Lecco: la rinascita di Villa Ponchielli e l'eredità della dinastia Gerosa-Crotta

E' stata una bella sorpresa, come uscita dall'uovo di Pasqua, la notizia che la prestigiosa villa Ponchielli, in quartiere Maggianico, dopo decenni di abbandono, rinasce con destinazione turistica di alto profilo, grazie all'impegno del Comune di Lecco, che è l'attuale proprietario dell'immobile.

Villa Ponchielli a Maggianico di Lecco


Una notizia, quella dell'ex residenza del noto compositore Amilcare Ponchielli, che ha suscitato attenzione nell'opinione pubblica, come del resto avvenne nel febbraio 1991, quando venne aperto il testamento, strettamente personale, di Maria Gerosa Crotta, nubile, 92 anni, deceduta a villa Ponchielli, dove la sua famiglia, originaria di Laorca, si era trasferita intorno al 1930.
Gli organi di informazione scrissero di una eredità favolosa e benefica, per opere sociali ed umanitarie, assegnata principalmente a quattro enti: Airoldi e Muzzi, di Lecco; Touring Club; Collegio Ghisleri di Pavia; la Nostra famiglia di San Giovanni in Lecco. Il Touring Club, oltre al già esistente parco Valentino ai Resinelli (risalente al 1961), si trovò nel 1991 proprietario di altri terreni lungo la Val Calolden, nonché di "prati" nei quartieri lecchesi di San Giovanni e di Rancio, alle prime pendici del monte San Martino.
La scomparsa di Maria Gerosa Crotta e l'assegnazione testamentaria di diverse proprietà poneva la parola fine su un "casato" centenario: si era avviato nel 1892, quando moriva a Laorca don Valentino Crotta, coadiutore per 52 anni nella locale parrocchia dei Santi Pietro e Paolo.

La cappella Gerosa Crotta

Don Valentino lasciava due nipoti eredi dei vasti terreni in Calolden ed ai Resinelli, purché unissero al cognome Gerosa, quello di Crotta. I due parenti del sacerdote per via della mamma, figlia della sorella, erano Valentino, classe 1868, e Pietro, classe 1874. Quest'ultimo è deceduto a Laorca nel 1952, senza figli ed è sepolto nella cappella di famiglia al cimitero sotto le grotte. L'altro, Valentino, manager per mezzo secolo dell'Acciaieria e Ferriera del Caleotto e realizzatore di una vastissima proprietà immobiliare, è deceduto nel 1960, a 92 anni, lasciando due figli: Antonio scomparso nel 1973, sposato senza prole, e Maria, nubile, deceduta a villa Ponchielli nel 1991.
Il cognome Gerosa Crotta era giunto alla ribalta nel 1895, dopo il decreto reale dell'11 ottobre 1893, con il quale il Comune di Laorca era autorizzato all'aggiunta, nei registri anagrafici, del cognome Crotta per Valentino e Pietro Gerosa. Valentino si era sposato nel 1895, nel Duomo di Como, con Rita Carlotta Festoni; dal matrimonio nacquero due figli: Antonio Pietro Luigi, nel 1896, e Maria nel 1898. Antonio era sposato con Lucia Alì, senza figli; Maria era nubile. Nel 1991, Antonio Gerosa Crotta, in memoria del padre Valentino, scomparso l'anno prima, aveva donato al Touring Club la grande proprietà verde del Coltignone, ai Resinelli, comprendente anche la villa padronale ed un singolare roccolo, praticamente una torretta di caccia.

Il roccolo Crotta al Coltignone

Antonio abitava nel palazzo con i portici di corso Martiri a Lecco, grande appassionato di pittura, lui stesso pittore, tanto è vero che suoi paesaggi sono conservati da Giancarlo Vitali, titolare di Radio Cristal che ha avuto sede per diversi anni nell'edificio sul corso verso Pescarenico.
Un primo troncone delle disposizioni testamentarie di Maria Gerosa Crotta prevedeva la donazione all'Airoldi e Muzzi della villa Ponchielli, con il vasto parco, oltre ad immobili esistenti, sempre a Maggianico, in quartiere Belledo ed a Calolzio. La donazione di villa Ponchielli era accompagnata dalla clausola che la cappella di famiglia Gerosa Crotta, nel cimitero di Maggianico, fosse dallo stesso istituto curata nella sua manutenzione.
Maria Gerosa Crotta riposa nella cappella di famiglia di Maggianico, accanto ai genitori, al fratello Antonio, alla cognata Lucia. Il funerale è stato celebrato nella chiesa di Sant'Andrea in Maggianico, dal parroco don Gabriele Sala. Erano presenti per gli Istituti Airoldi e Muzzi, il presidente dott.ssa Maria Gandini Sesana ed il consigliere avv. Luigi Andreotti.
Con la scomparsa di Maria Gerosa Crotta si chiuse una pagina di storia lecchese ed un'eredità miliardaria andò in beneficenza.
Aloisio Bonfanti
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