Colico: 'picchiata con un piede di porco', i vicini raccontano la rapina patita da una 52enne e dal padre in via Posallo
Non ci si arriva nemmeno con il navigatore. Quella che da qualche anno a questa parte è ufficialmente via Posallo, per tutti - Tom Tom incluso - è ancora la "vecchia" via Fumiarga, una di quelle stradine in salita che conducono ad un nugolo di villette a tu per tu con piccole aziende agricole a conduzione familiare incastonate in collina tra lo svincolo della ss36 e la stazione di Piona, alla "periferia" di Colico. Due malviventi - uno più basso e tarchiato dell'altro - questa mattina l'hanno però trovata. E, dai racconti dei residenti, non sono certo i primi malintenzionati ad essere passati di lì. La coppia però non ha preso di mira, come si potrebbe immaginare, una delle abitazioni signorili bensì - inspiegabilmente, se letto con occhi che non prendono in considerazione piste alternative alla rapina - un rustico che più rustico non si può, con i mattoni a vista e le pentolacce appese sulla parete affacciata su di un cortile protetto da una tettoia in lamiera.
L'abitazione presa di mira
Per accedervi hanno forzato il già malconcio cancello, spaccando poi probabilmente un'imposta. Una volta all'interno dell'inusuale abitazione, più simile a un capannone mai rifinito, si sono trovati faccia a faccia con un 87enne che, per come descritto dai vicini, è tutto tranne con un gracile vecchino: presentato come "originale" e particolarmente "corpulento", l'anziano sarebbe stato investito dalla furia dei due sconosciuti, italiani senza una particolare inflessione dialettale, entrambi con i volti celati con il passamontagna, per poi venire immobilizzato e imbavagliato. Questo è ciò che la figlia dell'uomo ha raccontato al dirimpettaio che, per primo, rincasando le ha prestato aiuto. Anche la donna, 52 anni, infatti, è stata a sua volta massacrata di botte dai due. "Stavamo tornando a casa dopo aver fatto la spesa. Non erano ancora le 11, quando l'abbiamo vista tutta insanguinata, per strada che chiedeva aiuto" hanno raccontato i vicini - marito e moglie - che hanno poi contattato il numero unico per le emergenze, richiedendo l'intervento tanto dei Carabinieri quanto del 118, con l'attivazione da parte della centrale operativa di Areu di due ambulanze supportate anche dall'automedica.
Via Posallo
Residente nella medesima via, ma un po' più a monte, dove la vista sul lago si fa ancor più spettacolare, la cinquantaduenne anche questa mattina, come ogni giorno, si era portata a fare visita al padre. "Ci ha detto che avvicinandosi alla porta lo ha sentito chiedere aiuto e di aver provato a scappare dopo aver visto i due malviventi ma di essere stata raggiunta da uno dei due e trascinata all'interno dove gliene hanno fatte di tutti i colori, a suo dire picchiandola con un piede di porco che avevano usato probabilmente anche per forzare il cancello e una finestra. Non sappiamo se lì hanno rubato qualcosa ma di sicuro si sono fatti consegnare le chiavi di casa della signora e dell'auto che aveva parcheggiato fuori. Poi però sono scappati a piedi" hanno proseguito i primi soccorritori, ancora scossi dalle condizioni in cui hanno trovato la conoscente, con in naso fratturato e evidenti ferite al capo così come ad una gamba.
Presa in carico dai volontari del 118, la malcapitata è stata trasferita - in codice giallo - all'ospedale di Gravedona mentre il padre, pur sanguinante e scosso per l'accaduto, ha scelto di non muoversi dalla propria casa, con l'alloggio poi ispezionato dai Carabinieri in cerca di elementi utili per risalire ai due assalitori. Rinvenuta una pistola di plastica, probabilmente persa dai due nel dileguarsi.
A.M.