La passione per i viaggi diventa un lavoro per la 28enne Federica, pensando però a Lecco
"Ogni volta che torno da un viaggio, mi rendo conto della bellezza e dell'unicità del posto dove ho la fortuna di vivere e di essere cresciuta" a dirlo è Federica Lafranconi, ventottenne di Lierna che, dopo il diploma turistico all'istituto "Parini" di Lecco, ha deciso di fare della sua passione per la scoperta il suo lavoro quotidiano.
Cosa ti ha colpito di ciascuna meta? Come te la aspetti la prossima?
La Thailandia è magica perché tutti sono veramente gentili e il panorama cambia continuamente. E' una continua sorpresa: sembra davvero un altro mondo passare da Bangkok alle isole, a altre zone meno frequentate. Cuba invece, ti lascia un'energia pazzesca e la popolazione sembra sempre felice, con feste e musica dappertutto. Anche il paesino più piccolo trasmette una grande allegria. Il Giappone me lo immagino tutto rosa perché ci andrò nel periodo della fioritura dei ciliegi mentre la popolazione me la aspetto molto disciplinata e rigorosa, immersa in un paese pieno di innovazione e quasi futuristico. Non vedo l'ora poi, di provare il sushi vero.
Diplomata al "Parini", ora sei entrata a far parte di WeRoad. Ci racconti cos'è?
Weroad è un tour operator non convenzionale che organizza dei viaggi-avventure per i più giovani. Non si tratta della solita vacanza perché si è costretti a mettersi in gioco a 360°, ventiquattro ore su ventiquattro, condividendo la bellezza del viaggio con altri ragazzi e ragazze. Chi vuole intraprendere questa avventura infatti, sa che incontrerà altri ragazzi della stessa età con le stesse passioni e con lo stesso obiettivo di conoscere persone, luoghi e culture nuove. Tu che ruolo hai?
Io sono una delle coordinatrici: un vero e proprio compagno di viaggio di cui puoi fidarti e che vivrà il viaggio con te e come te. L'unica differenza è che io ho studiato e preparato i dettagli del viaggio, contattando hotel e ristoranti. In più posso fare sempre affidamento a una persona in ufficio che garantisce ogni tipo di aiuto a tutte le ore. Finora, questo lavoro dove ti ha portato?
Sono stata in Thailandia per un viaggio di due settimane. Molto intenso, davvero: ogni giorno abbiamo cambiato il posto dove dormivamo. E' stata l'occasione perfetta per visitare le mille bellezze di un paese come la Thailandia, attraversando ambienti diversi: dalle città alla giungla, alla foresta. Una notte ci siamo fermati anche in un'isola deserta thailandese per dormire sotto il cielo stellato: con le tende, eravamo gli unici quella sera su tutta isola. Davvero spettacolare. Addirittura, il giorno dopo gli altri turisti ci sembravano come degli invasori del paradiso dove avevamo avuto l'opportunità di vivere per una notte. Oltre alla Thailandia, dove sei stata o dove andrai?
Prima Thailandia, poi Cuba e ora sono in partenza per il Giappone. Cosa ti ha colpito di ciascuna meta? Come te la aspetti la prossima?
La Thailandia è magica perché tutti sono veramente gentili e il panorama cambia continuamente. E' una continua sorpresa: sembra davvero un altro mondo passare da Bangkok alle isole, a altre zone meno frequentate. Cuba invece, ti lascia un'energia pazzesca e la popolazione sembra sempre felice, con feste e musica dappertutto. Anche il paesino più piccolo trasmette una grande allegria. Il Giappone me lo immagino tutto rosa perché ci andrò nel periodo della fioritura dei ciliegi mentre la popolazione me la aspetto molto disciplinata e rigorosa, immersa in un paese pieno di innovazione e quasi futuristico. Non vedo l'ora poi, di provare il sushi vero.
Qual è il valore aggiunto di andare, come coordinatrice di WeRoad, con un gruppo di giovani?
Sicuramente è un modo per noi coordinatori di viaggiare già spesato e con la compagnia di persone della nostra età con cui condividere l'esperienza del viaggio. In base al profilo di ciascuno, ti affidano questo o quel viaggio in modo che sia il più possibile consono alla tua personalità. In generale, è una bella opportunità che ti mette in gioco, facendoti viaggiare con altre persone giovani. Federica però, la tua carriera nel settore turistico l'hai iniziata già qualche anno fa. Ci racconti com'è andata e cosa hai fatto?
Alle superiori ho studiato all'istituto Parini qui a Lecco, all'indirizzo turistico, perché volevo assolutamente viaggiare. Ho fatto l'animatrice in Egitto e poi a Tenerife. Mi sono innamorata di quell'isola delle Canarie: c'era sempre il sole e potevo viaggiare spesso in Spagna, Marocco e nelle altre isole dell'arcipelago. Alla fine, ci sono rimasta per tre anni, lavorando soprattutto in hotel come operatrice turistica e dando assistenza ai turisti. Dalle spiagge spagnole però, sei tornata a Milano. Come mai?
