Lecco: a due mesi dalla messa in onda il Centro Stoppani 'boccia' I Promessi Sposi di Angela
Si può approfondire la figura di Alessandro Manzoni senza neppure citare il suo legame con Lecco? Evidentemente no e le ragioni sono piuttosto scontate per chi almeno una volta ha letto ''I promessi sposi''. E' proprio per questo che il Centro Culturale Abate Stoppani, che ha sede a Milano ma focalizza gran parte delle sue attenzioni su due intellettuali molto lecchesi quali Antonio Stoppani (considerato il padre della geologia italiana, nato in città nel 1824) e appunto Manzoni, ha recentemente ''bacchettato'' il più noto tra i divulgatori scientifici televisivi d'Italia, Alberto Angela, per aver dedicato un'intera puntata del suo programma all'autore e alla sua opera più celebre senza mai fare nessun accenno a Lecco.
Alberto Angela nella puntata ''Viaggio nel mondo dei promessi sposi''
Sono diverse le puntualizzazioni che il Centro Stoppani ha inserito in una lettera aperta indirizzata al dottor Angela in seguito alla visione di ''Viaggio nel mondo dei promessi sposi'', andata in onda il 7 aprile scorso su RAI 3. In alcuni passi, il lavoro prodotto e poi mandato in onda dal divulgatore televisivo viene descritto come una ''sconcertante deformazione storico-culturale'', in particolare quando l'argomento è la ''peste manzoniana'' del 1630 di cui Angela parla dopo aver tratto le informazioni dall'Archivio di Stato di Milano. Il sito del Centro Culturale Stoppani riporta in maniera estremamente dettagliata ciò che non è funzionato nel ''viaggio'' del presentatore nel mondo di Renzo e Lucia, partendo da tre domande e una richiesta per poi analizzare passo dopo passo otto punti cruciali sui quali il presentatore non sarebbe stato preciso.Per rappresentare i bravi, la RAI ha scelto l’attore Dwayne Johnson
TRE DOMANDE AD ALBERTO ANGELA E UNA RICHIESTA (CLICCA QUI, per il testo completo della lettera)
''Perché ha rimosso Lecco da 'I Promessi Sposi' e dalla vita di Alessandro Manzoni?'', ''Perché ha rimosso l'esistenza del Centro Nazionale Studi Manzoniani?'' e ''Perché ha rimosso la religiosità cattolica di Manzoni?''. Nella lettera aperta redatta dal Centro Stoppani ci si rivolge direttamente al divulgatore scientifico, incominciando proprio col chiedergli come possa aver omesso di citare Lecco. ''Credo che a un uomo della Sua esperienza nell'area della comunicazione non sfugga come ciò non possa che apparire come un vero e proprio vulnus nei confronti della collettività lecchese (non certo irrilevante nella fisionomia del nostro paese); nei confronti della cultura umanistica italiana; nei confronti del più semplice buon senso - dice chi, del Centro Stoppani, scrive ad Angela - Come Le è noto infatti Manzoni, rampollo di una famiglia strettamente lecchese e nato a Milano un po' per caso (i genitori vi risiedevano nella stagione invernale come molti 'provinciali') fu fino ai suoi trentatré anni (1818) un figlio genuino della comunità lariana''. ''Nei 120 minuti della trasmissione Lei ha accennato alla religiosità di Manzoni solo DUE VOLTE, e in modo del tutto incidentale - ha puntualizzato il Centro - Chi Le scrive ha orizzonti esistenziali nettamente distinti da ogni credo, rivelato o meno, ma condivide l'idea che la religione sia un elemento da cui ancora oggi non è possibile prescindere per la comprensione della collettività e il suo sviluppo''. La richiesta che avanza infine il Centro milanese dedicato all'Abate Stoppani è semplice e diretto: ''Proponga a RAI3 una nuova trasmissione dedicata al mondo de 'I Promessi Sposi' e a Manzoni in cui esporre con la Sua efficace spontaneità gli elementi sottesi alle nostre tre domande''.
A sinistra i bravi di Angela, a destra quelli raffigurati da Manzoni
DUE DIVERSE VISUALI SUI ''BRAVI'' DEL SEICENTO (CLICCA QUI)
Nella parte dedicata ai bravi, Angela secondo il Centro Stoppani avrebbe fatto nuovamente cilecca. Come riportato nella lettera, persino la raffigurazione di quelli che ne ''I promessi sposi'' sono gli ''scagnozzi'' di Don Rodrigo non sarebbe stata accurata. L'approfondimento sui ''bravi'' ha la peculiarità di sviare l'attenzione del telespettatore su aspetti del tutto marginali rispetto ai temi trattati da Manzoni, con la totale esclusione di ciò che invece gli stava più a cuore''. In alcuni spezzoni, parecchio criticate dal Centro Stoppani, la RAI e Angela mostrano, per descrivere l'essenza dei bravi, alcuni attori nerboruti che attualmente nell'immaginario comune sono intesi come ''brutti e cattivi''. ''Per Manzoni: prepotenti buoni a nulla, o professionisti della violenza al servizio della nobiltà - scrive il centro - Per Rai 3-Angela l'importante è il parrucchiere''.
Il lazzaretto di Milano nel 1630 in una raffigurazione
LA PESTE MANZONIANA SECONDO RAI-ANGELA (CLICCA QUI)
''Mediocrità culturale'' e ''informazioni fuorvianti'', sempre secondo il Centro Studi Abate Stoppani di Milano, sono i contenuti della porzione di puntata che Alberto Angela ha dedicato alla peste manzoniana raccontata ne ''I promessi sposi''. Giusto per citare uno degli errori che sarebbero contenuti in questa parte, ad un certo punto la voce fuori campo della trasmissione dice che ''è sul registro dei morti del Lazzaretto di Milano che Manzoni ha condotto le sue ricerche: nome, quartiere di provenienza, età al momento della morte. Ex morte obiit, si legge, morto di peste''. Per il Centro Stoppani, però, ''con queste poche parole Rai 3 - Angela hanno mostrato di avere scarsa consapevolezza di ciò che presentano al pubblico'' perché ''i registri dei morti del Lazzaretto riportano solo il nome dei defunti''.
Di seguito i link per leggere le altre parti della lettera aperta inviata dal Centro Studi Abate Stoppani ad Alberto Angela:
Duelli e conflitti - Rimossa da Angela la riflessione di Manzoni sul perdono (CLICCA QUI)
Monacazioni forzate - Le spiritose zie di Manzoni (CLICCA QUI)
Manzoni e la Monaca di Monza: la famiglia violenta paradigma della società (CLICCA QUI)
Peste di Milano 1630 e RAI3-Angela. Astigmatismo e presbiopia su Manzoni (CLICCA QUI)
Rimosso Manzoni da Duomo e Biblioteca Ambrosiana (CLICCA QUI)
A.S.