Monte M.: per Sapori d’autunno in mostra funghi pregiati, tossici, ‘sospetti’ e… viola
Non sono frutti né ortaggi, ma costituiscono a tutti gli effetti un mondo a sé stante; in Europa se ne conoscono almeno 1.500 specie, quasi tutte “catalogate” dagli antichi Greci e Romani; alcuni sono velenosi, o persino mortali, altri ancora sono invece prodotti di pregio utilizzati in cucina anche in menù estremamente raffinati e prelibati. Stiamo parlando dei funghi, protagonisti della mostra allestita nel pomeriggio di ieri, domenica 13 ottobre, a Monte Marenzo in occasione dell’evento “Sapori d’autunno” dall’Associazione Micologica Bresadola di Missaglia.
I rappresentanti dell’Associazione Micologica Bresadola
Circa 200 le specie in esposizione, frutto dell’abbondante raccolta di cui si sono occupati gli stessi esponenti del sodalizio insieme ai “colleghi” di Galbiate e Rogeno durante un convegno in scena sabato sul Monte San Genesio. “Mai giudicare un fungo dall’aspetto”: così ha esordito Isidoro Colzani nel mostrarci alcune tra le numerose specie disposte sui tavoli all’ingresso della Scuola Primaria, molte delle quali “raccontano cose inimmaginabili dal loro aspetto esteriore”.
L’Hypholoma fasciculare, per esempio, appare esattamente come un innocuo e squisito chiodino: in realtà contiene tossine ad effetto immediato, a differenza del Cortinarius orellanus che, se ingerito, provoca la morte… dopo circa 15 giorni. La frase pronunciata da Colzani, poi, ha trovato un ulteriore riscontro nel fungo conosciuto come Craterellus cornucopioides, soprannominato “trombetta della morte” per il suo colore scuro e il suo aspetto poco rassicurante, ma al contrario commestibile e dal gusto piacevole. Tantissime, dunque, le curiosità sui funghi che i visitatori hanno potuto conoscere durante la mostra, sbirciando qua e là tra i piatti in esposizione: se il Lactarius flavidus – specie “senza valore” perché, pur non essendo velenosa, non è di nessun interesse a livello gastronomico – assume una tinta violacea non appena viene sfiorato con le dita, l’Astraeus hygrometricus si “comporta” invece come un barometro – lo strumento per misurare la pressione atmosferica – chiudendosi su se stesso quando il clima è secco e aprendosi quando invece percepisce maggiore umidità nell’aria; ancora, il Fomes fomentarius – non commestibile – è noto per essere stato utilizzato dai nostri antenati come “esca” per il fuoco e, all’occorrenza, anche come medicazione naturale, mentre il Pulcherrimum coeruleum cresce sugli alberi e si fa notare specialmente sotto la pioggia, assumendo una colorazione bluastra.
Luciana Pagnin davanti alla sua collezione di giocattoli del ‘900
“Alcuni esemplari, come il Lactarius turpis, sono classificati come “sospetti” semplicemente perché nessuno finora ha mai avuto il coraggio di provarli” ci ha raccontato ancora Isidoro Colzani. “Secondo questo principio, oggigiorno sappiamo che determinati funghi sono velenosi perché qualcuno – probabilmente uno schiavo o un servo ai tempi dei Romani – ci ha lasciato le penne decidendo di mangiarli”.Due volontari AIDO con il sindaco di Monte Marenzo Paola Colombo
La mostra tematica, come accennato, si è inserita all’interno dell’iniziativa “Sapori d’autunno”, promossa dal Comune di Monte Marenzo negli spazi della scuola, della sala civica, della biblioteca e della piazza municipale, che anche quest’anno si sono animati con i banchetti di associazioni locali, collezionisti e hobbisti, un’esposizione di giocattoli del ‘900 a cura di Luciana Pagnin e attività ludiche per i più piccoli.
B.P.