In viaggio a tempo indeterminato/40: le reazioni alla nostra 'italianità'

“Ma ‘ndo vai se la banana non ce l’hai!”. Ecco, questa ci mancava! E sentirla pronunciare con orgoglio dall’autista di minivan sull’isola di Sumatra ci ha fatto pensare a tutto quello che ci hanno detto in questi mesi in viaggio quando scoprivano che eravamo italiani. Le reazioni all’annuncio della nostra italianità si possono classificare in 4 categorie.



La prima è quella delle persone che ci rispondevano con frasi in italiano, o presunto tale, senza ben sapere cosa volessero dire. Oltre alla canzone di Sordi, citata sopra, che si aggiudica il premio originalità, le più diffuse espressioni che ci sono state dette sono: “Ciao bella!” (in genere con una l), “Come stai?”, “Hola que tal!”. L’ultima non è proprio in italiano ma si avvicina! E non possiamo certo giudicare, dato che a noi ci vuole quasi una settimana prima di imparare come si dice ciao nella lingua del Paese in cui ci troviamo. La seconda categoria è quella che riguarda un binomio classico: ITALIA=CALCIO. Quindi durante il periodo dei mondiali in moltissimi hanno messo il dito nella piaga ricordandoci che quest’anno “Ah Italy, no worldcup!”. Vabbè dai, almeno l’han fatto con un sorriso e una pacca sulla spalla. Poi ci sono quelli che si ricordano le vecchie glorie del calcio italiano. Tanto che persino l’ufficiale alla frontiera con la Thailandia, leggendo il nome sul passaporto, la prima cosa che ha detto è stata “Paolo... Paolo Maldini!”. Tra le altre glorie spesso citate ci sono poi grandi nomi come Roberto Baggio, Franco Baresi e alcuni calciatori talmente vecchi che abbiamo dovuto cercarli su Google perchè non li avevamo mai sentiti nominare! Tra le nuove giovani promesse del calcio italiano invece sono stati spesso citati Francesco Totti e Alessandro Del Piero. Dopo aver visto la tristezza negli occhi delle prime persone a cui dicevamo che non giocano più in Italia, alla fine ci siamo arresi e ci limitavamo a rispondere con un “Sì, grande campione!”.



La terza categoria è quella delle persone che associano l’Italia al cibo. Sorprendentemente quasi nessuno pensa alla pizza, qualcuno magari annuisce quando parliamo di “pissààà”, ma tra i piatti citati più spesso ci sono gli “spaghetti bolognese” (che ancora non abbiamo capito cosa siano esattamente) e la mozzarella. Di sicuro la cosa che ci ha fatto più ridere è quando in Malesia ci hanno urlato “Italia kilimangiare!” con tanto di gesto del cibo portato alla bocca. Niente male come storpiatura! La quarta categoria è quella che ci ha fatto più riflettere e capire che l’Italia è davvero un puntino nel mondo. Perché se in molti sanno qualche frase in italiano, se in tantissimi conoscono i giocatori di calcio italiani e qualcuno sa persino i nomi dei piatti della nostra cucina, quasi nessuno qui in Asia sa dove sia esattamente l’Italia. Sapete qual è la frase più ricorrente che ci siamo sentiti dire dopo aver detto che eravamo italiani? “Ah Italy... near France??”.

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Angela e Paolo
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