Il PAI 'nostrano' sotto il vessillo Fontana Presidente raccoglie pochi voti

Nato su "quel ramo del Lago di Como" e avventuratosi a caccia di voti in altri collegi con tre esponenti che possiamo considerare "nostrani" candidati a Milano, Monza e Bergamo sotto lo stemma della lista civica "Fontana Presidente", il PAI - Partito anti islamizzazione - ha ottenuto risultati decisamente modesti.

Stefano Cassinelli, Marco Di Prinzio, Giuseppe Cacicia


Il segretario nazionale Stefano Cassinelli, giornalista con casa sul Lago, ha ottenuto all'ombra della Madonnina - dove il movimento è stato presentato soltanto nel luglio scorso - 144 preferenze personali, a fronte delle 1.105 accordate a Pietro Antonio Marrapodi che svetta tra le file dalla formazione civica in quel di Milano. Alle spalle di quest'ultimo troviamo - quando ancora "misteriosamente" mancano i risultati di 12 seggi che stanno tenendo paralizzata l'intera Regione, essendo poi gli scranni ridistribuiti su scala globale - un altro lecchese, assessore uscente della giunta Maroni: è l'ex olimpionico Antonio Rossi, il cui cognome è stato indicato sulla scheda da 861 milanesi.
Tornando al PAI, continueranno a indossare la divisa, gli altri due candidati lariani. L'ispettore di Polizia Marco Di Prinzio a Bergamo ha raccolto 66 preferenze (il più votato della lista "Fontana Presidente - Basilio Antonio Federico Mangano - 738) mentre il comandante della stazione di Colico dell'Arma dei Carabinieri Giuseppe (Pino) Cacicia a Monza soltanto 34 (sesta piazza in un elenco aperto da Diego Borella con 247 voti personali).

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