Lecco perduta/97: La 'Domenica Sportiva' quasi tutta cittadina

Carlo Mauri, detto Bigio
C’è stata una trasmissione della popolare “Domenica sportiva” sulla RAI TV, quando era condotta da Enzo Tortora, quasi tutta lecchese. E’ accaduto la sera di domenica 12 marzo 1967. Negli studi televisivi della Domenica Sportiva arrivò la squadra del Calcio Lecco, reduce dalla trasferta a Bergamo, dove, giocando contro l’Atalanta, aveva perso per 1 a 0. La rete subita al 4° minuto del primo tempo, con Savoldi, non venne più rimontata nell’arco dell’intero incontro da parte dei blucelesti. La rappresentanza del Lecco negli studi della RAI TV era guidata dal vice presidente Giovanni Mambretti e vedeva l’allenatore Angelo Piccioli, il medico sociale ed ex capitano bluceleste dott. Giancarlo Galli, il dirigente in segreteria cav. Angelo Wilhelm, il capitano Vinicio Facca e tutta la squadra. Il Lecco aveva disputato l’incontro con l’Atalanta scendendo in campo con la formazione Meraviglia, Facca, Bravi, Schiavo, Malatrasi, Bacher, Incerti, Angelillo, Clerici, Ferrari, Bonfanti. Arbitrò Bigi di Padova.
Il Lecco era, purtroppo, quella sera ultimo in classifica del campionato di serie A con 10 punti, preceduto dal Foggia, con 11, e dal Venezia, con 14. Era sempre più vicino il pericolo retrocessione in serie B, come poi avvenne al termine del campionato, nel mese di giugno.
Oltre al Calcio Lecco, era presente alla Domenica Sportiva, il grande rocciatore lecchese Carlo Mauri, detto Bigio, che aveva ricevuto il riconoscimento di “Atleta dell’anno 1966” da parte del Comune di Lecco, con il sindaco Alessandro Rusconi e l’assessore allo sport Renato Corbetta. Carlo Mauri parlò delle sue due recenti spedizioni in Amazzonia e in Perù. Mauri era accompagnato, alla Domenica Sportiva, dall’italo brasiliano Domingos Giobbi, suo collaboratore nella spedizione in Amazzonia. Nella stessa trasmissione dichiarò che il 9 giugno sarebbe partito per una nuova impresa con meta, questa volta, l’Australia.
Per quanto riguarda la Domenica Sportiva con il calcio merita un ricordo l’allora capitano bluceleste Vinicio Facca. Facca, nel Lecco, disputò complessivamente 221 incontri, tra serie A e serie B. Il 2 giugno 1968, uscendo dallo stadio Bentegodi dopo Verona-Lecco, un anonimo tifoso scagliò una bottiglia di vetro che andò in mille frantumi sulla recinzione ed alcune schegge raggiunsero all’ingresso del sottopasso degli spogliatoi Vinicio Facca, che fu colpito gravemente ad un occhio. Perso l’occhio per quel tragico gesto di irresponsabile violenza, Facca fu costretto ad interrompere la carriera calcistica. La storia di Vinicio Facca è stata ricordata dal giornalista Renato Favretto, di Pordenone, nel libro “Quando i friulani giocavano in serie A”, presentato anche a Lecco, in una libreria del centro, nel settembre 2013. Facca è deceduto nel giugno 2011 ad Azzano Decimo, in provincia di Pordenone, dove era nato nel maggio 1939.
A.B.
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