In viaggio a tempo indeterminato/15: gli insegnamenti della Birmania, per guardare il mondo e il sole...con occhi nuovi

Sono passati 60 giorni dall’inizio del nostro viaggio a tempo indeterminato. La Birmania è stata la seconda tappa e un Paese che ci ha colpito ed emozionato tantissimo. Viaggiando stiamo imparando molto, non solo dei luoghi stupendi che vediamo, ma anche di noi stessi. E la Birmania è decisamente una scuola perfetta che ci ha lasciato qualche importante lezione. La strada è ancora lunga e per noi l’anno scolastico è appena cominciato, ma le basi per questa nuova vita ora ci sono.

GUARDARE AVANTI MA SOPRATTUTTO IN TERRA
In viaggio la cosa più complicata per noi è quella di concentrarci sul presente. Siamo in una città e programmiamo come fare a raggiungere quella dopo. Camminiamo per strada per raggiungere un tempio e sulla mappa abbiamo già pronti tutti i punti successivi da vedere. La Birmania, invece, ti insegna che, anche se è giusto guardare avanti, è molto meglio concentrarsi su quello che succede intorno a te in quel momento. Mentre si cammina per strada la concentrazione sul presente è fondamentale. Si deve fare attenzione alle buche per non cadere come pere cotte (questa l’abbiamo testata con mano!), si deve essere agili e scattanti per schivare i frequenti sputi (masticare betel e sputare è un antistress diffuso). Quando si attraversa la strada bisogna guardare con attenzione le macchine che arrivano da destra, i motorini che arrivano da ogni direzione, i calesse che trotterellano e si devono lasciar passare anche le galline... meglio stare concentrati sul presente! E poi, guardando a quello che verrà dopo, ci si perdono tanti sorrisi e sguardi. Perchè quando si cammina da stranieri in una città o in un villaggio, si hanno gli occhi di tutti puntati addosso. E’ una curiosità sana che non infastidisce anzi. Ed è una sensazione che prima della Birmania non avevamo mai provato!


RIVALUTARE L’IMPORTANZA DEI CENTESIMI
Provare a vivere con 10 euro a testa al giorno è la sfida che ci siamo dati prima di partire. Una specie di esperimento per capire se con una cifra bassisima per l’Italia, riusciamo a mangiare, spostarci e dormire nei Paesi che visitiamo. Avere a disposizione un budget da rispettare non vuol dire che rinunceremo a vedere luoghi importanti o a fare esperienze imperdibili. 10 euro sono davvero pochi ma la Birmania ci ha insegnato che se si ragiona in termini di centesimi, si può fare davvero molto. In un Paese dove un piatto di noodles costa 60 centesimi e un viaggio in treno di 8 ore solo 2 euro, tutto sembra possibile con 10 euro. In questo video, proviamo a raccontare come abbiamo speso tutto il budget!

 
METTERE DA PARTE I PREGIUDIZI
Gli uomini portano la gonna (il longyi) e le donne fanno i lavori pesanti. Ci sono più pagode dorate che case con l’elettricità. La birra si beve nei bar, seduti su sedie per bambini. La colazione si fa con una zuppa a base di pesce e le foglie di té si mangiano nell’insalata. Per le strade si guida a sinistra, come in Inghilterra, ma moltissime macchine hanno il volante come in Italia. In un Paese così, tutte le certezze crollano. Ed il bello è proprio questo. Non si sa cosa aspettarsi e ci si stupisce ogni giorno per qualcosa di nuovo.

 
GUARDARE CON OCCHI NUOVI
Ma la lezione più bella che abbiamo imparato dalla Birmania, è stata quella di apprezzare le cose più semplici. Come il sole che sorge. E’ lì ogni giorno, ma raramente ci fermiamo ad osservarlo. In Birmania l’abbiamo fatto. Abbiamo dedicato del tempo a una cosa che si ripete uguale, 365 volte all’anno. E ci siamo emozionati come se fosse la prima volta. L’alba su Bagan in questo video.
 

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Angela e Paolo
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