In viaggio a tempo indeterminato/65: al cinema in India

In India, ormai lo abbiamo imparato, anche le cose più banali e semplici si possono trasformare in una vera e propria avventura. Come fare la spesa in un mercato e ritrovarsi ad assaggiare frutti mai visti nè sentiti. Oppure bersi un normalissimo e comunissimo chai (tè speziato indiano) in un banchetto lato strada e ritrovarsi invitati a una partita a carte, a una cena o persino a un matrimonio. Quindi non c’è da stupirsi se anche un sabato sera “normale”, passato al cinema a vedere un film, si sia trasformato in un’esperienza da raccontare e ricordare. Ma andiamo per ordine... Siamo a Jaisalmer, la città d’oro del Rajasthan, ormai da qualche giorno. Conosciamo bene le strade della zona centrale, quelle vicine al forte, quindi decidiamo di esplorare alcune viette secondarie alla ricerca di nuovi ristoranti dove mangiare. Passiamo accanto a negozi di tessuti e piccole pasticcerie che vendono quei dolcissimi e zuccherati dolci indiani. Ci imbattiamo poi in bellissime haveli, le meravigliose residenze signorili indiane. Hanno delle mura esterne decoratissime, con balconi e finestre degne delle favole di “Mille e una notte”.



A un certo punto, intravediamo un edificio piuttosto diroccato. Sulla parete esterna è appeso un gigantesco cartellone colorato. Ci avviciniamo e notiamo che è il manifesto di un nuovo film ambientato nel deserto e che quello è un cinema. Perfetto, pensiamo, andiamo a vedere a che ora è la prossima proiezione. Appena entriamo tutti ci osservano attentamente, non devono aver visto molti stranieri in questo cinema. Il prossimo film è alle 18, mancano pochi minuti, così ci mettiamo in coda. Il costo del biglietto va dalle 70 rupie (0,90€) alle 150 rupie (meno di 2€) per i posti VIP. La differenza sta nel “grado di inclinazione della testa”: i posti più economici sono quelli più in basso rispetto allo schermo. Noi scegliamo una via di mezzo e con 100 rupie ciascuno abbiamo in mano il biglietto per “Total Dhamaal”.  Già il titolo promette bene, dato che significa letteralmente “Totale putiferio”, ma la cosa migliore è che è in Hindi e non ci sono sottotitoli in inglese!



Entriamo nella sala e ci accomodiamo su delle poltrone rosse e blu che sicuramente hanno visto giornate migliori, dato che sono parecchio malridotte e sporche. In terra carte di patatine e scatolette dei popcorn che vendono proprio all’ingresso... Gli spettatori della proiezione precedente devono essersi proprio divertiti!



Pochi minuti e iniziano le pubblicità tra cui: “essenze per veri uomini”, fornelli a gas e spiegazioni su come votare alle prossime elezioni. Non c’è un vero e proprio schermo dato che le immagini sono proiettate direttamente sul muro. Ecco che il film comincia ed è subito un capolavoro. Musica a tutto volume e danze in perfetto stile Bollywood. Gli attori/ballerini si lanciano in piscine piene di soldi, fanno volare banconote, fanno coreografie in cui mimano il gesto del denaro, cantando tutti insieme un ritornello che dice “it’s all about the money” (dipende tutto dai soldi). E mentre il ritmo ha ormai coinvolto tutti, nella sala il pubblico urla e acclama i diversi personaggi. Più che l’inizio di un film, quello a noi sembra il finale!



Ma ecco che inizia la prima vera scena ambientata in un gigantesco e modernissimo hotel, con tanto di albero di Natale nella hall dell’ingresso e ascensori in marmo... Non capiamo una parola ma qualcosa ci dice che non sono in India. Non stiamo a raccontare la trama di questo film perché probabilmente ci è sfuggito qualcosa e non l’abbiamo capita fino in fondo. L’impressione è quella che gli autori abbiano voluto inserire le cose più assurde possibili anche se non avevano alcun senso. E così nel film sono comparsi, in ordine sparso: dei condor, delle scimmie con le pistole, due elicotteri, una macchina con due cofani anteriori, dei ponti tibetani costruiti con gli stuzzicadenti, dei fiumiciattoli che improvvisamente diventano enormi cascate, tigri, leoni, rinoceronti, sabbie mobili nel deserto... Insomma un mix di cose assurde! E quando pensavamo che peggio di così non si potesse fare, ecco partire una coreografia senza alcuna logica o ragione. Il vero divertimento, però, non era nelle immagini proiettate sullo schermo, ma nel pubblico. Ogni nuova scena era accolta da urla e schiamazzi. L’immagine della bella protagonista femminile, accompagnata da fischi di apprezzamento. Frasi di incitamento urlate agli attori, come fossero lì in carne ed ossa ad ascoltarli. E poi le risate rumorose e scomposte, anche davanti a scene banali come un ragazzo che pesta il piede a una vecchietta. Caos, colore, rumore e divertimento... in quella sala di quel piccolo cinema ci abbiamo ritrovato tutta l’essenza dell’India.

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Angela e Paolo
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