In viaggio a tempo indeterminato/42: in Indonesia a bere vino... con i cannibali

Quando abbiamo scelto di venire a Sumatra, in Indonesia, non sapevamo bene cosa aspettarci. Abbiamo scelto quest’isola per due motivi. Il primo perchè dal nome e dai racconti di altri viaggiatori ci eravamo costruiti l’immagine di un luogo selvaggio e inesplorato. Il secondo motivo, quello più pratico, perché avevamo trovato un volo a 15 euro dalla Malesia.
E oggi, dopo più di due settimane qui a Sumatra, le aspettative non sono state deluse. In così pochi giorni siamo già saliti sul cratere di un vulcano, con tanto di sbuffi allo zolfo e paesaggio mozzaffiato. E siamo anche stati a dormire su un'isola nel bel mezzo del lago vulcanico più grande del mondo. Detta così sembra una cosa pazzesca... e lo è!



Il lago Toba si trova nel nord dell’isola di Sumatra ed è uno di quei luoghi che probabilmente (perché non ce lo ricordiamo per certo!) si studiano a scuola in geografia. 75.000 anni fa un supervulcano eruttando ha cambiato il clima dell’intero pianeta terra e causato l’estinzione di alcune specie viventi. E indovinate dove si trova il lago Toba? Proprio nel cratere di quel supervulcano. Già questo basterebbe per rendere Samosir, l’isola nel bel mezzo del lago, un luogo pazzesco. Ma si aggiunge il fatto che ad abitarla è un’etnia davvero molto particolare. Si tratta dei Batak. Abili musicisti e intagliatori di legno abitano in case tradizionali con il tetto a punta lavorato e delle porte piccolissime, talmente piccole che per entrare bisogna essere dei contorsionisti.



Sono considerati l’etnia più accogliente e socievole di tutta l’Indonesia. Non abbiamo elementi sufficienti per confermare questa cosa ma di certo non saremo noi a smentirla, anche perchè il popolo Batak è famoso per un’altra caratteristica ed è meglio non farli arrabbiare. Pare che in passato i Batak fossero cannibali. Eh sì, mangiavano carne umana. Quella dei prigionieri o dei condannati per reati. E pare che le parti migliori fossero le piante dei piedi, condite con sale e pepe. A raccontarlo è stato proprio Marco Polo nei suoi diari di viaggio. Non dice però se la carne sapeva di pollo, frase che usa sempre chi mangia un cibo particolarmente strano. Oggi, per fortuna, i Batak non sono più cannibali. Ma hanno comunque mantenuto un gusto per cose disgustose. Ci riferiamo al vino di palma di zucchero. Ce l’hanno offerto e abbiamo dovuto assaggiarlo, perché non si sa mai se dall’altra parte c’è un nostalgico dei vecchi tempi. Il colore è biancastro, leggermente tendente al giallino... diciamo che sembra latte andato a male. Ma la cosa peggiore è il sapore: un mix tra uovo marcio, alcol etilico e una punta di acidità. Sull’isola di Samosir lo bevono tutti perchè è l’unico liquore che possono permettersi. Costa, infatti, solo 3000 IDR (17 centesimi) al bicchiere e un motivo c’è. Quel sapore ci è rimasto in bocca per ore e ore, ma come facevamo a rifiutare? Ecco, le nostre famiglie a casa possono stare davvero serene.  Qui a Sumatra abbiamo solo bevuto vino con degli ex cannibali e siamo solo saliti sul cratere di un vulcano.
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Angela e Paolo
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