In viaggio a tempo indeterminato/95: come risparmiare in Corea

Ogni volta che lasciamo un Paese, ecco che arriva il momento di fare dei calcoli e capire quanto abbiamo speso. In Corea con un budget di 10€ a testa al giorno, è stata più dura del previsto! D’altronde cosa potevamo aspettarci da un Paese dove una maschera di bellezza costa meno di mezza mela al supermercato?!? O mangiavamo maschere viso all’avocado o spendevamo un po’ di più... quindi ecco il video di come è andata.

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Per risparmiare, in Corea del Sud, le abbiamo provate quasi tutte e così ci siamo infilati in situazioni davvero “particolari”!
Partiamo ad esempio dagli hotel. Abbiamo provato gli ostelli che, guardando online, ci sembravano l’opzione più economica. Si trattava comunque di 8€ a testa per un letto in dormitorio ma almeno le fette di pane e marmellata a colazione erano illimitate. La spesa ci sembrava comunque alta, soprattutto rispetto ad altri Paesi dell’Asia. Così non ci siamo arresi e ci siamo buttati a dormire nelle spa coreane tradizionali: saune, piscine con idromassaggio, donne e uomini nudi a farsi scrub e trattamenti come non ci fosse un domani. A 7€ a testa ci sembrava già una grande conquista, ma sapevamo che potevamo fare di meglio.
Così abbiamo provato a cercare meglio, direttamente sul campo, tra le vie delle città. Ed abbiamo scoperto quale era il vero modo per dormire spendendo poco in Corea: i motel “dell’amore”. Strutture parecchio datate e in perfetto stile anni ‘80, con le luci basse color giallo, la moquette nei corridoi e vasche da bagno in finto marmo rosa. Così la nostra ricerca del prezzo perfetto ci ha portato ad entrare in motel che un tempo erano usati come ritrovi d’amore a ore e ancora equipaggiati per soddisfare ogni esigenza. Tra il mini frigo e il bollitore, abbiamo infatti trovato qualche giornalino vietato ai minori e l’elenco dei canali tv con programmazione “bollente”. Solo una cosa mancava alla stanza di quel motel per diventare l’alcova d’amore perfetta... il letto!!
Sì, perché nei motel coreani in cui siamo stati si dorme per terra, sul futon, che altro non è che un modo elegante e giapponese di tradurre “materasso sul pavimento”. Comodo forse per acrobazie e dimostrazioni di Taekwondo (una forma di lotta coreana) da camera, un po’ meno per dormire sonni sereni e senza mal di schiena... ah quante devono averne viste quelle tendine di carta con i fiori disegnati. Le notti nelle camere a luci ormai non più così rosse, ci sono costate meno di 5€ a testa quindi comunque un buon risparmio. Niente fette di pane e marmellata “all you can eat” a colazione ma risate e situazioni imbarazzanti assicurate... soprattutto quando in ascensore scopri che i maggiori frequentatori del motel sono coppie parecchio in là con gli anni.



Dopo il dormire, la seconda voce di spesa che ci preoccupava era il cibo. Più di un mese a mangiare nei ristoranti coreani e saremmo finiti a chiedere di poter lavare i piatti in cambio di un pezzetto di kimchi (cavolo fermentato piccante). Così, appena abbiamo visto un supermercato che fosse più grande del bagno della stanza del motel, ci siamo fiondati alla ricerca di offerte. Appena entrati ci siamo un po’ sentiti a casa nel reparto della frutta fresca e verdura. Ma l’entusiasmo è durato davvero pochissimo, giusto il tempo di capire che un grappolo d’uva costava 4€ e che quello scritto sul cartello era il prezzo di una sola mela e non di un kg (circa 3€). Una zucchina 1,50€, una patata 1€, 1 kg di riso 5€...
Stavamo già iniziando a pensare che l’idea di lavare i piatti non fosse poi tanto male, quando ci è caduto l’occhio sullo scaffale del tofu a 50 centesimi per mezzo kg. E così è iniziata la nostra dieta a base di tofu fritto, tofu saltato in padella, tofu con germogli di soia, tofu con noodles in scatola... e abbiamo avuto addirittura il coraggio di usarlo al posto del formaggio sulla pasta che abbiamo condito con un sugo rosso fatto in Polonia e in offerta a 2€ solo per quel giorno. Tutto questo prima di venire trascinati da un’onda di anziane signore con la visiera verso una zona remota del supermercato: lo scaffale con la frutta e verdura ammaccate. Calcolando che in Corea viene catalogata come ammaccata anche una banana con un puntino marrone, su quei ripiani abbiamo trovato le vitamine che ci mancavano per arricchire la nostra dieta. E così abbiamo scoperto che con le melanzane il tofu non sta per niente male!
Per quanto riguarda i trasporti, invece, la Corea non ci ha lasciato molto scampo. Gli autobus ci sono costati in media 3,50€ per ora di viaggio, che sembrano pochi ma se si considera che nel resto dell’Asia la media è di 1/1,50€ ecco che si capisce dove sta il problema. Abbiamo camminato molto in Corea e abbiamo anche provato a fare autostop ma con scarsissimi risultati.
Così come è stata fallimentare la nostra impresa di noleggiare biciclette. Le due ruote sembrano non essere molto apprezzate dai coreani, forse per paura di spettinarsi quei bei capelli neri sempre perfetti. Ma non potevamo arrenderci, così abbiamo deciso che avremmo abbassato la voce di spesa “trasporti” prendendo il mezzo più economico per andarcene dalla Corea. A soli 20€ ci siamo aggiudicati un letto su un traghetto notturno e siamo salpati, direzione Giappone... ma questa è un’altra storia e ve la raccontiamo la prossima settimana!
Le nostre avventure continuano ogni giorno sulla pagina Facebook- Beyond The Trip, su Instagram e ogni settimana qui su LeccoOnline.
Angela e Paolo
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