Giorgio Gori chiude la campagna elettorale a Lecco con Bassetti

Giorgio Gori ieri sera ha chiuso la campagna elettorale lecchese con l'ultima sua visita nella nostra provincia prima del voto del 4 marzo.

Giorgio Gori

400 sostenitori lo hanno accolto in Sala Ticozzi. Il candidato del centrosinistra ha rilanciato i temi che cardini della sua proposta politica: "La Lombardia è una grande Regione, con una grande storia, 10 milioni di abitanti, 800.000 imprese e un tessuto associativo ricchissimo. I meriti di questo territorio sono merito dei lombardi, più che della classe politica che l'ha amministrato. In Lombardia stiamo mediamente bene ma non dobbiamo accontentarci, possiamo fare meglio. Penso ai ragazzi che non trovano lavoro e allo stesso tempo agli imprenditori che faticano a trovare collaboratori adeguatamente preparati, penso alle condizioni che vivono i pendolari, penso chi deve avere a che fare con il sistema sanitario: abbiamo buoni medici e buone attrezzature, ma per prenotare una visita bisogna attendere mesi e mesi".

Piero Bassetti e Virginio Brivio

Tanti gli amministratori locali presenti in sale: sindaci, consiglieri, assessori, volti noti del Pd e della società civile.
 Fra 9 giorni si vota ed ora iniziano a circolare i primi rumors sulla possibile squadra di governo in caso di vittoria di Gori che, da parte sua, per ora mantiene il riserbo: "Non ho ancora preso una decisione. Quello che posso dire è che - come ho fatto con i miei assessori a Bergamo - non guarderò al numero delle preferenze ottenute ma alle competenze, scegliendo persone capaci, in totale autonomia" ha sottolineato, "svicolando" anche alla domanda diretta se stia pensando di chiamare a palazzo Lombardia anche un lecchese, magari Brivio o Valsecchi che sono dati tra i favoriti. "Virginio e Corrado sono due amici, due persone di grande valore che sicuramente avrebbero le capacità per ricoprire un ruolo di primo piano. Ma per ora di decisioni non ne ho ancora prese".

Proprio il sindaco di Lecco ha condotto la serata in sala Ticozzi: "In Lombardia possiamo e dobbiamo fare di più. Dobbiamo essere onesti e riconoscere che nella nostra regione alcuni obiettivi sono stati raggiunti ma con altrettanta onestà e con determinazione dobbiamo anche dire che la Lombardia ha bisogno di una macchina nuova e soprattutto di un nuovo autista, che deve essere Giorgio Gori" è stato il suo messaggio, suggerendo ai presenti una delle armi con cui provare a scalzare il centrodestra dal Pirellone: il voto disgiunto rispetto alle politiche, per provare a convincere in particolare gli elettori di "Liberi e Uguali" il cui peso potrà essere determinante. Alle Regionali non c'è infatti ballottaggio: il candidato che prende anche un solo voto in più diventerà il nuovo governatore. L'appuntamento in sala Ticozzi è stata una delle 100 tappe del tour elettorale di Gori in Lombardia: 26.000 km percorsi per chiamare a raccolta i lombardi.

E' iniziata l'ultima fase della campagna elettorale, la volata finale. E lo sforzo comunicativo si è già notato: gadget, borse personalizzate, maxi cartoline da sventolare e video promozionali hanno accolto i sostenitori del sindaco bergamasco che prima di arrivare in sala Ticozzi ha anche incontrato Piero Bassetti, primo presidente di Regione Lombardia, ospite della lista "Gori Presidente". Bassetti è un forte sostenitore del civismo, contro i partiti che invece "sono ormai morti e non si occupano più dei problemi reali".

Piero Bassetti e Corrado Valsecchi

Gori con i candidati della lista “Gori Presidente”

"Mi sembra impossibile che domenica prossima il Paese non reagirà all'attuale porcaio" ha commentato, lui che nonostante gli 80 anni di età continua ad essere brillante e schietto, con un'irriverenza sorprendente. "Per governare bene ci vuole un buon governatore, come Giorgio Gori. La Lombardia è una macchina che non deve limitarsi a qualche passeggiata ma che deve gareggiare in Formula 1: ci serve qualcuno che sia veramente capace".
P.V.
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