Lecco perduta/177: c’era la Juventina di Pescarenico

Occorre non essere più giovani per ricordare il quartiere Pescarenico quando era diviso dalle rotaie del tram verso il deposito di Via Guado, l’attuale rimessa bus di Linee Lecco, quando nelle vicinanze non c’era la caserma dei vigili del fuoco, inaugurata nel 1955. Nella zona, oltre alle rotaie del tram, c’erano le case di Via Previdenza, l’attuale Via Bruno Buozzi, verso le sponde dell’Adda. I ragazzi di Via Previdenza, in particolare nell’edificio riservato alle famiglie numerose, dodici nuclei con un totale di novanta figli, hanno organizzato un raduno sull’onda di lontani anni verdi, nella primavera 2000, presso l’allora Circolo “Luigi Bonfanti”, in quartiere San Giovanni. I ricordi partirono dalla lontana urbanizzazione di Via Buozzi, negli anni Trenta, quando il tram, con le sue rotaie, lungo Corso Carlo Alberto e Corso Martiri, segnava il confine fra l’una e l’altra Pescarenico.

Fra i ricordi ebbe un particolare spazio la squadra di calcio Juventina, che aveva fra i suoi allievi numerosi ragazzi di Pescarenico e che divenne popolare negli anni Cinquanta per una brillante serie di risultati sportivi, anche a livello regionale. Era allenata da Giancarlo Riva, che diventerà presidente della sezione di Lecco del Club Alpino Italiano, organizzatore del potenziamento del Soccorso Alpino, promotore della ristrutturazione della Capanna Stoppani, sulle pendici del Resegone. Giancarlo Riva è stato anche fra gli organizzatori, con Riccardo Cassin ed il fotografo Pino Comi, di iniziative per il centenario della sezione lecchese CAI 1874/1974.
    La Juventina si allenava sul campetto dell’oratorio di Pescarenico e giocava le sue partite casalinghe di campionato sul rettangolo di gioco dell’Elip, all’inizio di Via Fiandra con Via Rivolta, sull’area che è stata poi occupata dalla Petrolcarbo. Il rettangolo sportivo ebbe la sua ultima destinazione come tale durante la Quinquennale dell’estate 1953, ultima edizione delle sei che ogni cinque anni mettevano in vetrina la Lecco che produce.
    Nell’estate 1955 la notizia più importante della squadra di calcio bluceleste che militava in Serie C è stato l’acquisto da parte della Lazio, in Serie A, del ventenne attaccante Giuseppe Logaglio, lecchese di Pescarenico. Logaglio aveva giocato nella Juventina e poi era passato nel Lecco del presidente Mario Ceppi e dell’allenatore italo-argentino Lamanna. Il suo debutto in maglia bluceleste è stato il 5 Ottobre 1952, a 19 anni, essendo della classe 1933, nella seconda partita di campionato, al Cantarelli/Rigamonti, vinta dai blucelesti per 1 a 0. Il Lecco schierò Rigamonti, Radaelli, Della Bassa, Ghedini, Galli, Martorelli, Redaelli, Bicicli II, Campi, Logaglio, Corradi. Quando lasciò Lecco per la Lazio, nell’estate 1955, Logaglio aveva disputato nell’ultimo campionato con il Lecco ventisette incontri, segnando dodici reti. La stampa sportiva scrisse: “Logaglio, dall’Adda al Tevere”. Sarà poi nel Bari, giocando ancora nel vecchio Stadio della Vittoria. Nel 1957 vi sarà poi un altro giocatore della Juventina che prenderà la strada della Capitale: “Sisso” Franchi, classe 1932, che indosserà la maglia giallorossa della Roma, prima di tornare a Lecco per giocare in Serie A con i blucelesti, nel 1960/’61.
    Nella foto pubblicata della Juventina non tutti i giocatori sono riconoscibili ed allora vengono elencati i nomi in ordine sparso: Logaglio, Franchi, Tantardini, il portiere Picozzi, Toppi, Biffi, Sozzi, Brambilla, Aliverti, De Capitani, Badoni, l’allenatore Giancarlo Riva, l’accompagnatore Scola ed un giovanissimo Adriano Montanelli.
A.B.
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