Lecco: i ragazzi del CPL portano in scena 'Il giocatore', per prevenire l'azzardo

È stato uno spettacolo teatrale a concludere, martedì mattina in Sala Ticozzi, il progetto “Promuovere la prevenzione alle ludopatie ed il contrasto al gioco d’azzardo promosso e finanziato da Regione Lombardia ed attuato dal Centro Promozione Legalità di Lecco, con la collaborazione del Comitato locale dell’UNICEF e della Provincia. Tra il pubblico diversi alunni di alcune classi terze delle scuole secondarie di primo grado, accolti dalla professoressa Valeria Cattaneo, referente dell’iniziativa.

Gli attori con al centro il regista Diego Paolino

Simone Garda, Camilla Minoretti, Beatrice Craia, Stefano Corti, Benedetta Corneo, Noemy Ripamonti e Martino Passannanti: sono loro i piccoli gradi interpreti che con il loro entusiasmo hanno dato vita alla rappresentazione, pensata, scritta e diretta dall’attore e regista teatrale Diego Paolino, la quale narra come un gioco, trasformato poi in vizio, sia diventato una terribile malattia. “Il giocatore” è il titolo evocativo del libro da cui lo spettacolo è stato tratto: autobiografia pubblicata nel 2005 dello speaker radiofonico Marco Baldini, collaboratore di Rosario Fiorello in diversi show televisivi, colpito dalla dipendenza per il gioco d’azzardo. “Questo piccolo spettacolo riguarda la vita di Marco Baldini” afferma il regista. “Ho letto il libro e da questo ho tratto un testo teatrale”. Diego, ex alunno dell’Istituto Bertacchi, da quattro anni sta portando avanti il progetto “Teatro Vita”, il quale prevede l’inserimento di questa forma artistica nelle scuole come materia didattica facoltativa, da svolgersi nel pomeriggio, con il fine ultimo di allestire poi uno spettacolo.

Nel caso specifico è stata quindi la “Prevenzione al gioco d’azzardo” il tema che Paolino ha dovuto affrontare e trasmettere attraverso la sua forma espressiva a questi ragazzi, provenienti da cinque diversi istituti superiori (Liceo Artistico Medardo Rosso, Liceo A. Manzoni, Istituto G. Parini, Istituto Bertacchi e Istituto Maria Ausiliatrice) e soprattutto al loro pubblico.
“E’ stato bellissimo” affermano elettrizzati i giovani. “Abbiamo iniziato a dicembre dell’anno scorso con vari incontri in cui Diego ci ha spiegato dell’iniziativa, abbiamo partecipato a un convegno a Milano sul tema del gioco d’azzardo e poi abbiamo dato il via alla preparazione dello spettacolo”.
“Prima di tutto c’è stata una parte di “didattica” teatrale: non teorica ma pratica” spiega Diego.“Una sorta di allenamento al teatro: lezioni di training; lezioni di improvvisazione; lezioni sulle maschere, che gli stessi ragazzi hanno realizzato. E poi abbiamo iniziato a provare lo spettacolo”.
“Ho un particolare modo di lavorare - continua il regista - preferisco dare un canovaccio ai miei attori in base al quale poi devono improvvisare, questo perché mi piace l’idea dell’attore-autore. Voglio fomentare la loro creatività, anche se comunque su alcune cose sono molto rigoroso. Se sono loro a crearsi un’immagine questa sarà sicuramente più forte rispetto a quella che gli imporrerei”.

A spettacolo concluso la Cooperativa Sociale Onlus Atipica, la quale sta portando avanti vari incontri con le classi delle scuole superiori, ha proposto un momento di approfondimento.
Questa rappresentazione è solo la “prima”: il 26 ottobre, a ingresso libero, lo spettacolo verrà replicato e invitati sono non solo i genitori dei giovani attori ma anche tutti i cittadini di Lecco, in una serata volta alla sensibilizzazione sul gioco d’azzardo e la ludopatia, malattia riconosciuta come dipendenza comportamentale, che colpisce più di 10mila italiani.
A.T.
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