Parolari: a Lecco la Lega avrà l'onore e l'onere di esprimere il candidato sindaco. Abbiamo 'personalità' non personalismi

Dieci domande, sei cartelle di risposta. E' un fiume in piena il Commissario Provinciale della Lega Stefano Parolari, interrogato a tutto tondo - "pare una nuova Norimberga" - sull'esito delle consultazioni elettorali di fine maggio e sulle prospettive aperte della urne, in special modo in relazione a Lecco città, senza tralasciare un commento sul voto in Provincia e sulle "condizioni generali" del Movimento sul territorio.

Stefano Parolari, in maglia verde, con Silvano Stefanoni, Flavio Nogara, Marco Ghezzi, Antonella Faggi e
Paolo Arrigoni il giorno della vittoria a Calolzio, lo scorso anno


Dopo la ri-conquista di Calolzio, l'ex segretario Flavio Nogara, aveva puntato sulla "presa" di Valmadrera quale preambolo alla conquista di Lecco. L'antipasto è sfumato, pur avendo Alessandro Leidi ben figurato nella roccaforte democratica. Aver messo la bandierina a Cassago, altro comune storicamente rosso, non crediamo lenisca il bruciore per la sconfitta altrove. Cosa non ha funzionato nei comuni - Verderio, Carenno, Vercurago... - dove invece per le europee la Lega è andata alla grande?
Parlando di amministrative occorre una premessa metodologica e anche storica: i comuni che sono andati a elezioni il 26 maggio in buona parte non hanno mai subito dal primo voto a suffragio universale ( tra il 10 marzo ed il 24 novembre 1946 ) dopo la seconda guerra Mondiale, una crisi istituzionale od un commissariamento e questo ne ha dato una tradizione di stabilità che in molti casi ha favorito una successione delle amministrazioni ove non solo non cambia il partito del nucleo di potere ma addirittura i ceppi familiari che Governano i piccoli comuni.
La stagione di grande rivoluzione di questi nuclei di potere furono le amministrative del 1995 dove vennero sostituiti al partito Democristiano e ex comunista (ormai già DS) formazioni presentate come unioni civiche che hanno coagulato uomini ed interessi anche economici sia pur legittimi legati alle amministrazioni precedenti unendo in moti casi le precedenti maggioranze ed opposizioni. A conferma di ciò basta valutare la Storia della amministrazioni che andranno ad elezioni nel 2020 e 2021 che di contro hanno avuto cambiamenti della compagine di Governo più volte anche dal 1993. Quindi il cambio di una amministrazione comunale di guida non è cosa così semplice come a dirsi, non basta presentare una lista anche buona per rompere la tradizione.
Non mi dilungo oltre, perché l'analisi delle motivazioni occuperebbe molte righe. Aggiungo solo che l'umiliazione delle Autonomie Locali avvenuta negli anni '70 con la soppressione dei tributi locali e la loro centralizzazione a Roma, ha tolto ai comuni e alle autonomie locali, molte delle leve possibili per svolgere le proprie funzioni Costituzionali. In questo panorama la LEGA è un movimento Politico che si pone l'obiettivo di riportare l'autonomia finanziaria negli enti locali e il conseguente cambiamento politico sociale nei comuni . In attesa della tanto sospirata autonomia la Lega quando conquista un comune lo amministra ponendolo come attore principale nelle promozione della economia locale, la prima sentinella contro infiltrazione mafiosa nelle attività commerciali, dalla parte del cittadino per i sempre crescenti problemi di sicurezza. Certamente con maggiori poteri il comune potrebbe anche tornare ad essere nella promozione economica e sociale e propulsore della occupazione. La Lega non ha e non vuole avere nuclei di potere nei comuni ma persone che usino il potere dato dai cittadini come sostantivo di poter fare. All'interno di questo contesto di carenza di autonomia, non è facile costruire liste, con persone che vogliano impegnarsi per la comunità, per semplice spirito di servizio, senza legami con altri interessi, pur legittimi.
Nelle recenti elezioni amministrative, per il movimento Lega Lombarda scadeva il mandato del Sindaco di Oggiono Roberto Ferrari (ormai onorevole) e del Sindaco di Lierna Edoardo Zucchi.
