''Sotto lo stesso cielo'': la solidarietà di Lecco e di tanti giovani per AVSI
Teresa Erba, quarto anno di liceo, l’estate scorsa ha trascorso venti giorni in un orfanotrofio del Kenya, tra bambini senza più genitori oppure abbandonati. “Noi ragazzi - ha raccontato nel corso della serata organizzata da Avsi Point Lecco – potevamo fare ben poco, nell’affrontare i loro enormi problemi. Ma potevamo stare insieme a loro, questo sì. Il modo più semplice per dimostrare quanto volessimo loro bene”. Con tanti, apparentemente piccoli, gesti: recuperare le posate e i tovaglioli per il pranzo, sistemare l’armadio collettivo dei bambini ridotto a un ammasso di abiti e indumenti di ogni genere stipati a casaccio, rimediare ai danni dell’abitudine di stendere i panni sul filo spinato... Piccoli gesti per ritrovarsi capaci di godere anche del loro bene, dell’affetto sorridente dei piccoli africani.

Da sinistra Pietro Goretti, Teresa Erba, Costanza Mussi, Lucia Castelli, Stefania Bolis, Assunta Anghileri (responsabile Avsi Point Lecco)
Cominciando dal racconto di Teresa, ieri sera (mercoledì 14 novembre) a Palazzo Falck, Avsi Point Lecco ha lanciato anche nella nostra città la Campagna Tende 2018/2019, finalizzata a sostenere progetti di educazione, assistenza e sviluppo in Siria, Brasile e Venezuela, Kenya, Burundi ma pure Italia, l’Italia delle periferie di grandi città come Milano, Torino, Roma e Napoli. Per un anno piccole e grandi iniziative saranno organizzate per raccogliere fondi, e stringere anche rapporti personali, all’insegna dello slogan “Sotto lo stesso cielo. Osiamo la solidarietà attraverso i confini” lanciato dall’Associazione volontari per il servizio internazionale: Avsi, nata nel 1972, è un’organizzazione non profit che realizza progetti di cooperazione allo sviluppo e aiuto umanitario in 31 Paesi del mondo grazie a un network di 35 enti e di oltre 700 partner.

Stefania Bolis e Lucia Castelli
Tanti appuntamenti sulla scia di altri che li hanno preceduti. Così all’Istituto tecnico Badoni, come ha raccontato la professoressa Novella Sestini, dove gli studenti si sono autotassati per anni consentendo ad una ragazzina ugandese – con uno straordinario gemellaggio scolastico – di sostenere il suo iter di studi fino al diploma di infermiera. Un gesto che ha via via coinvolto tutta la scuola ed è culminato nella “giornata delle torte”, con l’intero istituto mobilitato (studenti, docenti, addetti al bar e alla segreteria, finanche lo stesso preside) attorno a una iniziativa semplice che per qualche giorno ha invaso pure l’online del Badoni, programmato per coordinare non orari e presenze, ma preparazioni culinarie, prenotazioni e vendite di dolciumi. E ancora, sul palco di Palazzo Falck, Costanza Mussi e Pietro Goretti, allievi del liceo Leopardi, hanno detto del loro impegno per il sostegno a distanza, poco più di 300 euro l’anno per essere sotto lo stesso cielo di una bambina dell’asilo di Qaraqosh, nell’Iraq devastato dall’Isis. La classe di Pietro e Costanza aveva deciso di “adottare” un pesciolino: presto dimenticato, hanno raccontato i due. Meglio costruire un’intesa tra compagni per una persona: ed ecco l’iniziativa dei tornei Avsi. Pallavolo, calcio, tanto sport e divertimento per una giornata che da qualche anno vede in movimento anche i più “scarsi” fisicamente, che pagano un piccolo contributo per i tornei, contributo immediatamente girato ad Avsi per l’asilo di Qaraqosh e per altri progetti.

Così a Lecco, così sotto il cielo del Libano invaso da due milioni di profughi siriani, come ha raccontato la dottoressa Lucia Castelli, pediatra che dal 1994 lavora per Avsi (ha iniziato nel Burundi del terribile genocidio e della guerra tribale tra Hutu e Tutsi) e che è responsabile di grandi progetti come “Back to the future”, il “ritorno al futuro” dell’educazione e dell’istruzione scolastica per 20 mila bambini siriani ora ospiti dei campi profughi in Libano, appunto, e in Giordania. La pediatra ha raccontato di questo progetto così come di “Ospedali aperti”, finalizzato a garantire cure mediche gratuite presso tre ospedali di Aleppo e Damasco, in Siria.

