Lecco perduta/129: l'Isola Viscontea, perla dimenticata

Triste e dimenticata è stata vista l’Isola Viscontea, nel silenzio della città “vuota” di Ferragosto per le vacanze estive: un panorama di solitudine reso maggiormente tale dalla straordinaria condizione di un fiume “basso” che ha ridotto ad una pozzanghera il tratto che la separa dalla sponda lecchese. Anni or sono un settimanale locale aveva scritto: “Ciao, minuscola, romantica, antica Isola Viscontea, verde zattera quasi triangolare nelle acque galoppanti dell’Adda, che viene notata da coloro che entrano in Lecco dal ponte visconteo di trecentesca memoria. In un tratto di fiume dove sulle sponde tutto è cambiato, l’isola resta immutata, quasi misteriosa ed impenetrabile”. Certo, è calato nuovamente il silenzio sull’Isola Viscontea, dopo i “bagliori” di qualche anno or sono, quando, per iniziativa di Appello per Lecco, coordinato da Corrado Valsecchi, oggi assessore in Municipio, e con l’impegno di volontari, era stata fatta conoscere e visitare da migliaia di persone, non solo lecchesi. Le vicende sulla sua storia portano agli interrogativi di sempre: è stato fortino di difesa, di presidio militare o casa di pescatori? La sua origine è artificiale o naturale? Il lembo di fiume che la separa dalla sponda lecchese si deve all’avvio del canale che Leonardo da Vinci progettava di realizzare a lato del fiume verso Milano, nel 1500? Sono domande che si fermano sul perimetro irregolare dell’isola, sulla cinta di mura robuste che hanno resistito alle piene più impetuose dell’Adda. Una nuova stagione sembrava avviata nel 1967, quando l’architetto Silvio Delsante aveva predisposto un progetto, approvato dal Comune, per una sua valorizzazione turistica, con un ristorante e con un saloncino panoramico sulla torretta. Tutto si fermò, sembra, per i precoci tramonti che calano sull’isola sovrastata dal Monte Barro, che toglie ore preziose di sole. Un momento di gloria nazionale e popolare l’ha poi avuto nel 1973, anno del centenario manzoniano. L’allora emergente giovane cantante Marisa Sacchetto, originaria di Padova, nelle vesti di Lucia manzoniana, realizzò un servizio fotografico per il diffuso settimanale “Sorrisi e Canzoni”, facendo conoscere angoli sconosciuti e caratteristici. Vi fu anche un tentativo di valorizzazione del Parco Adda Nord, quando c’era alla presidenza il lecchese Piergiorgio Locatelli, già assessore municipale. Quest'ultimo proponeva l’isola come eccezionale base d’approdo per il progetto di navigazione sull’Adda, in fase di realizzazione, del Consorzio. Ma ci volevano fondi ben oltre le risorse del Parco Adda Nord per scoprire l’isola dal “tesoro” ancora sconosciuto. E così è avvenuto anche dopo l’ultimo exploit popolare con il lodevole impegno di Appello per Lecco. Quando sarà una prossima occasione? La foto che pubblichiamo è una visione panoramica dell’isola, tolta dall’archivio storico di Paola Peverelli.
A.B.
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