A Oggiono purtroppo abbiamo perso il comune che era retto da una alleanza con il vecchio centrodestra, che ha preferito presentare una lista autonoma alleata con esponenti o ex esponenti di rilievo del PD. Per mia parte ciò che non ha funzionato è stato il semplice non riconoscere la buona amministrazione di Oggiono da parte del Sindaco Ferrari e de gli uomini della Lega. Quando avviene un "sucidio" politico come quello del vecchio centrodestra di Oggiono, bisogna aspettare per vedere il perché. O vi era l'intento riuscito di far perdere la Lega e quindi in questo caso il vecchio centrodestra ha vinto o vi erano unitamente altre "ragioni" .
Lo stesso gioco non è riuscito a Lierna dove il nostro Silvano Stefanoni con lista Lega e molti componenti fieramente civici ha sconfitto sia i "cattocomunisti" che le ridotte di centrodestra appoggiate da Forza Italia e Fratelli d'Italia.
Analogamente a Bosisio Parini dove il Sindaco civico appoggiato dalla Lega ha battuto sia centrosinistra che parte centrodestra, con una lista in buona parte di militanti, sostenitori e simpatizzanti Lega.
La vittoria di Cassago é storica per come è nata, come scelta d'amore per il paese di Roberta Marabese è della sua squadra. Auspico che i cassaghesi dopo aver abbattuto il muro, proseguiranno a dare fiducia alla Lega anche a livello amministrativo. Roberta Marabese sarà un ottimo Sindaco.
Non posso tralasciare l'esperienza positiva di Dervio dove abbiamo sin dall'inizio abbiamo seguito il percorso ed appoggiato Stefano Cassinelli.
Su Valmadrera siamo stati a poco dalla vittoria, ma è stata pur sempre una sconfitta, nonostante la grande prestazione di una squadra in gran parte nuova che ha saputo ben comportarsi a partire dal Candidato Sindaco e dal capolista Nogara. Una squadra che ha futuro. Sicuramente la vittoria di misura mette a dura prova la credibilità e sostenibilità dell'attuale sistema di potere e pone in aperta discussione il futuro del forno inceneritore contro cui hanno votato il 64 % dei cittadini. Duole constatare che anche a Valmadrera non sia stato costruito un fronte unito: a un certo punto è parso evidente che la preoccupazione di alcuni fosse più di evitare che la Lega partecipasse alle elezioni che non vincere le stesse.
Nelle analisi generale mi sarai aspettato di più dalle liste di Valgreghentino e Barzago, qualitativamente molto buone e a mio parere superiori alla concorrenza. Di certo Anna Claria Bassani e Emanuele Silvio Mauri sono persone di spessore e capacità dimostrate nella vita e non in politica: il fatto che non siano Sindaci è una occasione persa per il loro Comune ma la democrazia è questa per cui è giusto che sia così.
Per non dilungarmi ma per essere chiari come Lega non rivendico vittorie in liste civiche dove siamo presenti con militanti e tesserati, tali casistiche sono numerose ma sono liste civiche pure e cosi agiranno.
Come Commissario ringrazio tutti quei militanti che hanno combattuto e presentato liste in comuni dove è difficile non solo vincere ma anche raccogliere le persone adatte a formare un'alternativa di governo perché non vi è un retroterra. Una per tutte Verderio dove valuto l'operato e il risultato conseguito da Marco Benedetti buono: ha saputo andare oltre le aspettative. Sono orgoglioso della prestazione della Lega di Casatenovo: Barbara Beretta ma soprattutto i giovani Simone Luigi Besana e il super votato Lorenzo Citterio hanno solo rimandato il loro ingresso in comune come maggioranza. Sono ragazzi in gamba e hanno futuro.
Noi siamo un movimento politico, molti dei nostri militanti e sostenitori, non si candidano alle elezioni, ma operano per la divulgazione e la propaganda in tutti gli ambiti della società. Le liste della Lega sono riconoscibili dal simbolo o da gli appoggi pubblici, non ci presentiamo come liste di partito mascherate da civiche guardandosi bene dal dichiarare la propria appartenenza politica. Per Noi in alcuni comuni è importante partecipare, come aspetto democratico aiutando i cittadini a presentare delle liste anche senza aspettative di vittoria. In queste elezioni abbiamo eletto numerosi consiglieri comunali e costituito nuclei che opereranno per le comunità eleggenti. Con buona volontà prepareranno il futuro.  



