eravamo resi conto di quanto consumasse questo gigantesco Van Halen!
Per trovare un posto per dormire che fosse sicuro abbiamo usato un applicazione consigliataci da un amico viaggiatore.
Abbiamo aperto la mappa e visto quali posti erano consigliati per dormire da altri “campeggiatori da auto”.
Abbiamo trovato un parcheggio proprio fuori dallo Yosemite National Park, immerso nel nulla ma con dei bagni pulitissimi e persino con l’acqua calda.
E fin da subito abbiamo capito che quella sarebbe stata la doccia per i prossimi 15 giorni.
Abbiamo passato lì la prima notte sotto un cielo pienissimo di stelle e con il solo rumore del silenzio.
Ah quanto è stato comodo il nostro Van Halen per la prima notte.
E la mattina quando ci siamo svegliati, quello che abbiamo visto attorno a noi era stupendo.
Se il buongiorno si vede dal mattino il nostro road trip partiva molto bene.
Il nostro primo Parco Nazionale Americano, tra montagne altissime, paesaggi lunari e laghi.
Peccato solo non ci fossero le cascate.
Certo quel cielo azzurro ripagava della mancanza.
Km e km sulla strada più alta degli USA tra un panino con la bologna e un caffè lungo americano.
La prima giornata è passata così ed è terminata nel migliore dei modi, parcheggiati nel bel mezzo del deserto, tra le piante di cactus e quelle stesse stelle luminose.
Le nostre avventure continuano ogni settimana su LeccoOnline e ogni giorno sulle pagine Facebook e Instagram “Beyond The Trip”.
Angela&Paolo