Lecchesi all'estero/1: Laura Maggi, exchange student in Australia, tra l'incanto della Natura e una scuola...da film
Laura Maggi ha 18 anni, vive a Olgiate Molgora, e a settembre inizierà il quinto anno di liceo scientifico all’Istituto Lorenzo Rota di Calolziocorte. Ha trascorso, questo anno, sei mesi come exchange ad Harvey Bay, nel Queensland, in Australia.

Laura Maggi
Cosa ti ha spinta a frequentare il quarto anno di liceo all’estero?
Ero molto entusiasta all’idea di poter conoscere una nuova cultura, imparare l’inglese in modo più approfondito e visitare luoghi completamente diversi dall’Italia. Inoltre, alcuni miei amici avevano fatto la stessa esperienza negli anni precedenti, tornando a casa con bellissimi ricordi ed entusiasti di quanto vissuto. Sono stata convinta proprio dai loro racconti. Mi ha resa più decisa anche l’entusiasmo che mia madre ha mostrato fin da subito all’idea che io partissi: era quasi più interessata al progetto lei di me!

Come ti sei avvicinata a questo mondo?
Dopo aver vinto una borsa di studio con l’Inps ho fatto delle ricerche su internet, cercando agenzie che proponessero questo tipo di esperienza, per poi informarmi sullo svolgimento del programma di scambio culturale e sulle principali destinazioni possibili. Ho preso come agenzia “International House”, la quale mi ha dato la possibilità di scegliere la scuola in cui andare. Non soddisfatta ho anche contattato ragazzi che si erano recati in Australia nei mesi precedenti e, sentendo le loro esperienze positive, ho preso definitivamente la decisione di partire!

Perché hai scelto proprio l’Australia?
L’ho scelta per diversi motivi. Innanzitutto perché, essendo un paese molto lontano dall’Italia, è più difficile avere l’occasione di visitarla, cosa che io desideravo fare. Inoltre amo molto gli animali e l’Australia ospita tantissime specie diverse ed interessanti: sono più che contenta di aver avuto la possibilità di ammirare esemplari che in Italia non è possibile vedere, se non nei documentari! Anche poter sperimentare lo stile di vita australiano mi hanno convinta a scegliere proprio quella grande isola, circondata dalle affascinanti acque oceaniche!

Laura con la sua host family
Come è stato il tuo primo giorno? Come ti sei trovata con la tua host family?
Una volta arrivata in Australia sono stata subito accolta in aeroporto dalla mia famiglia ospitante. Facevo molta fatica a capire cosa mi dicessero, ma fortunatamente loro sono stati molto carini, cercando di aiutarmi parlando più lentamente. Lo stesso giorno siamo partiti per una vacanza di tre giorni sulla Gold Coast. Mi sono così immersa da subito nel mondo australiano!
Invece, durante il primo giorno di scuola, ho incontrato sia il docente responsabile degli studenti internazionali sia gli stessi exchange student, con cui ho legato fin da subito: provavamo le stesse emozioni e le stesse paure!
Ho vissuto in una famiglia di origini irlandesi. La madre cuoca, il padre imbianchino e due figlie, le quali mi hanno sempre tenuto compagnia nei momenti di maggior difficoltà, quelli in cui mi mancava la mia casa italiana! Mi son da subito sentita parte della famiglia. Oltre a trascorrere le domeniche assieme, erano attenti alle mie esigenze e ai miei interessi. Per esempio mi hanno regalato una bici e mi hanno portata a vedere i Commonwealth Games di ginnastica (sport che pratico in Italia). In ritorno da una gita in barca con la scuola mi hanno organizzato una festa a sorpresa per i miei 18 anni! Continuo a scrivermi con loro, parliamo spesso!