Giovanni Pasquini, candidato sindaco non eletto a Casargo

"Caso Casargo": come è nata la decisione di "apparentarvi" con la lista della dem Pina Scarpa, associando il vostro simbolo con quello della sua formazione all'interno del logo elettorale? E perché inviare in Valsassina Giovanni Pasquini, considerato oggionese? Vi aspettavate, dopo il 50% conquistato alle europee, un risultato così netto in favore di Antonio Pasquini?
Alle ultime elezioni amministrative in provincia di Lecco la Lega ha presentato 10 liste con il simbolo, in altre 12 realtà è stata presente nelle liste in modo organico e in circa 6 comuni con militanti e sostenitori autorizzati a partecipare. Oltre a ciò non considero le persone che ci hanno detto di essere votanti o simpatizzanti Lega che si sono candidate in liste magari vincenti ma che non hanno ricevuto o richiesto l'appoggio delle Lega. Alle elezioni amministrative la Lega si è presentata anche a Casargo e non mi pare che si impedito dalla legge o sia prevista la lesa maestà nelle leggi elettorali.
Il caso Casargo di fatto non esiste, probabilmente è diventato tale in quanto la Lega ha partecipato alle Elezioni. Sorge il dubbio che la concezione che qualcuno ha della Democrazia è quella della lista unica, per cui ritiene un affronto la presentazione di una seconda formazione.
La lista è stata costruita in loco, con le persone di Casargo che in questa prima esperienza hanno chiesto a Giovanni Pasquini (di famiglia originaria del paese) di Candidarsi a Sindaco. La lista da quanto appreso continuerà il suo percorso di opposizione, riconoscendosi nella Lega. Non mi risulta che nella lista siano presenti esponenti del Partito Democratico ma militanti e sostenitori del movimento e elementi civici. Se non sbaglio al limite l'alleanza con il PD era presente nella maggioranza precedente, dove la Lega non era presente. In questo contesto per Noi era importante garantire la partecipazione democratica con la nostra proposta politica alternativa che porteremo avanti.  



