In viaggio a tempo indeterminato/14: chiacchierata con un monaco birmano su un antico ponte di legno al tramonto, surreale!
Appena arrivati in Birmania, oltre a rimanere abbagliati dal luccichio delle innumerevoli pagode ricoperte d'oro, siamo rimasti affascinati nell'assistere a un rito che si ripete ogni giorno poco prima dell'alba.
E siamo riusciti a scoprire i dettagli nel modo migliore possibile: chiaccherando proprio con un monaco!
La scena è di quelle che si vedono nei film... Immaginate di passeggiare al tramonto su un lungo e antico ponte in legno nel bel mezzo della campagna birmana (se non riuscite a immaginarlo, il video sopra può decisamente aiutare!)
Immaginate ora che mentre osservate il sole che scompare all'orizzonte lasciando il cielo di un rosa tenue, vi si avvicini un monaco birmano che con un inglese perfetto vi chieda "Posso parlare un po' con voi per migliorare il mio inglese?"
Ecco, fino a due mesi fa noi pensavamo cose così succedessero solo nei film.
Quindi siamo rimasti per qualche minuto inebetiti prima di renderci conto che avevamo un'occasione d'oro.
Dopo le prime sue domande su da dove veniamo, cosa facciamo e che luoghi abbiamo visto in Birmania, tocca a noi. Gli chiediamo il nome (che onestamente neanche il tempo di ripeterlo e già l'avevamo dimenticato), l'età 19 anni e dove vive.
Le domande ci servono più che altro per accertarci che sia reale e non frutto di un'allucinazione causata dal bamboo in agrodolce che qui mettono d'appertutto!
Appurato che esiste veramente, gli chiediamo di raccontarci come si svolge la sua giornata. La sveglia nel monastero è molto presto, verso le 4, perchè insieme ad altri monaci si deve incamminare per le strade a raccogliere offerte dai fedeli (lui ci parla di acqua, riso, curry o altro cibo).
Dopo qualche ora, rientra al monastero per la colazione. Arrivano poi le ore di studio, tra le materie c'è appunto l'inglese che cerca di praticare il più possibile parlando con i turisti ogni settimana. Alle 11 è l'ora del pranzo e l'ultimo pasto solido della giornata. Nel pomeriggio, infatti, mentre continuano le ore di studio, è possibile soltanto bere acqua o succhi (erano le 18:30 mentre ce lo raccontava e a noi veniva fame solo al pensiero di non poter toccare cibo fino al giorno dopo!).
Vorremmo chiedergli talmente tante cose, ma il sole se n'è quasi andato ormai e anche lui ci dice che dovrebbe rientrare al monastero.
Quindi lo salutiamo e mentre lo vediamo allontanarsi lungo il ponte rimaniamo ancora un po' increduli e affascinati da questo incontro.
Potete seguire il nostro viaggio ogni settimana su LeccoOnline, sul nostro blog Beyond the Trip-Viaggio a tempo indeterminato oppure sulla pagina Facebook.
VIDEO
(clicca sull'immagine per visualizzarlo)
Per le vie delle città che si sta ancora svegliando, prima ancora che sorga il sole, si possono vedere decine e decine di monaci buddisti che scalzi e indossando solo la loro tunica marrone, camminano rapidamente in gruppo. Hanno la testa rasata e sono spesso molto giovani, ma non sembrano soffrire il freddo delle notti birmane. Con loro portano una ciotola nera e un piccolo campanellino. Si avvicinano ai negozi che stanno aprendo o ai clienti delle sale da té per chiedere delle offerte di cibo o di denaro. Spostandoci spesso con autobus notturni e arrivando nelle città all'alba, ci è capitato più volte di assistere a questa scena. E altrettanto spesso ci siamo chiesti "chissà che vita fanno questi piccoli monaci, ma soprattutto perchè sono così tanti?" (clicca sull'immagine per visualizzarlo)
E siamo riusciti a scoprire i dettagli nel modo migliore possibile: chiaccherando proprio con un monaco!
La scena è di quelle che si vedono nei film... Immaginate di passeggiare al tramonto su un lungo e antico ponte in legno nel bel mezzo della campagna birmana (se non riuscite a immaginarlo, il video sopra può decisamente aiutare!)
Immaginate ora che mentre osservate il sole che scompare all'orizzonte lasciando il cielo di un rosa tenue, vi si avvicini un monaco birmano che con un inglese perfetto vi chieda "Posso parlare un po' con voi per migliorare il mio inglese?"
Ecco, fino a due mesi fa noi pensavamo cose così succedessero solo nei film.
Quindi siamo rimasti per qualche minuto inebetiti prima di renderci conto che avevamo un'occasione d'oro.
Dopo le prime sue domande su da dove veniamo, cosa facciamo e che luoghi abbiamo visto in Birmania, tocca a noi. Gli chiediamo il nome (che onestamente neanche il tempo di ripeterlo e già l'avevamo dimenticato), l'età 19 anni e dove vive.
Le domande ci servono più che altro per accertarci che sia reale e non frutto di un'allucinazione causata dal bamboo in agrodolce che qui mettono d'appertutto!
Appurato che esiste veramente, gli chiediamo di raccontarci come si svolge la sua giornata. La sveglia nel monastero è molto presto, verso le 4, perchè insieme ad altri monaci si deve incamminare per le strade a raccogliere offerte dai fedeli (lui ci parla di acqua, riso, curry o altro cibo).
Dopo qualche ora, rientra al monastero per la colazione. Arrivano poi le ore di studio, tra le materie c'è appunto l'inglese che cerca di praticare il più possibile parlando con i turisti ogni settimana. Alle 11 è l'ora del pranzo e l'ultimo pasto solido della giornata. Nel pomeriggio, infatti, mentre continuano le ore di studio, è possibile soltanto bere acqua o succhi (erano le 18:30 mentre ce lo raccontava e a noi veniva fame solo al pensiero di non poter toccare cibo fino al giorno dopo!).
Vorremmo chiedergli talmente tante cose, ma il sole se n'è quasi andato ormai e anche lui ci dice che dovrebbe rientrare al monastero.
Quindi lo salutiamo e mentre lo vediamo allontanarsi lungo il ponte rimaniamo ancora un po' increduli e affascinati da questo incontro.
Potete seguire il nostro viaggio ogni settimana su LeccoOnline, sul nostro blog Beyond the Trip-Viaggio a tempo indeterminato oppure sulla pagina Facebook.
Angela e Paolo