“Come dice lo slogan della Campagna Tende - ha spiegato – noi osiamo: vogliamo fare qualcosa, ma soprattutto osiamo esserci, vogliamo essere accanto a ognuno di quei bambini e di quei malati, pronti a metterci in gioco personalmente. Come potete fare e come già fate pure voi, a Lecco, sotto lo stesso cielo. La forza di Avsi – ha concluso – sta nel popolo che l’accompagna e sostiene, non solo economicamente”. Stefania Bolis, che ha coordinato l’incontro, ha ricordato gli altri progetti in Brasile, Burundi e Italia al centro della Campagna Tende 2018/2019. Segnalando come Avsi Point Lecco abbia già in cantiere il tradizionale appuntamento, a febbraio, della “Cena di Sant’Agata”, e intenda presentare in città una mostra dedicata alle Suore di Carità dell’Assunzione, presenti a Torino, Milano, Trieste, Roma, Napoli e Madrid dove costituiscono una realtà sociale che opera nell’ambito dell’assistenza domiciliare per famiglie in difficoltà: una presenza sostenuta quest’anno dalla Campagna Tende. Avsi Point si mette a disposizione di chiunque intenda promuovere e sostenere la Campagna, offrendo strumenti e proposte al “popolo” che accompagna la presenza di Avsi nel mondo.

Questi i progetti della Campagna Tende 2018/19
Burundi e Kenya. “Work to stay. Il lavoro per vincere la povertà”: l’idea è quella di offrire alle famiglie più povere gli strumenti per migliorare la propria condizione partendo dal rafforzamento della capacità economica, e di scommettere sulle nuove generazioni di questi due Paesi dando la possibilità attraverso training e una formazione specifica di entrare nel mondo del lavoro, realizzarsi e creare vero sviluppo per l’intera comunità.
Brasile. “Bem-vindo. Accoglienza dei migranti venezuelani”: nello Stato più settentrionale del Brasile arrivano 500 persone al giorno. Sono i migranti venezuelani che, per fuggire dalla grave crisi del loro Paese, attraversano la frontiera alla ricerca di un futuro migliore. Moltissimi raggiungono la città di Boa Vista, che attualmente accoglie oltre 30.000 venezuelani. Qui Avsi, insieme ad Unchr (Agenzia Onu per i rifugiati), gestisce tre strutture di accoglienza e assiste più di 1.500 persone. Ora si vuole fornire ad alcune decine di famiglie, dopo la prima accoglienza, un percorso di accompagnamento e integrazione in diverse città brasiliane attraverso ospitalità, corsi di lingua portoghese, servizi alla persona (educazione, salute) e iniziative con le imprese locali per offrire opportunità di lavoro.
Italia. “La casa allargata per condividere i bisogni”: le Suore di Carità dell’Assunzione presenti oggi a Torino, Milano, Trieste, Roma, Napoli e Madrid costituiscono una realtà sociale che opera nell’ambito dell’assistenza domiciliare: l’intervento in casa, la cura infermieristica, l’accoglienza diurna dei minori, l’impegno educativo nel rapporto con la scuola e con la famiglia, la collaborazione con gli enti locali e i servizi sociali. Entrare nelle case condividendo i bisogni più elementari dalla malattia al sostegno alla cura dei figli: questa è la missione delle Suore di Carità dell’Assunzione che Avsi vuole sostenere.
Siria. “Ospedali aperti. Secondo anno di solidarietà”: come risposta concreta alla domanda di aiuto del popolo siriano, è stato ideato nel 2016 ed è divenuto operativo nel 2017 il progetto “Ospedali Aperti”. L’obiettivo principale è quello di assicurare l’accesso gratuito alle cure mediche ai siriani poveri, attraverso il potenziamento di tre ospedali non profit: l’Ospedale Italiano e l’Ospedale Francese a Damasco, l’Ospedale St. Louis ad Aleppo. Questo progetto ha già assicurato cure gratuite a 11.000 siriani (dato al 30/09/2018) e punta a curarne 45.000 entro i prossimi due anni.
