Valmadrera: la Polisportiva piange Mario Dell'Oro. A Lecco era custode del Sociale

Un grande lutto ha colpito la comunità di Valmadrera e il mondo del volontariato e del sociale. Si è infatti spento, all'età di 81 anni, Mario Dell'Oro, impegnato nella Polisportiva centro giovanile Asd. "Alla Polisportiva Mario ha portato uno stile, quello della battuta pronta, dell'allegria bonaria verso il ragazzo più in difficoltà, ma anche la serietà negli allenamenti, il rispetto e l'amicizia verso i compagni. Ha conosciuto e guidato centinaia di ragazzi, dalla scuola calcio a una terza categoria, con Rinaldo, Mao e il suo figlio Antonio. Memorabili le sue battute: tra le tante, quella che a qualche ragazzo non attento a effettuare il cross o all'arbitro che non aveva fischiato: "Vedet mia che l'è fini ul loch", intendendo che la palla era andata oltre la linea di gioco" hanno ricordato i soci dell'associazione sportiva.

Primo a destra, in piedi Mario Dell'Oro

Quest'anno, in occasione del 40esimo anniversario di fondazione della Polisportiva, Dell'Oro era stato "il premiato" nella serata del 19 maggio: le sue condizioni fisiche gli avevano tuttavia impedito di ritirare personalmente il riconoscimento. "Tanti erano stati i saluti a Mario dalla Polisportiva e dai suoi tanti ragazzi: uno in particolare da Palermo, da un suo ex portiere, che aveva scritto: "Ti chiedo, se riesci, di portare i miei più cari saluti a Mario. Ancora ricordo l'odore dei toscani che fumava durante le partite". Noi vogliamo ringraziarlo e ricordarlo così, come un papà per tanti ragazzi a cui sapeva strappare un sorriso" hanno aggiunto i compagni del sodalizio. Mario Dell'Oro, che ha lasciato la moglie, i due figli Carla e Antonio e cinque nipoti, era anche molto conosciuto sul territorio per via del duo comico "Mario e Giancarlo" creato insieme all'amico Giancarlo Ratti e per il suo impegno a far nascere e sviluppare la Croce Rossa di Valmadrera. L'81enne viene anche ricordato nell'ambito oratoriale a Valmadrera e a San Nicolò di Lecco.
Mario Dell'Oro
Oltre a essere stata una presenza costante nell'ambito sociale, è stata proprio la sua attività professionale a renderlo un volto noto della città manzoniana. Per quindici anni, dal 1969 al 1984, è stato infatti la colonna portante del teatro Sociale di Lecco. "Quando il teatro aveva riaperto al pubblico, nel 1969, il Comune lo aveva inviato in qualità di custode, ma il suo aiuto si era subito dimostrato più prezioso. E' stato anche direttore del palcoscenico e ha rivolto un'attenzione straordinaria al teatro" ricorda di lui il lecchese Gianfranco Scotti, che in quegli anni è stato segretario della commissione amministratrice.
All'inizio degli anni '70, un piano del teatro stato attrezzato per ospitare l'appartamento del custode, ove Dell'Oro ha risieduto fino al 1984, anno del suo congedo dal lavoro.
Scotti, che ha collaborato con lui per diversi anni, ne traccia un ricordo estremamente positivo: "Gran lavoratore, non riusciva mai a stare con le mani in mano. Il teatro è stato la sua casa: ha apportato diversi miglioramenti e la città gli deve essere riconoscente. Andava oltre quello che era il suo compito che ha sempre affrontato con grande entusiasmo. Era una persona allegra e molto disponibile che ha messo a disposizione anche la sua manualità" ha aggiunto, tornando con la memoria in particolare a due episodi della vita del teatro: dall'aprile al settembre del 1979, Dell'Oro è stato "assistente" di Orlando Sora mentre dipingeva, su una grande impalcatura, l'acrilico sulla volta. Quando invece venne donata al teatro una maschera funebre è stato proprio il valmadrerese a costruire il supporto di legno e velluto ricoperto di plexiglass nel quale ancora oggi è contenuta.
La cerimonia funebre si terrà domani, martedì 28 ottobre alle 10 presso la chiesa del Santo Spirito di Valmadrera.

M.Mau.
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