Stefano Parolari

Corre voce che il centrodestra abbia fatto un passo indietro a Merate, lasciandovi il candidato sindaco per poi farvi pagare pegno a Lecco quando, tra qualche mese, bisognerà cercare il cavallo su cui puntare. E' così? Ci sono già interlocuzioni in atto per un candidato sindaco unitario? La Lega, dopo la dicotomia in termini di preferenze conquistate alle europee-comunali 2019, punta ancora a correre da sola?
Nella vita non ho l'abitudine di non fare debiti e di non firmare cambiali, soprattutto se a pagarle dovrà essere qualcun altro. Per cui se sarò commissario io o qualcun'altro, non vi è alcun pegno o debito nei confronti di nessuno. Merate è stata una esperienza positiva, tra Lega, centrodestra e nucleo civico. I risultati poi denotano una preminenza del nostro movimento negli eletti del consiglio. Mi sembra che al momento la squadra sia ben affiatata, con un'alleanza programmatica chiara. Con rispetto nei confronti di tutti, in tale contesto Massimo Panzeri era il candidato ideale e soprattutto il Sindaco ideale. Per chiosare il commissario provinciale è stato informato dell'accordo raggiunto e non è intervenuto nella trattativa se non nella "benedizione" finale. Evidente quindi l'unità di intenti.
Su Lecco è chiaro che la Lega parteciperà alle elezioni e, con i dati attuali, è sicura di accedere al ballottaggio. E' peraltro evidente, per quanto non sia corretto, mutuare i dati europei che l'alleanza classica di centrodestra+LEGA non garantisce allo stato attuale una vittoria al primo turno anche con la Lega al 37%. Sulla scelta del candidato Sindaco è indubbio, visti i numeri, che la Lega avrà l'onore e l'onere di esprimerlo.
Per il resto come commissario provinciale devo richiamarmi alle regole del mio movimento che rimandano al Consiglio Nazionale Lombardo la scelta del Candidato e al consiglio Federale (Segretario Matteo Salvini) l'indicazione finale. Specifico però che la Lega non corre mai da sola ma sempre col suo popolo. Molte delle persone che si muovono nel panorama politico lecchese attuale sono le stesse del 1997 e ricordano come la Lega, giudicata morta, surclassò gli allora pimpanti Forza Italia e Alleanza Nazionale. Pur avendo loro molte risorse economiche, noi prendemmo più voti.
Per essere chiari, come sempre, le regole del movimento mi consentono di aver delle interlocuzioni ma non di decidere alleanze che vanno sempre rimandate all'organo politico superiore se non allo stesso Segretario Federale. Certamente avremo delle interlocuzioni sia con le forze politiche che con quelle civiche che già ci hanno contatto.
La premessa deve essere chiara, la Lega ha la sua strada, la sta seguendo da otre 30 anni. Oggi la Lega è forte per la capacità del suo leader di aver imposto nell'agenda politica Nazionale ed Europea i temi storici del movimento e quelli che la gente sente suoi. La nostra è una visione del mondo completamente diversa da quella della sinistra globalista. Per Noi "prima il Nord, prima gli Italiani" significa che vogliamo vivere in un paese che dia prospettiva e futuro ai suoi giovani ed alle famiglie; i ragazzi devono rimanere nella loro terra a vivere avendo le opportunità e prospettive. La emigrazione di decine di migliaia di giovani l'anno è un fenomeno da combattere con i fatti ovvero creando per loro le opportunità qui. Per Noi il futuro di Lecco, della Lombardia e dell'Italia lo si costruisce su gli italiani, puntando a riportare in auge il benessere alla classe media. La prospettiva politica della sinistra invece tende alla accettazione della sostituzione della popolazione italiana con popolazione emigrate soprattutto africana e persegue la linea politica volta alla proletarizzazione del ceto medio tanto cara al PD ed ai suoi alleati. Questa è la prospettiva che combattiamo.
Chiunque si vuole alleare con Noi deve sapere sin da subito fare le sua scelta: o la Lega o il PD.  



Uno scatto di Lecco


Cosa ne pensa dei tre nomi buttati nella mischia qualche mese fa da Virginio Brivio quali candidati per il
centrosinistra per la sua successione (Bonacina, Piazza e Valsecchi)?

I nomi messi li lasciano il tempo che trovano... Si sicuro nessuno ha brillato, anzi. In una città seppur piccola come Lecco, il nome e la persona contano ma conta anche la prospettiva culturale. Se Lecco deve tornare a crescere, ha bisogno di persone che provengano da un retroterra culturale e sappiano produrre ricchezza, non di persone che sappiano spendere la ricchezza prodotta da altri.

Tra i "suoi" militanti, a Lecco, chi potrebbe avere secondo lei le carte in regola per essere un buon sindaco?
Le figure adatte ci sono. E' peraltro evidente che fare un nome, due o tre è contrario alle regole del movimento. 

