In viaggio a tempo indeterminato/13: in cammino con Mister Robin verso il Lago Inle, con lo spettacolo degli... 'acrobati'

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Sono le 7 ed il sole è appena sorto ma fa ancora parecchio freddo a Kalaw, nel nord della Birmania. Con due piccoli zaini e una simpatica guida di nome Mr. Robin stiamo per partire per un trekking che in due giorni ci porterà a uno dei laghi più affascinanti del Paese: il Lago Inle. E' una specie di Cammino del Viandante, ma senza Resegone come sfondo e sicuramente senza rifugi dove mangiare i pizzoccheri (sì, dopo quasi 50 giorni iniziamo a sentire la mancanza dei pizzoccheri!). Camminiamo nelle campagne per qualche ora ma presto ci imbattiamo in un piccolo villaggio. C'è una scuola, qualche casa in bamboo, le mucche e i buoi fermi a lato della strada.



Tutti ci fissano, all'inizio un po' scettici ma poi basta un mingalarbar (ciao) per ricevere un genuino sorriso. I bambini scuotono le mani per salutarci e qualcuno prova a parlarci. Non c'è l'elettricità e nemmeno l'acqua corrente. Non è che Mr. Robin in realtà è Doc di Ritorno al Futuro e ci ha portato indietro nel tempo? Mentre continuiamo a camminare affascinati tra le strade polverose, attorno a noi tutti sono indaffarati: chi lima i coltelli su una grossa pietra, chi costruisce ceste in bamboo, chi chiacchiera con le vicine sulla porta di casa, chi fa il bucato. E noi siamo lì ad osservarli come se tutto quello che vediamo fosse nuovo e straordinario. Probabilmente a loro siamo sembrati un po' strani. Voi cosa pensereste se qualcuno volesse farvi una foto solo perchè state stendendo il bucato?? 



Camminando camminando arriviamo alla casa dove passeremo la notte. Ad ospitarci un contadino, che è anche il capo villaggio. La nostra stanza si trova proprio dietro la cucina e il letto è un materasso sul pavimento. L'unica elettricità disponibile arriva da una batteria (tipo quella della macchina, o forse proprio quella!) quindi la luce si accende solo quando fa buio. Appena arriviamo Mr. Robin, la nostra guida calma e pacata, per la prima volta durante la giornata ci mette fretta e ci consiglia di farci subito una doccia. Sì è vero, abbiamo camminato per strade polverose sotto il sole e non siamo molto profumati, ma da qui a non sopportarci più per l'odore... Poi vedendo la doccia, capiamo. Si trova all'esterno, sotto una pianta di banano, e consiste in una tinozza di acqua fredda da versarsi addosso con una ciotola più piccola. Mr. Robin non era improvvisamente diventato sensibile agli odori, voleva solo evitarci un raffreddore per esserci lavati all'esterno, al buio e al freddo. Dopo la doccia si cena a lume di candela con del riso e del curry deliziosi. Fuori ormai è buio e le stelle nel cielo sopra questo villaggio sperduto e senza elettricità sono davvero da togliere il fiato.



Il giorno dopo di buon’ora si riparte. Mancano solo 18 chilometri al fiume dove una barca ci aspetta per attraversare il lago. Arriviamo che è quasi mezzogiorno e siamo davvero stanchi, con le gambe doloranti (non siamo grandi camminatori) e accaldati, ma decisamente felici. Di certo non abbiamo trovato i pizzoccheri o la polenta, ma comunque ci è andata molto bene! E come ciliegina sulla torta, attraversare il lago seduti su una specie di lunga canoa di legno a motore è stato impagabile. Abbiamo attraversato villaggi galleggianti, siamo passati sotto ponti in legno e tra distese di alghe e canneti, per poi incontrare loro: i pescatori del Lago Inle. Dei veri e propri acrobati che con una gamba manovrano il remo e con l'altra si mantengono in equilibrio sulla barca. Uno spettacolo davvero affascinante.



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Angela e Paolo
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