Civate: smantellata la Star Black&Decker, nel futuro dell’area residenze e posteggi

Il cantiere della ex Star Black&Decker è stato smantellato.  Dopo dieci mesi di lavori, ha definitivamente chiuso i battenti l’attività di decommissioning in atto sull’azienda in disuso ormai da venticinque anni e realizzata dalla Colombo, azienda lecchese nel settore delle costruzioni.
La ex Black&Decker, che ora guarda la futuro, è un simbolo di Civate, non solo visivo - era situata in centro paese e dominava la pianura sottostante - ma anche a livello produttivo e sociale in quanto sono numerosi i cittadini che, per diverse generazioni, hanno trovato impiego nella fabbrica vicino a casa.
Le operazioni sono state eseguite da Safond-Martini, in stretta collaborazione con il Comune di Civate e con la società di Ingegneria Tecno Habitat alla Direzione Lavori.

I rappresentanti delle imprese coinvolte

“L’attività di decommissioning é stata complessa perché era un'azienda costruita bene, con strutture importanti, complesse e realizzata con materiali che riflettevano una buona qualità della fabbrica. Questo ha comportato una programmazione molto precisa di tutte le fasi di demolizione per evitare danni all'ambiente circostante” ha spiegato Vittorio Addis, presidente di Tecno Habitat, rassicurando sull’inesistenza di passività ambientali dell’area dismessa.
Nell’intervento sono state utilizzate anche tecnologie sofisticate come nel caso, all’esterno, della demolizione del camino, della copertura in amianto, delle strutture in cemento armato “estremamente robuste” e all’interno, la presenza di fibre minerali e di amianto. L’intervento di decommissioning ha infatti previsto la rimozione di rifiuti pericolosi, la bonifica dell’amianto, la bonifica industriale e lo smantellamento degli impianti, con lo smaltimento di circa 300 tonnellate di rifiuti pericolosi e oltre 200 tonnellate di rifiuti non pericolosi.

L'azienda

“Diverse le condizioni per effettuare la demolizione: in primis la tutela della salute dei lavoratori (per questo è stato redatto un progetto di dettaglio con gli organi di controllo), dell’ambiente e poi lo svolgimento dei lavori in rispetto anche delle modalità di vita degli abitanti: abbiamo calibrato i tempi di intervento per creare meno disagi possibili sulle strade e meno rumori per chi vive nelle vicinanze”
ha proseguito Addis, precisando che il mese di ritardo sulle tempistiche calcolate è dovuto alla grande professionalità dell’azienda che, di fronte ad alcuni problemi, ha fermato i lavori per trovare una soluzione.
L’attività è proseguita con la completa demolizione dei fabbricati per un volume complessivo di oltre 70.000 metri cubi, il recupero di oltre 18.000 tonnellate di rifiuti e la messa in sicurezza delle aree.

Il tutto sotto l’attenta sorveglianza degli enti preposti al controllo ambientale ed in piena collaborazione con gli stessi.“Quella della ex Star, come a me piace chiamarla, è stata una morte dolce” ha esordito il sindaco di Civate Baldassarre Mauri, consegnando una pergamena alla Safond-Martini per “la professionalità dell’azienda e per la sensibilità e l’attenzione dimostrata nei confronti della cittadinanza durante tutte le attività che hanno portato alla demolizione dell’ex Star-Black&Decker”.

Il PGT prevede come destinazione d’uso principale per l’area quella residenziale, integrata con destinazioni commerciali e ricettive. Le destinazioni d’uso sono così ripartite: 8.400 mq destinati al residenziale, 2.800 mq al commercio e terziario e 2.800 mq al ricettivo, più 7.500 mq dedicati ai servizi come parcheggi pubblici e aree verdi. Pertanto l’impatto volumetrico oggi insistente sull’area pari a 136.000 mc verrà ridotto e alleggerito a circa 50.000 mc, con un’apertura di visuale sia sul centro storico sia sul lago.

Tuttavia, il primo cittadino ha espresso e reso noto il suo più grande desiderio: “Auspico che in questa logica di ristrutturazione lo stabile resti al comune perché il parcheggio sottostante è uno spazio importante. Le mamme non si lamenterebbero più per il posteggio della scuola. Il mio principale desiderio è comunque che possa diventare un’area comunale, anche ci sono grossi vincoli come la spending review. Mi auguro che durante il mio mandato quest’area ormai degradata possa diventare un centro turistico importante per la nostra Provincia”.
Nel frattempo i ragazzi della Consulta giovanile si stanno dando da fare per far sì che, ottenute le dovute autorizzazioni, si possa procedere con la realizzazione di murales sui muri esistenti per “dare un po' di vivacità”.
“Siamo lusingati per le parole e i ringraziamenti che in questi mesi, e ancora oggi, sono stati rivolti da parte dell’Amministrazione Comunale a Safond-Martini. Sono complimenti che trasliamo a chi ha lavorato sempre a stretto contatto con noi e agli operatori che in cantiere hanno dimostrato, come sempre, professionalità e puntualità” ha dichiarato Rino Dalle Rive, proprietario di Safond-Martini e presidente del consiglio di amministrazione.
Il futuro dell’area è ancora tutto da scrivere.
M. Mau.
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