Sì, ho voluto uscire dall'ambito alberghiero e ho seguito un corso di specializzazione dell'Unione Europea, con la IULM. Al termine ho avuto la possibilità di fare uno stage presso il Quintessentially Concierge, servizio per il turismo di lusso. Ho imparato a conoscere questo mondo, trovandomi a organizzare dal semplice biglietto a tutta la vacanza. Alla fine, ci ho passato circa quattro anni in questa azienda di Milano. Fino a quando, dopo anni di ufficio, il bisogno di viaggiare, di conoscere posti nuovi e di avere contatti diretti con le persone è tornato a farsi sentire. Insistentemente. Nell'ultimo anno finalmente, ho conosciuto questa realtà nuova di Weroad a cui ho deciso di mandare la mia candidatura come coordinatrice. In quel periodo mi erano saltate le vacanze, non sapevo con chi partire e ho provato questa esperienza, andando al recruitment day con altre 50 persone: tutti avevano un background così simile al mio che sembrava di conoscersi da sempre. E' stato un amore a prima vista, davvero, e per fortuna, ci siamo piaciuti a vicenda: il recruitment day è stato al sabato e lunedì già mi hanno chiamato per andare in Thailandia con il mio primo gruppo. Ero un po' agitata, lo ammetto, ma ho accettato subito la sfida di partire con un gruppo di sconosciuti, in una terra sconosciuta.Cosa hai fatto per prepararti a questa esperienza nuova?
Mi sono informata il più possibile sulla Thailandia e sull'itinerario che avremmo dovuto seguire, studiando la Lonely Planet, cercando informazioni su internet e guardandomi tanti documentari. Oltre all'aspetto più turistico, c'è anche quello relazionale: già un mese prima della partenza infatti, si entra in contatto via social con gli altri viaggiatori, scambiandoci informazioni e condividendo paure e aspettative. Quando la prima sera ci siamo incontrati, sembrava di essere già un gruppo di amici e conoscenti da tanto tempo. E per il futuro, quali sono i tuoi piani? Ancora in giro per il mondo?
Bè, in un certo senso sì. Sicuramente voglio continuare a viaggiare con Weroad ma allo stesso tempo il viaggiare così tanto mi ha fatto apprezzare sempre di più il mio territorio. Durante ogni viaggio sento e conosco esperienze nuove e diverse che mi stimolano idee e progetti da riproporre qua. Ogni volta che torno a casa infatti, mi accorgo che l'afflusso turistico in questa zona non accenna a diminuire anche se l'offerta turistica non sempre è all'altezza delle aspettative: nonostante aumentino le case su AirBnB o in affitto per il periodo estivo, per i turisti di solito mancano servizi e apposite iniziative. Vedendo questa continua richiesta di conoscere questa zona, mi sono detta: perché non proporre qualcosa di nuovo anche qui?Sii più precisa. Cosa ti immagini?
Ho intenzione di proporre, anche attraverso un portale come AirBnb, delle esperienze insolite per il turista che visita questa zona: non dovrebbe solo visitare Lecco e le sue attrattive più famose ma anche entrare in contatto con le persone che vivono questi luoghi. Il mio intento è quello di riproporre anche qui attività già viste in altri viaggi per un'attività turistica che in zona continua a crescere. Non ci si è ancora resi conto veramente del potenziale turistico di questa area.E' anche una questione di mentalità delle persone che ci abitano, no?
Bè sicuramente una mentalità diffusa che può apparire chiusa e non troppo abituata al turismo è un limite per lo sviluppo delle potenzialità turistiche di questa zona. Allo stesso tempo sono convinta che tocchi ai giovani, abituati a viaggiare per l'università o per lavoro, invertire questa tendenza. Siamo noi i primi a renderci conto delle enormi potenzialità che questa zona ha. Serve solo proporre e lanciare idee nuove che possano essere apprezzate e incoraggiate. Coi turisti non basta più farli arrivare e poi abbandonarli a se stessi: sarebbe bello invece, metterli in contatto con le realtà locali e farli uscire dai percorsi più battuti e turistici, alla scoperta della bellezza e unicità di questo luogo in cui siamo nati e cresciuti. A fare da trait d'union tra le tue esperienze precedenti, la tua attività con WeRoad e i tuoi progetti futuri c'è un elemento comune: il viaggio. Per te cosa rappresenta?
Bhè, per me il viaggio è, innanzitutto, arricchimento personale: da un viaggio torna sempre una persona diversa da quella che era partita. Perché il viaggio costringe a uscire dalla propria zona di comfort e perché è sempre una scarica di adrenalina. Sia quando lo prepari, sia quando lo vivi, sia quando lo racconti. Perché, secondo me, il viaggio è anche il ricordarlo e il raccontarlo ai famigliari, agli amici e ai conoscenti.
A.P.