Lecco: 5 studentesse di Nyon ospiti all'Istituto Bertacchi per uno 'scambio' formativo
Si è concluso quest’oggi, venerdì 15 novembre, l’ennesimo scambio formativo promosso dall’Istituto Bertacchi di Lecco, che nelle ultime due settimane ha ospitato cinque giovani studentesse di una scuola omologa di Nyon, in Svizzera. Ines Girard, Gaia Coupard, Florence Bolay, Barbara Santos Tomas e Ines Pinto De Carvalho hanno vissuto per quindici giorni insieme alle loro coetanee Sara Fumagalli, Ilaria Pinoli, Marta Spandri, Matilde Spreafico e Carlotta Frigerio – tutte iscritte al Liceo delle Scienze Umane, la prima all’indirizzo socio-sanitario, mentre le altre all’economico-sociale – frequentando le stesse lezioni e condividendo con le loro famiglie i momenti di vita quotidiana.

Le studentesse italiane e francesi con i prof. Alan Scopel, Valeria Cattaneo e Chiara Cantù
Se molto positiva, dunque, è stata la trasferta in Svizzera – durante la quale alcune tra le ragazze lecchesi hanno anche avuto la possibilità di visitare le città di Losanna e Ginevra – altrettanto memorabile per loro è stata la permanenza a Lecco delle loro cinque ospiti, per quanto il clima nelle ultime due settimane non sia stato dei migliori.
“Nel tempo libero le abbiamo guidate in giro per la nostra città, per poi portarle anche a Milano, Bergamo e Como, cercando di parlare sia in italiano che in francese per aiutarci a vicenda con la lingua” hanno proseguito Sara, Ilaria, Marta, Matilde e Carlotta, che quest’oggi hanno organizzato un aperitivo nella biblioteca dell’Istituto Bertacchi per salutare le loro compagne prima della partenza. “Il loro livello di conoscenza dell’italiano è già ottimo” hanno ammesso con un pizzico di invidia le giovani lecchesi, comunque soddisfatte – come accennato – dei loro recenti progressi con il francese, studiato a scuola in aggiunta all’inglese. “Non sapevamo che cosa aspettarci da questo scambio – hanno concluso – ma ora consiglieremmo questa esperienza a chiunque: è una grande occasione di crescita a livello sia formativo che umano”.
B.P.