Da Como a Lecco, in arrivo il ''Festival della Cazoeula''?
La settima edizione del Festival della “Cazoeula d’Oro” è durata due mesi, da gennaio a marzo. La “gara”, sorta nel perimetro cittadino di Cantù, si è via via allargata coinvolgendo nuove zone e raggiungendo il numero di 39 partecipanti tra ristoranti e locali. L'interesse popolare è stato in notevole crescendo, ed ha portato nelle varie serate ad un totale complessivo di oltre 30.000 piatti della tradizione della cucina milanese e lombarda. La regia organizzativa è di Claudio Bizzozero, personaggio di primo piano nella “città del mobile”.

Il manifesto del Festival
Vi è ora la richiesta di allargare alla provincia di Lecco, e anche a quella di Monza, la possibilità di partecipazione al Festival. Alcuni ristoratori ricordano che, in particolare nel territorio brianzolo, il piatto ha un’origine anche nel culto popolare di Sant’Antonio Abate, festeggiato il 17 gennaio, giorno che segnava la fine della macellazione dei maiali. La ricorrenza è particolarmente celebrata in diversi Comuni della provincia di Lecco, ad iniziare dalla città di Valmadrera.

Un piatto con la tradizionale cazoeula
Gli ingredienti principali della cazoeula, considerata un secondo piatto, sono le verze, affiancate da varie parti del maiale, dalla cotenna al musetto. Il Festival prevede una doppia giuria: quella popolare, con i voti di coloro che frequentano come normali clienti il locale partecipante, e quella di qualità, composta da cuochi professionisti e provetti dell’associazione di categoria. Quest’anno ha vinto il ristorante Arcade, di Grandate, sulla strada provinciale dei Giovi, precedendo l’agriturismo Cascina di Mattia, di Cantù, che aveva trionfato nelle ultime tre edizioni. La premiazione è avvenuta ad Appiano Gentile, in apposita serata, con la regia, ovviamente, di Claudio Bizzozero. Il trofeo per il miglior piatto è andato al titolare dell’Arcade, Fabio Sesana, e al cuoco Alessandro Gatto. Si sono dichiarati entrambi emozionati nel ricevere un così prestigioso riconoscimento che premia la loro fedeltà ai piatti della tradizione, accanto a quelli più contemporanei.
Il successo dell’iniziativa, che ha ormai investito tutta la provincia di Como e preme sui relativi confini, merita di essere allargata al lecchese e alla Brianza di Monza. Alcuni ristoranti del nostro territorio si sono dichiarati pronti a scendere in campo nel prossimo Festival 2020. E per saperne di più nella fase di preparazione e di allenamento si consiglia la lettura del libro scritto dal noto giornalista Emilio Magni, di Erba, “Il sorriso della cassoeula – Storia e storie di un piatto lombardo”.
A.B.