Quali sono le priorità ora per il capoluogo?
Da almeno due anni molti elettori di Lecco ci chiedono quando si vota delusi dalla inettitudine della attuale amministrazione. Va rilevato che alle ultime elezioni nel 2015, il consenso reale ottenuto dalla attuale amministrazione è statovicino ad un cittadino su quattro, quindi questa delusione è nella premessa. La prima priorità del capoluogo, dipende dalla attribuzione dell'Autonomia che porterà a tutto il sistema degli enti locali, un nuovo vigore collegando le politiche decise a livello locale le relative, risorse. Per il resto dieci anni di PD collegati alle politiche di "strozzamento" degli enti locali praticate dal Governo Nazionale sino al maggio 2018, rendono tutto una priorità. Già in passato la carenza di risorse ha condizionato l'attività dei comuni, rendendo difficile stare al passo con i tempi, ma le politiche degli ultimi anni hanno favorito e accelerato il regresso e il degrado. I servizi sociali non sono il fine della attività del comune ma un mezzo per far vivere la comunità dignitosamente. Il sistema urbano è complesso: la prima priorità del comune è il recupero di ricchezza e reddito da lavoro da parte della popolazione. E' necessario riportare il lavoro "quello" vero e produttivo, favorendo l'insediamento di aziende sia manifatturiere che tecnologicamente avanzate. I servizi terziari pubblici o privati sono una conseguenza della ricchezza prodotta; in quanto la loro sostenibilità dipende dalla ricchezza prodotta in città ed esportata in altri territori vicini e lontani.
Lo sviluppo turistico non è una chimera ma il turismo va inteso come industria che ha le sue caratteristiche, le sue efficienze e regole. I depliant, i proclami ed i buoni propositi, crollano di fronte alla realtà di una amministrazione comunale che ha introdotto la tassa parcheggio serale, colpendo i dipendenti dei bar mentre i clienti li hanno fatti scappare altrove.
Come manovra di bilancio, la spesa del comune deve tornare a vantaggio di tutta la comunità: scuole a posto, strade senza buche, lotta al degrado e città pulita, investimento in infrastruttture e progetti per l'industria turistica. Questi sono i servizi pubblici essenziali del comune e sono servizi sociali a beneficio di tutti e non solo di alcuni. Si tenga conto che il reddito di cittadinanza Governativo è intervenuto a favore dei ceti più deboli e ciò diminuirà le esigenze dei servizi alla persone, in stato di difficoltà economica. Le politiche sociali dovranno essere a favore della Famiglia tradizionale, favorendo il ritorno della natalità. Non è compito e dovere della piccola e media borghesia Lecchese, Lombarda o Italiana risolvere i problemi del globo e tanto meno prendersi carico di tutti i diseredati del mondo.

E in Provincia invece?
Il Decreto Delrio ha penalizzato le provincie operando dei tagli non ai costi della politica, ma alle risorse per gestire le competenze primarie. Le provincie in Lombardia hanno resistito grazie alle risorse regionali, quelle legate alle deleghe amministrative che la Regione Lombardia ha devoluto alle Provincie e quelle aggiuntive devolute per aiuto al loro funzionamento. Il provvedimento demagogico sulla provincie ha creato un debito pubblico occulto, costituito dalla somma delle spese di manutenzione che non sono state fatte nel settore della viabilità di competenza provinciale e delle scuole superiori. Oggi gli amministratori della provincia si troviamo a dover intervenire con ingenti risorse, che non ci sono, per gestire e mantenere in sicurezza strade e scuole.
Nelle more del trasferimento della competenza sulle strade provinciali ad ANAS è evidente che le priorità dell'amministrazione sono la Lecco - Bergamo, la manutenzione della strada statale 36, il prolungamento della tangenziale est e l'intervento per quanto di competenza sul passaggio a livello di Bellano. La lista delle spesa è lunga.
Speriamo che il territorio sappia fare squadra. Si auspica inoltre la riorganizzazione del sistema scolastico provinciale che guardi agli interessi del territorio e della aziende. Esiste, per fortuna, il fiore all'occhiello dell'Istituto Badoni, ma deve tornare la formazione ad alto livello nel settore della meccanica preparando le nuove generazioni di lecchesi alla produzione con ausilio di robotica ad alta intensità. Il territorio ha molta conoscenza e risorse umana incredibili nel settore elettromeccanico, sfruttiamole.



