Calolzio, con AVIS serata informativa sugli incidenti stradali: in Italia 9 morti al giorno

Una “piaga silenziosa”, che nel mondo causa almeno un milione di morti all’anno: ad oggi, sono 70 le vittime al giorno in Europa, 9 delle quali nella sola Italia, che quest’anno – complice funesta la strage del ponte Morandi di Genova – ha ulteriormente peggiorato le proprie statistiche. Nessuna epidemia o calamità naturale, salvo rarissimi casi, riesce a mietere tanti morti quanto gli incidenti stradali, il 95% dei quali risulta causato da un errore umano.

Il presidente dell’AVIS di Calolzio Roberta Galli, il presidente dei Volontari del Soccorso Roberto Carsana

Distrazione, alta velocità, guida sotto l’effetto di alcool o sostanze stupefacenti e, non da ultimo, l’utilizzo del cellulare al volante: questi al giorno d’oggi i principali fattori di rischio, come ha avuto modo di argomentare Ivanni Carminati, il responsabile provinciale dell’AIFVS (Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada) di Bergamo intervenuto nella serata di ieri, venerdì 23 novembre, ad un incontro di sensibilizzazione organizzato presso l’Oratorio di Sala dalla sezione AVIS di Calolzio, all’interno del “Percorso Salute” intitolato alla memoria di Gianluigi Frigerio. “Il 95% dei morti è rappresentato da pedoni, ciclisti e centauri” ha spiegato Ivanni Carminati nel corso di una serata decisamente “tosta” dal punto di vista emotivo, in cui alle parole dei relatori si sono alternate le immagini altrettanto, se non più, eloquenti di diversi video realizzati soprattutto all’estero con l’obiettivo di sensibilizzare i più giovani su un tema tanto delicato quanto di stringente attualità.

Ivanni Carminati

“Può sembrare strano, ma i dati ci dicono che gli incidenti non si verificano soltanto nei fine settimana, come spesso si è indotti a pensare, bensì tutti i giorni, senza una particolare frequenza di uno piuttosto che di un altro, e principalmente nella fascia oraria tra le 12.00 e le 18.00, quando c’è più “movimento” (basti pensare che in Italia sono in circolazione circa 40 milioni di veicoli); l’età più colpita è quella tra i 30 e i 45 anni. Guidare un’auto è come avere un’arma tra le mani, pronta a “sparare” un colpo mortale in qualsiasi momento: io ripeto sempre che è meglio perdere un attimo di vita – per esempio arrivando in ritardo ad un appuntamento – piuttosto che la vita in un attimo, per leggere un messaggio o per un’inutile distrazione. Per esperienza diretta mi sento anche di dire che le morti sulla strada sono quelle più difficili da accettare: arrivano senza alcun preavviso e possono colpire chiunque, in qualsiasi momento. In Italia c’è ancora molto da fare, sia sul fronte della prevenzione – con interventi mirati di sensibilizzazione – che su quello della repressione: in molti Paesi europei non c’è via di scampo, causare un incidente, mortale o meno, può non di rado coincidere con un periodo di detenzione o con la revoca immediata della patente. Indubbiamente all’estero c’è molta più rigidità da questo punto di vista”.

Alla serata sono poi intervenuti alcuni membri del Gruppo Formazione dei Volontari del Soccorso di Calolzio con il presidente Roberto Carsana, che hanno fornito ai presenti alcune utili norme di comportamento in caso di emergenza e/o di incidente stradale. “In tutta Europa, il numero unico da contattare è il 112” ha chiarito la volontaria Alessia. “La Lombardia, per esempio, risulta divisa in tre zone, “coperte” da altrettante centrali (Milano, Brescia e Varese, che ha in carico anche il nostro territorio) a cui spetta il “filtraggio” e lo “smistamento” delle chiamate alle varie sale operative (SOREU). Nel caso delle ambulanze, queste ultime nella nostra Regione sono complessivamente quattro, con il lecchese che fa capo a quella di Como”.
Che cosa fare in caso di emergenza? Il primo “step” è ovviamente quello di allertare i soccorsi, soltanto dopo, però, aver valutato attentamente la situazione e aver “protetto” se stessi, per evitare di incorrere in pericoli e dunque di complicare ulteriormente le operazioni di sanitari e – nel caso dei sinistri stradali – di Vigili del Fuoco e forze dell’ordine. Fondamentale, poi, fornire agli operatori dall’altro capo del telefono tutte le informazioni necessarie a un rapido ed efficace intervento: il luogo dell’incidente – con la maggior quantità possibile di riferimenti geografici nel caso di una scarsa conoscenza del posto –, il numero di persone coinvolte e un’almeno sommaria descrizione dell’accaduto. “È altrettanto importante, per una buona riuscita dei soccorsi, evitare di “muovere” le vittime e di liberarle da eventuali caschi: piuttosto, è opportuno valutare coscienza e respiro, nonché utilizzare i necessari presidi (triangolo, pettorina gialla catarifrangente…) per garantire fin da subito lo svolgimento in sicurezza di tutte le operazioni. Soltanto se si è in grado di farlo, è possibile intervenire con manovre di soccorso in attesa dei sanitari, anche se spesso – soprattutto in casi di arresti cardiocircolatori – consigliamo di iniziare ad effettuare le compressioni toraciche ed eventualmente di utilizzare un defibrillatore, qualora fosse a disposizione”.

In prima fila i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Calolzio:
il vice sindaco Aldo Valsecchi, la consigliera Eleonora Rigamonti e l'assessore Tina Balossi

Il presidente Roberto Carsana ha poi ricordato l’importanza di agevolare sempre il passaggio sulla strada delle ambulanze, per esempio evitando di “inchiodare” improvvisamente e limitandosi a rallentare la propria corsa lasciando sulla carreggiata lo spazio necessario al transito dei mezzi di soccorso: questi, infatti, possono anche soprassedere alle norme del Codice della Strada, ma “a rischio e pericolo dei conducenti, chiamati sempre e comunque a dimostrare prudenza e a rispettare le regole basilari della guida, per l’incolumità di tutti”.

Tutto ciò anche per far sì che il numero di incidenti stradali – soprattutto mortali – possa ridursi sempre più e rendere quasi superflua la presenza di un sodalizio come AIFVS, ancora troppo spesso alle prese con lutti e ferite a volte impossibili da sanare. Il delicato tema è già stato sottoposto all’attenzione di alcune scuole del territorio, grazie alla preziosa collaborazione di alcune insegnanti tra cui Brunella Frigerio del Comprensivo “Alessandro Manzoni” di Calolzio e Romilda Pucci del “Lorenzo Rota”. Nel frattempo, il giovane consigliere comunale Eleonora Rigamonti sta già pensando alla possibilità di coinvolgere gli alunni in attività di sensibilizzazione nel corso di una o più assemblee d’Istituto organizzate periodicamente dai rappresentanti degli studenti, come momenti di incontro e di riflessione su svariati argomenti.
B.P.

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