Lecco: nel calendario UNUCI 2019 c’è anche Riccardo Cassin

E’ dal 1993 che la sezione lecchese degli ufficiali in congedo ha iniziato la pubblicazione annuale di fascicoletti-calendario dedicati al ricordo di Caduti in guerra. Il primo è stato alla memoria del tenente di vascello Antonio Badoni, decorato di medaglia d’argento, scomparso nel canale di Sicilia, dopo combattimento navale, nel 1943.
    Nel 1994 il calendario venne dedicato al ricordo del tenente Tommaso Bassani, disperso in Russia con gli alpini, durante la tragica ritirata del gennaio ’43. Era un ufficiale del Morbegno, di 27 anni; lasciava la consorte e la piccola figlia Rosella.
    Quest’anno il calendario sarà presentato sabato 9 febbraio, alle 9.45, presso la Canottieri Lecco. La cerimonia sarà aperta dal presidente della Canottieri, Marco Cariboni, seguito dal presidente UNUCI e della sezione Arma di Cavalleria. Giovanni Bartolozzi. Lo stesso Bartolozzi spiega, nella prima pagina del nuovo calendario, “Per il 2019 abbiamo voluto prendere in considerazione l’Anno Domini 1909 del secolo scorso che vide, non solo a livello locale, la nascita di personaggi illustri, ad iniziare dalla ricercatrice Rita Levi di Montalcini, premio Nobel per la medicina, nel 1986”.
Bartolozzi ricorda poi che Lecco ha avuto nello stesso anno personaggi di livello, non solo nazionale, che non sfigurano al loro confronto: li unisce l’anno di nascita, 1909, e la longevità: tutti e tre superarono il secolo. Sono il rocciatore Riccardo Cassin, l’ambasciatore a riposo Amedeo Guillet, il capitano Alessandro Galeazzi.
Per quanto riguarda Riccardo Cassin, cavaliere di gran croce, si ricorda, in particolare, la straordinaria carriera di rocciatore. Al traguardo dei suoi 85 anni, nel gennaio 1994, già si scriveva: “Riccardo Cassin, il caposcuola dell’alpinismo lecchese, l’uomo considerato un mito in ogni angolo di mondo dove una parete rappresenti qualcosa, è stato festeggiato, con il tradizionale soffio sulle candeline della torta in un ristorante di Primaluna. Accompagnato dalla consorte signora Irma, Cassin ha pranzato con rocciatori ed amici quali Vanni Santambrogio, Antonio Peccati (la guida Bricciola), Marcello Schiavo, Bruno Celoria. Quest’ultimo ha portato a Cassin gli auguri delle guide del Monte Bianco e degli amici di Courmayeur”.
    La presentazione del calendario dedicato anche a Cassin è occasione per riprendere il discorso già avviato, e poi sospeso, di intitolare una via cittadina al famoso rocciatore. Sarà opportuno ricordare, per dovere di cronaca, che una via dedicata a Cassin è già presente nella toponomastica stradale di Anchorage, capitale dell’Alaska, ed è dovuta alla straordinaria impresa del McKinley 1961, anno centenario dell’Unità d’Italia. Cassin ha già ottenuto dal Comune di Lecco, nel 1976, la medaglia d’oro di San Nicolò per i cittadini benemeriti. C’è da aggiungere che anche in quella occasione venne ricordato il suo ruolo coraggioso di volontario della Libertà quando, guidando una pattuglia di rocciatori lecchesi, nella notte di neve alta ai Piani Resinelli, il 5 febbraio 1945, accolse il lancio dell’importante missione segreta USA con Fulvio Lazzarini. Sarà la missione che, dopo trasferimenti vari nel lecchese, troverà base operativa “accogliente” per la ricetrasmittente in un’abitazione di via Galandra, in quartiere Castello.
La sera precedente il conferimento della medaglia di San Nicolò, Riccardo Cassin era stato festeggiato durante il concerto del 25° del Coro Alpino Lecchese, svoltosi presso il Teatro del Sagrato, all’oratorio San Luigi, presenti diversi Ragni della prima generazione dei maglioni rossi ed i dirigenti del CAI locale.
C’è da aggiungere che una via a Riccardo Cassin è già stata inaugurata nel suo Comune natale di San Vito al Tagliamento, nel basso Friuli, che lasciò a 17 anni, diretto a Lecco, per ragioni di lavoro.
Per quanto riguarda Sandro Galeazzi, oltre la medaglia d’argento al valor militare, c’è da sottolineare il suo lungo impegno come maestro, imprenditore e filatelico, più volte riconosciuto con premi a livello nazionale.
A.B.
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