Lecco: in tanti per i ‘Quadri manzoniani’ in Villa, con i dolcetti degli alunni dell’ENAIP

Nemmeno la pioggia, caduta scrosciante senza sosta, è riuscita a fermare l’evento clou della rassegna Lecco Città dei Promessi Sposi: nel pomeriggio di ieri, domenica 3 novembre, una Villa Manzoni gremita è stata la scenografica cornice dei “Quadri manzoniani”, che ancora una volta hanno “trasportato” grandi e piccini dentro l’atmosfera del romanzo che ha reso il nostro territorio famoso in tutto il mondo.

Marco Gennuso (ENAIP), Ottavio Mangola (Compagnia del Teatro di San Giovanni 1810),
Barbara Cattaneo (Sistema Museale Urbano Lecchese)

L’idea è stata sviluppata dal regista Aurelio Ballerini della Compagnia del Teatro di San Giovanni 1810 su un testo liberamente adattato, che ha preso come spunto la messa in scena da parte della Compagnia Teatrale Marionettistica Carlo Colla di Milano di quadri manzoniani animati da marionette: un’opera in quattro atti di Errico Petrella su libretto di Antonio Ghislanzoni, la cui “prima” ebbe luogo al Teatro Sociale di Lecco nell’ottobre 1869.

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La rivisitazione a cura di Ballerini ha dunque riproposto i “quadri” più significativi sulla scia dell’opera dei Colla, con una ventina di attori in costumi d’epoca provenienti dalla Compagnia del Teatro di San Giovanni 1810 e da altre filodrammatiche amatoriali cittadine, in una rappresentazione curata nei minimi dettagli che ha visto nel cast anche diversi giovanissimi, con Renzo e Lucia impersonati proprio da due adolescenti.

Dall’incontro di don Abbondio con i temibili Bravi di don Rodrigo al colloquio del protagonista con l’Azzeccagarbugli, dalla conversazione tra la monaca di Monza e Lucia alla prigionia di quest’ultima nel castello dell’Innominato – poi convertitosi alla fede cattolica – fino allo scioglimento dell’intricata trama con il matrimonio tra i due giovani lecchesi, il romanzo di Alessandro Manzoni è stato portato in scena tra i cortili e i portici della villa, di proprietà della famiglia dello scrittore fino al 1818, quando è passata agli Scola per poi essere ceduta, nel 1963, al Comune di Lecco: anche le cantine sotterranee, quest’anno, hanno fatto da suggestivo sfondo a una delle scene, quella celeberrima dell’incontro fra Lucia e l’Innominato, il cui passaggio alla “nuova” vita, nel segno della Provvidenza, è avvenuto emblematicamente nella cappella dello storico edificio.

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Per la prima volta, inoltre, Renzo e Lucia, don Abbondio e don Rodrigo, ma anche Agnese, l’Innominato, Perpetua, il Griso, Tonio e Gervasio, Padre Cristoforo e l’Azzeccagarbugli sono stati protagonisti dell’iniziativa anche da un altro punto vista, decisamente… gustoso: tra una scena e l’altra, infatti, i giovani studenti del corso agro-alimentare, panificazione e pasticceria dell’ENAIP di Lecco, guidati dal loro insegnante Marco Gennuso, hanno offerto a tutti cioccolatini e biscotti a cui hanno dato il nome dei personaggi manzoniani, oltre che un assaggio della tipica torta Resegone, “ingrediente” immancabile nel caratteristico menù teatrale-culinario.

Un ulteriore tocco di classe e originalità, insomma, per un appuntamento culturale e popolare che ancora una volta ha indubbiamente colto nel segno, grazie alla bravura degli attori e alla cura profusa per l’allestimento dei singoli “Quadri”.
B.P.
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