In viaggio a tempo indeterminato/47: il miglior hotel? sotto le stelle

10 euro al giorno per mangiare, dormire e spostarci, questo è il nostro budget.
Vorremmo farci rientrare una dose quotidiana di pizza, un bel letto comodo, un pullman con i sedili che non cigolano, ma non sempre è possibile perchè alla fine 10 euro rimangono sempre solo 10 euro.
I banchetti che vendono cibo di strada sono una vera salvezza per quel che riguarda l'alimentazione.
Gli autobus locali sono sgangherati ma comunque assolvono la loro funzione.
Tutta un'altra storia invece per gli alloggi.
Trovare una stanza a un prezzo ragionevole e per lo meno decente non è semplice.
Ma ci siamo resi conto che con il passare dei mesi stiamo abbassando sempre di più le nostre aspettative e non facciamo più caso a molte cose.
Come il topolino che ci ha guardato negli occhi ieri quando abbiamo aperto l'anta della credenza in cucina.
Oppure il fatto che non ci sia lo sciacquone ma un secchio d'acqua con tanto di bacinella.
Insomma, abbiamo abbassato moltissimo i nostri standard.
Le uniche cose che ormai controlliamo sono: c'è il ventilatore, c'è il WiFi, il letto sembra pulito.
Tutto il resto sono extra più o meno importanti che se sono inclusi nel prezzo ci fanno subito dire "niente male questo posto, stiamo una settimana?"
Non è sempre così, anzi.
A volte abbiamo trovato lussuose stanze d'albergo con tanto di piscina e colazione inclusa a 5 euro, ma diciamo che erano un'eccezione.
Ripensando a questi nove mesi in viaggio, abbiamo dormito davvero in posti particolari.


In Laos, ad esempio, abbiamo dormito in una capanna sul fiume raggiungibile solo con la barca. Romantica ma molto molto spartana.
In Cambogia, per la prima volta dopo mesi, abbiamo trovato dei letti comodissimi e soffici con tanto di asciugamani piegati a cigno.
In Vietnam ci siamo sdraiati sul pavimento vicino alla reception della guesthouse perchè tutte le stanze erano occupate.
In Birmania abbiamo trovato una stanza in un hotel degna di uno dei peggiori film dell'orrore, ma ci siamo rimpinzati di noodles al buffet della colazione.
Decine e decine di volte ci siamo appisolati sulle panchine delle stazioni degli autobus o dei treni.
Abbiamo dormito all'interno di una casa cinese che era diventata un museo, tra le teche con gli oggetti antichi, la polvere e le ragnatele.
Abbiamo scoperto che gli ostelli "capsula" sono davvero fantastici e si fanno delle dormite profondissime.
A Sumatra, abbiamo condiviso la stanza con un pipistrello che di giorno se ne stava a testa in giù appeso al soffitto ma ogni sera, appena scendeva il buio, volava via.
Ma l'alloggio più romantico in assoluto l'abbiamo trovato a Kapas, una piccola isola al largo delle coste della Malesia.
Una tenda, un materasso e due cuscini... non c'era altro.
Ma ogni mattina, quando aprivamo la cerniera della "porta" della tenda vedevamo il mare.
Un mare verde-azzurro, di quelli da sogno.


E la sera, quando le luci erano spente rimanevano solo le stelle e il rumore delicato delle onde.
Certo le zanzare e la sabbia dappertutto un po' rovinavano l'aspetto romantico della notte in tenda, ma non ci importava più di tanto.
Niente Wifi, niente ventilatore, niente letto comodo, niente colazione inclusa, niente asciugamani piegati a cigno...ma è sicuramente uno dei posti più belli in cui abbiamo dormito.
Ci stiamo rendendo sempre più conto che per rendere magico un momento e per essere felici ormai ci basta davvero poco... sempre meno.

Ultimissimi giorni per noi in Malesia, tra poco inizierà un altro fantastico capitolo di questo nostro lungo viaggio.
E se finora siamo stati al "liceo" del viaggio, adesso è arrivato il momento di andare all'università!
Curiosi?

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Angela e Paolo
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