In viaggio a tempo indeterminato/35: 200 giorni!

Questi ultimi 200 giorni li abbiamo davvero vissuti intensamente.
Così tanto che quasi non ci siamo resi conto di quante cose abbiamo fatto, di quanti luoghi abbiamo visto, di quante persone abbiamo incontrato e di quanti cibi abbiamo assaggiato!

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Ma la scorsa settimana una pioggia fortissima ci ha sorpreso mentre visitavamo un tempio in Thailandia. E siccome non c'era nessuno nei paraggi, se non qualche cane e un paio di monaci, ci siamo seduti sotto una tettoia e ci siamo messi a ripercorrere questi 200 giorni.
Tutto è cominciato con la solita domanda "dove è che eravamo quella volta che si è messo a diluviare e sono sbucate rane a destra e sinistra??"
"Vietnam?! O Laos? O Malesia???"
"Aspetta forse era la Birmania!" "Mmmm no!"
La Malesia era quella super moderna con i grattacieli e China town, ma non ci ricordiamo molto... era il primo mese di viaggio ed eravamo ancora un po' annebbiati. Ma tra poco ci ritorneremo, quindi recupereremo e metteremo a fuoco meglio questo Paese!
Poi c'è stata la Birmania che ci ha fatto venire un male alla mandibola per tutti i sorrisi che abbiamo fatto. È il paese in cui siamo caduti arrampicandoci sulle pagode e svenuti per l'acqua ghiacciata prima del mohinga (tipica zuppa birmana). A ripensarci ora la Birmania è stata davvero tosta, ma che spettacolo.

Di confine in confine alla fine siamo arrivati in Laos... che poi, uno cosa ci va a fare in Laos?? Il nostro motivo? Passare ore in una barca a pelo d'acqua su un fiume selvaggio, stando scomodi e perdendo quasi l'uso delle gambe ma a bocca aperta per un paesaggio selvaggissimo!
E dopo quella avventura sono iniziati 3 mesi stupendi in Vietnam. In overdose da caffè freddo e panini abbiamo scoperto un Paese fantastico che ci ha fatto sentire a casa. Nonostante il caos dei milioni di motorini. Nonostante alcune abitudini che sembrano assurde. Abbiamo avuto la sensazione di andare a visitare dei parenti lontani che quando ci hanno visto si sono fatti in quattro per farci sentire il loro affetto.

E così, quasi con le lacrime agli occhi, abbiamo attraversato il confine e siamo entrati in Cambogia con aspettative bassissime e poche speranze. E invece... abbiamo trovato un Paese che ha molto di più dei meravigliosi templi di Angkor Wat. Sgranocchiando un grillo fritto o una succosa cavalletta, i cambogiani si sono dimostrati gentili e dal sorriso sincero. In Cambogia ci abbiamo lasciato il sangue... Nel senso che siamo andati a donare il sangue in un ospedale per bambini e non ci siamo mai sentiti meglio. 
E siamo arrivati alla fine, o meglio all'inizio di questo racconto.
Dopo 200 giorni siamo in Thailandia.
4 anni fa, il nostro primo viaggio zaino in spalla l'avevamo fatto proprio qui. Ed è un po' colpa o merito di questo Paese se oggi stiamo facendo questo viaggio. Perché quel dicembre 2014 la Thailandia ci ha aperto gli occhi e il cuore su questa parte di mondo in cui adesso ci sentiamo a nostro agio quasi come la conoscessimo già.

Alla fine la risposta alla domanda "dove è che eravamo quella volta che si è messo a diluviare e sono sbucate rane a destra e sinistra??" non l'abbiamo trovata!
Ma abbiamo ripercorso velocemente questi 200 fantastici giorni e nel frattempo ha smesso di piovere... quindi gambe in spalla e si riparte per altre avventurose tappe.  

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Angela e Paolo
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