I consiglieri provinciali Elena Zambetti e Stefano Simonetti

Anche a Villa Locatelli, l'ultima tornata elettorale, riservata solo agli amministratori, per la Lega non è stata particolarmente brillante, avendo perso un posto rispetto ai 3 del precedente mandato. E' risultato evidente che "qualcuno" ha lasciato fuori Cinzia Bettega, bruciando un voto di peso. Come se lo spiega? E come spiega anche il mancato ricambio, con i soliti tre nomi che girano per i soliti posti?
La risposta può tendere forse a negare la domanda o comunque i dati in essa contenuti. Di fatto la domanda si basa sul risultato che è passato alla stampa ma leggendo i dati veri la realtà è un pò diversa. Nel gennaio 2017 ci siamo presentati con lista unitaria di centrodestra (LEGA - F.I.- Fdi) ottenendo il 22,30 % dei voti: 17747 su 80468 e tre consiglieri eletti. Il 31 marzo 2019 ci siamo presentati solo come Lega mentre F.I. e FdI hanno partecipato con Autonomia e libertà: abbiamo ha ottenuto il 21,00 %  pari a 15722 voti su 74849. La differenza dell'1% non è una débâcle. Certo è stato bruciante il risultato numerico, senza entrate nel complesso calcolo: ci sono mancati massimo 3 voti di un comune medio per ottenere il terzo consigliere.
E' errata anche l'affermazione che abbiamo perso un voto di un consigliere a Lecco; in quanto nel capoluogo abbiamo 4 consiglieri e abbiamo preso 6 voti come Lega. Di sicuro un consigliere ha votato un altro candidato Lega. Io mi devo preoccupare che i voti dei consiglieri siano indirizzati per la lista e ciò è avvenuto. Ognuno poi sceglie secondo coscienza e responsabilità.
Per quanto riguarda l'indicazione dei consiglieri, ho proposto io al nostro direttivo di proseguire con Figure esperte, che potessero essere subito operative in Provincia in quanto un mandato biennale è troppo breve: quando il neo consigliere entra nel meccanismo è già tempo di rinnovo. Un'altra delle distorsioni della legge Delrio. Comunque nel 2021 al rinnovo del consiglio provinciale avremo i numeri per ottenere più consiglieri e potremo anche attuare un ricambio.



I parlamentari Giulio Centemero, Roberto Ferrari, Antonella Faggi e
Paolo Arrigoni con il commissario (in piedi) Stefano Parolari


Dall'esterno il Movimento lecchese al netto del gran numero di esponenti che è riuscito a portare a Roma sembrerebbe ancora in balia di correnti e personalismi. Ce lo negherà ma lo chiediamo lo stesso: è così?
Mi si dice che se nego sono ipocrita, perché si dà per assodata questa situazione per la Lega di Lecco. Sicuramente la Lega di Lecco è il movimento Politico che ha prodotto gli uomini politici Lecchesi più rilevanti nella Storia Repubblicana, fa eccezione solo Roberto Formigoni con Comunione e Liberazione.
Noi abbiamo nella nostra storia il Ministro Castelli e molti dei nostri uomini si sono distinti e si distinguono a livello nazionale: Antonella Faggi è stata relatrice di maggioranza del Decreto sblocca cantieri la legge più importante dall'inizio dell'anno. Oggi la Lega di Lecco e provincia ha 5 tra deputati e senatori, di cui uno Questore del Senato. I nostri rappresentanti ricoprono e hanno ricoperto ruoli di rilievo.
Oggi la Lega è il primo partito Nazionale, il primo gruppo numerico Europeo e nel consiglio Federale siedono tre lecchesi Giulio De Capitani, Paolo Arrigoni e Giulio Centemero. Quindi abbiamo più personalità che personalismi, persone votate per andare a Roma e le cui tracce non si sono perse tra Renate e Veduggio. Non voglio aggirare la domanda ma in questi quasi 17 mesi di ruolo come Commissario, non ho rincorso perché non ho dovuto rincorrere, né correnti, né correntine o altro.
Sicuramente la situazione dall'ultimo congresso provinciale è molto cambiata, le vittorie aiutano le squadre ad amalgamarsi.
La Lega è un contesto umano e come ogni contesto umano le persone hanno le loro peculiarità e particolarità, ma questo non ha inciso sul lavoro per le elezioni amministrative ed europee. Quando ci sarà il congresso si aprirà la discussione, come fisiologico in democrazia.

Ecco, appunto, fino a quando non si avrà un Segretario provinciale con lei come Commissario?
Credo che a questa domanda potremo dare una risposta più precisa nelle prossime due settimane ma a questo punto posso ritenere che eventuali congressi non si terranno prima di settembre. Il mio mandato è logicamente a disposizione della Lega per cui devo lavorare come se avessi davanti un anno ma sono pronto a lasciare un minuto dopo che mi venisse chiesto.
A.M.
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