Lecco: alla scoperta dell’archivio Badoni, in attesa del trasloco nell’ex maternità
Inizieranno a marzo i lavori per la completa ristrutturazione dell'ex maternità del vecchio ospedale di Lecco, ora parte del campus del Politecnico.
Al piano -1 saranno realizzati gli spazi che accoglieranno l'Archivio Badoni ovvero le carte, i documenti, i progetti e le tavole della storica azienda lecchese che depositò tutto il materiale presso i Musei civici nel 1989.
Quando i lavori saranno finiti - non prima del 2020 - i documenti potranno dunque tornare definitivamente a casa: attualmente sono infatti custoditi in un apposito capannone di conservazione a Cremona.
Come si vede dalle foto, la quantità di carte presenti è impressionante. Secondo la scheda contenuta nel portale regionale "Lombardia Beni Culturali" il fondo è composta da 12 cassettiere da 20 cassetti (ognuno pari a 288 metri lineari) per circa 175. 000 disegni tecnici, 36 armadi per disegni per circa 860 metri lineari, 3 armadi e 2 cassettiere con pratiche, preventivi e progetti, 25.000 cartelle per circa 2500 metri lineari, 500 rotoli con disegni. Non mancano nemmeno alcune centinaia di fotografie su lastre e stampe di vario tipo e misura.
Al piano -1 saranno realizzati gli spazi che accoglieranno l'Archivio Badoni ovvero le carte, i documenti, i progetti e le tavole della storica azienda lecchese che depositò tutto il materiale presso i Musei civici nel 1989.
L’attuale deposito dell’archivio Badoni
Si era ipotizzato di collocare il tuto nell'ex mensa dalla fabbrica (splendido edificio in stile neogotico) che ora giace in uno stato di semi-abbandono in corso Matteotti ma il progetto non è mai andato in porto. L'anno scorso - con la firma dell' apposito Accordo di Programma tra Comune, Provincia, Regione Politecnico per valore complessivo di 7 milioni di euro per la ristrutturazione dell'ex maternità - si è stabilito che l'archivio verrà definitivamente posizionato nella nuova struttura del campus universitario.Quando i lavori saranno finiti - non prima del 2020 - i documenti potranno dunque tornare definitivamente a casa: attualmente sono infatti custoditi in un apposito capannone di conservazione a Cremona.
Uno dei progetti originali ancora conservati
L'assessore all'urbanistica Gaia Bolognini ha visitato l'attuale deposito insieme ad un responsabile della Sovrintendenza Archivistica per "fare il punto" sul trasloco: "I documenti sono moltissimi: basti pensare che l'archivio è composto da oltre 70 bancali su cui si trovano scatole in legno e appositi schedari in metallo ricolmi di carte, progetti e disegni. Non mancano nemmeno i registri originali che rappresentano una prezioso strumento per la catalogazione di tutto il materiale" ha commentato.Come si vede dalle foto, la quantità di carte presenti è impressionante. Secondo la scheda contenuta nel portale regionale "Lombardia Beni Culturali" il fondo è composta da 12 cassettiere da 20 cassetti (ognuno pari a 288 metri lineari) per circa 175. 000 disegni tecnici, 36 armadi per disegni per circa 860 metri lineari, 3 armadi e 2 cassettiere con pratiche, preventivi e progetti, 25.000 cartelle per circa 2500 metri lineari, 500 rotoli con disegni. Non mancano nemmeno alcune centinaia di fotografie su lastre e stampe di vario tipo e misura.
Uno dei registri
"E' stato davvero emozionante poter visionare di persona alcuni dei progetti originali. Rappresentano un vero e proprio pezzo di storia di Lecco e del suo territorio, racchiudono pagine importanti della nostra città. Quando l'archivio verrà traslocato, potrà essere più facilmente consultabile anche dagli studenti e dagli storici: sono sicura che potranno effettuare ricerche di grande valore" ha continuato l'assessore Bolognini. La storia della società è davvero la storia di Lecco. La S.A. Antonio Badoni si è costituita nell'ottobre del 1922, ma rappresentava in realtà un nuovo capitolo della storia imprenditoriale della famiglia Badoni, attiva nel settore meccanico, metallurgico e siderurgico fin dalla seconda metà del Settecento. Era attiva nella carpenteria civile e industriale (ponti, pensiline, edifici industriali), nella meccanica pesante (locomotori, carroponti, gru) e nella caldareria (serbatoi, gasometri vasche rotanti), sia sul mercato nazionale che internazionale. Come non citare, ad esempio, la realizzazione del ponte sul Bosforo a Istanbul o i pontili di scarico per le petroliere costruiti in Iran.
P.V.