Galbiate: quasi definito il nuovo volto di 'Agenda'. I 5 stelle dubitano sulla trasparenza

Benedetto Negri e Piergiovanni Montanelli
Continua la corsa in vista delle elezioni amministrative di maggio per le liste galbiatesi che una ad una iniziano a svelare candidati e proposte. Tra queste “Agenda Galbiate” ha scoperto quasi tutte le proprie carte e, dopo aver sostenuto per cinque anni il mandato del sindaco Benedetto Negri, passa il testimone all’attuale consigliere Piergiovanni Montanelli.
“È stata un'esperienza intensa, faticosa, piena di ostacoli da superare e anche di tante soddisfazioni davanti ad un paese che è stato rigenerato pezzo per pezzo dopo decenni di stagnazione del territorio e dove la continuità generazionale di una comunità è stata pienamente garantita a livello educativo, il tutto con i servizi sociali, scolastici, culturali e manutentivi che hanno continuato a funzionare a pieno regime” hanno chiosato i membri della compagine sui social, chiedendo alla popolazione una nuova occasione per continuare quel lavoro del quale hanno posto le basi, facendo spazio ai giovani seppur continuando a muoversi lungo il percorso precedentemente tracciato dalla squadra che in questi anni si è stretta attorno all’attuale borgomastro Tino Negri.
Ancora “silenzio stampa”, però sui componenti della lista e dunque sui nuovi volti di "Agenda Galbiate" rappresentata dal candidato sindaco Montanelli, che si è comunque detto aperto ad accogliere “persone che credano che sia giunto il momento di unire invece di dividere, di costruire invece di demolire, di perseguire obiettivi sfidanti in nome di un bene comune che non ha colore e in nome di valori come pace, democrazia e libertà per i quali i nostri bisnonni, nonni e genitori hanno fatto enormi sacrifici”.
Manuele Rusconi
Di tutt’altra opinione si rivela invece il gruppo di minoranza Cinque Stelle, che facendo riferimento all’ancora dibattuta questione di Villa Serena S.p.A. ha definito quella dell’attuale maggioranza come una “trasparenza invisibile”.
“Pazientare per cinque mesi, presentare tre richieste formali di accesso agli atti ed infine formulare un ricorso al difensore civico regionale: basta così poco per riuscire ad ottenere un documento dovuto” commentano sarcasticamente i pentastellati – affiancati dal consigliere regionale M5S, Raffaele Erba - in riferimento alla privatizzazione delle quote di Villa Serena. “Fin dal principio, la tesi sostenuta da Agenda Galbiate era che fossimo obbligati ad alienare la società a causa degli effetti della Legge Madia e del Testo Unico sulle Società Partecipate, ma ora che la Legge di Bilancio del nuovo Governo ha congelato il tutto sospendendo l’obbligo di alienazione per società economicamente in attivo, proprio come Villa Serena, nessun componente della maggioranza sembra essersi reso conto che ogni scusa è decaduta” ha proseguito la minoranza, rimarcando ancora una volta la convinzione che la scelta dell’iter di alienazione delle quote societarie sia una volontà puramente politica, quasi certamente riconfermata dalla nuova omonima lista in lizza per maggio.
“In assenza di un vero e proprio studio di fattibilità e data la complessità dei temi trattati, l’unico modo per ricostruire lo scenario delle vie alternative alla cessione di Villa Serena S.p.A. era quello di accedere alla registrazione audio della riunione tecnica non aperta al pubblico che si è tenuta il 13 settembre 2017, ma per ottenere tale file audio si è reso necessario l’intervento del difensore civico regionale” ha proseguito il consigliere Manuele Rusconi. “Dove sta la trasparenza che, a parole, sembra tanto cara a questa amministrazione? Che sia talmente trasparente da essere invisibile?”.
F.A.
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