Lecco perduta/118: la vecchia Belledo

L'antichissima chiesetta di Sant'Alessandro, in Belledo, risalente al 1455
Il corrente mese di Giugno presenta occasioni per riscoprire la vecchia Belledo, il nucleo oltre il corso del Bione sotto le prime pendici del monte Magnodeno, villaggio rurale nell’Ottocento, con il lavoro della legna nei boschi, la raccolta di castagne e di funghi, l’allevamento bovino, le stalle con asini e muli. E’ stato autonomo Comune sino al 1869, quando venne inserito nel territorio comunale del neo-costituito Municipio di Maggianico. Belledo entrò nella “Grande Lecco” il 1° Marzo 1924, dopo il decreto relativo di accorpamento del Dicembre 1923.
    La prima occasione di riscoperta sarà quella di domenica prossima, 17 Giugno, quando, con cerimonia prevista alle ore 11, l’associazione Femminile Presente, guidata da Irene Riva, “riconsegnerà” simbolicamente al Comune di Lecco l’antico lavatoio di Via Giulio Fiocchi, completamente restaurato dopo interventi curati e diretti dall’architetto Valentina Gallotti. Via Giulio Fiocchi è la “contrada larga” dell’antica Belledo, che parte dal sagrato della parrocchiale con ponte sul corso del Bione e si snoda, poi, sino all’antica chiesetta di Sant’Alessandro risalente al 1455, come scrive l’annuario della Diocesi di Milano; è posizionata in Via Silvio Pellico. Adiacente alla chiesetta, c’è l’antico cimitero, dove sono state sepolte vittime del bombardamento aereo sulla Fiocchi Munizioni del 12 Marzo 1945, che provocò quattro morti ed otto feriti, oltre ai gravissimi danni alla struttura produttiva aziendale.
    Anche quest’anno, nella stagione estiva, nei mesi di Giugno, Luglio ed Agosto, il giovedì sera la chiesetta di Sant’Alessandro, alle 20,30, si apre per la celebrazione della messa. Giovedì 25 vi sarà una celebrazione particolare dedicata al ricordo delle Penne Nere andate avanti e promossa dal locale gruppo ANA Monte Resegone, costituito nel 1956. E’ il gruppo che può ricordare che, nel Settembre 1981, per celebrare il 25°, accompagnò sulla vetta del Resegone, presso la grande croce giubilare del 1925, l’allora cardinale arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini. La giornata di pessime condizioni meteo, con pioggia e vento, non fermò la salita del cardinale ad una vetta che era stata raggiunta nel lontano 1925 dal suo predecessore card. Eugenio Tosi. E’ stata, quella del 1981, un’iniziativa storica degli alpini di Belledo, grazie all’impegno organizzativo di due benemerite Penne Nere purtroppo scomparse: Luigi Corti ed Eugenio Alborghetti.
    Sono passati trentasette anni da quel 1981 (rimane anche un documentario televisivo su tale avvenimento) e sarebbe bello che gli alpini di Belledo tornassero a salire verso la vetta del Resegone invitando il nuovo arcivescovo mons. Mario Delpini. Intanto, nel mese di Giugno, dalla chiesetta di Sant’Alessandro al vecchio lavatoio, per i lecchesi, e non solo per loro, vi sono occasioni per scoprire un lembo di città da tanti mai visitato.
A.B.
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