Lucia Codurelli: il Pd non è riuscito a intercettare le esigenze del Paese. Ci vuole capacità di cambiamento

Lucia Codurelli
Ad esprimere un autorevole parere sulle elezioni politiche di domenica, sulle ragioni del flop del Partito democratico e sui motivi che hanno spinto gli italiani a preferire M5s e centro destra, anche Lucia Codurelli deputata "lecchese" nel 2006 con l'Ulivo e dal 2008 col Pd, fino alle dimissioni nel 2013. "Io credo che ci voglia innanzitutto un rispetto degli elettori che hanno espresso una volontà di cambiamento forte, poi io sono di sinistra e posso dire che non è il cambiamento che avrei voluto, ma lo dico nel pieno rispetto". Rispetto alla sonora sconfitta del Pd la ex deputata commenta: "Io credo che ci voglia una grossa capacità di confrontarsi e l'umiltà di ragionare su cosa non ha funzionato in passato e metterla allo specchio con le narrazioni che ci raccontano che tutto va bene. La situazione degli ultimi anni è difficile e certo non per tutti uguale, le diseguaglianza sono aumentate e anche questo ha prodotto la forte richiesta di cambiamento. Io mi auguro che il cambiamento promesso ci sia sul serio e non si vadano ad alimentare le diseguaglianze. Il Pd non è riuscito a intercettare le esigenze del Paese, le difficoltà serie. Negli anni le cose fatte sono state tante, ma troppe volte succede che ci sono buone leggi che però non vengono minimamente applicate o si sovrappongono ad altre. Ci vuole una capacità di cambiamento a tutto tondo anche sulla burocrazia, l'amministrazione e gli enti preposti, ci vuole più chiarezza sul chi fa cosa. Io credo che questo sia uno degli argomenti che forse non è neanche stato toccato dalla campagna elettorale ma di fatto blocca ogni istanza, rende difficile ai cittadini interfacciarmi con lo Stato".
Rispetto alle preferenze che gli italiani hanno riservato a Movimento 5 stelle e Lega, Codurelli spiega: "La rabbia era tanta e la richiesta di cambiamento si è incanalata su due poli che adesso bisognerà capire come riusciranno governare visto che con questa brutta, brutta legge elettorale non c'è una maggioranza. Poi certamente l'opposizione ha sempre più buon gioco rispetto agli altri, le promesse sono state molte e la campagna elettorale non è entrata nel merito di come realizzarle. Oggi c'è da confidare che la democrazia non venga messa in discussione e che si semplifichi veramente. Mi auguro che non vengano delusi i cittadini che hanno chiesto un cambiamento. Bisognerebbe poi porsi anche il problema dei partiti organizzati che di fatto sono venuti meno, portando a questa cosiddetta terza repubblica, perché la seconda è ormai stata accantonata".
Un pensiero per i Dem locali: "Mi dispiace per Veronica Tentori perché cinque anni servono per lavorare e per conoscere e un secondo mandato è utile per mettere meglio a frutto l'esperienza fatta. Menomale che Fragomeli ce l'ha fatta perché il lavoro del suo primo mandato è stato riconosciuto da tutti come un lavoro importantissimo. Il mio augurio è quello di riuscire a non buttare a mare quanto di buono si è fatto, ma anche quello di riuscire a fare un salto di qualità in ogni provvedimento, che si impari a valutare e a fare dei bilanci, a proiettare degli effetti sui risultati che uno si aspetta, questo è il limite che si paga nelle amministrazione a tutti i livelli. Se si fanno determinate politiche sociali, per la famiglia, per la conciliazione vera, devono essere politiche per tutti e non solo per le donne, se non si capisce questo il vero rinnovamento è difficile da raggiungere".
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