Come era la tua giornata tipo?
Ogni mattina raggiungevo in bici a scuola, cosa che ho amato molto perché mi piace pedalare, la usavo anche per incontrarmi con gli amici e per andare al mare! Le lezioni si svolgevano dalle 9 alle 15 e nel pomeriggio spesso mi trovavo con gli amici per studiare e fare i compiti. Verso le 18 tutta la famiglia si riuniva per cena, durante la quale ognuno raccontava la sua giornata. Prima di andare a letto guardavo un film con le mie due sorelle ospitanti. A scuola seguivo sei materie: inglese, matematica, chimica, danza, fisica e “marine science” (biologia marina e navigazione). Poi nel secondo term (trimestre) ho aggiunto anche “media arts”, dove imparavo a realizzare trailer e spot pubblicitari. Nel weekend spesso venivano organizzate escursioni con la famiglia ospitante, o con i miei amici, ho così avuto sempre la possibilità di visitare nuovi posti!
Come è stato frequentare una scuola australiana? Quali sono le differenze con quella italiana?
La scuola in Australia è simile a quella che si vede nei film americani! Ci sono tante attività extrascolastiche: attività di cheerleading, rugby e altri sport; vengono organizzate serate di danza, musica e teatro, io ho frequentato il corso di danza, e durante una serata abbiamo mostrato i balli a tutta la scuola; è stata anche organizzata una giornata dedicata alla pulizia dell’oceano. L’anno scolastico è suddiviso in quattro term (trimestri), ognuno dei quali è costituito da tre mesi. Alla fine di ogni term si svolgono esami per valutare ciò che si è studiato fino a quel momento. Io ho frequentato l’ultimo anno, che da loro sarebbe il dodicesimo. Nella scuola australiana si ha la possibilità di scegliere le materie da studiare, a partire da una serie di “blocchi” preimpostati. Credo che questo sia veramente utile: ho potuto infatti concentrarmi sulle materie che più mi interessavano! Inoltre la scuola non è basata su un sapere puramente nozionistico, bensì sullo studio affiancato dall’esperienza. Per fare un esempio: in “marine science” ho studiato sui libri le alghe e la loro classificazione, per poi svolgere un’opera di analisi durata tre giorni a bordo di una nave, con la quale ho esplorato le località più ricche di tali organismi.

Quali sono stati i momenti migliori del tuo soggiorno in Australia? Quali invece i peggiori?
I momenti migliori si sono susseguiti uno dietro l’altro a partire dal terzo mese trascorso in Australia: finalmente potevo rispondere in inglese, riuscivo a comprendere l’accento australiano e a parlare velocemente. Mi sono divertita moltissimo nei tre giorni che ho trascorso sulla house boat (una sorta di casa nave) con la scuola perché ho potuto guidare una nave, pescare, analizzare campioni di alghe. Ero una vera biologa! I momenti peggiori sono stati soltanto due: ovviamente l’inizio, perché ero nostalgica e non mi ero ancora abituata alle numerose diversità con l’Italia; e la fine, perché ero molto triste all’idea di salutare i miei amici, la mia host family, l’oceano e la natura australiana!

Come ti sei trovata con la cultura australiana? Quali cose ti sono più piaciute?
La cultura australiana è molto simile a quella dell’Europa occidentale, anche se alcune differenze ci sono. Hanno una maggiore cura dell’ambiente, un diverso approccio con la natura, questo perché sono consapevoli dell’estrema delicatezza dell’ecosistema australiano. Ho adorato la cordialità e la simpatia delle persone, sempre disponibile ad aiutarti e ad interessarsi a te!

Che luoghi hai visitato?
Come ho già detto, ho visitato la Gold Coast nei primi giorni del mio soggiorno in Australia: è una zona vicino a Brisbane, definita “la Las Vegas australiana” per il suo eccessivo sfarzo. Un ricordo indelebile me lo hanno lasciato le onde altissime del suo oceano, in cui è possibile fare surf, e la vista della città dal Q1, edificio simbolo di questa località. Ho trascorso anche alcuni giorni con la scuola su Fraser Island, l’isola sabbiosa più grande al mondo, che, completamente incontaminata, ospita tantissime specie animali. Lì infatti ho visto squali, delfini e i dingo, enormi cani che popolano solo quella terra. Ho fatto surf con la scuola a Rainbow Beach e ho visitato Noosa con le sue incantevoli Fairy Pools (piscine naturali).
Infine ho esplorato la barriera corallina a Lady Elliot Island, un’isola nel cuore dell’oceano raggiungibile solo tramite elicottero, di cui mi sono innamorata!

Quali consigli daresti a coloro che vogliono intraprendere tale esperienza?
Divertirsi, fare tesoro di ogni giorno vissuto da exchange. essere sempre positivi, non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà che ti aiutano a maturare e crescere!

Cosa ti porti dietro da questa esperienza?
Grazie ad essa ho capito che qualunque obiettivo ci si ponga nella vita è realizzabile, e che le amicizie sincere durano nel tempo: dal mio rientro ho già incontrato due ragazze exchange conosciute in Australia, una brasiliana e una italiana. Ora mi sto organizzando per fare visita ad altri amici che vivono nel Nord Europa.

Come è stato il rientro in Italia?
Decisamente traumatico! Una parte del mio cuore è rimasta ad Hervey Bay, e mi rende triste non poterci più vivere. Fin da subito però la mia famiglia e i miei amici mi hanno accolta calorosamente e questo ha reso la fine del mio exchange meno dura!
Continua/1
Anna Tentori