Lecco, Volontè risponde sul canile: ''con la proroga attività illecita, si cerca soluzione''

Armando Volontè
Il canile di Lecco chiuderà i battenti il prossimo 30 giugno e i cani saranno trasferiti a Merate. Non sono possibili ulteriori proroghe, poiché la struttura è stata dichiarata dall’Asl non idonea e una ulteriore prosecuzione comporterebbe per l’amministrazione comunale lecchese una segnalazione alle autorità competenti per attività illecita.
È forte però l’impegno nel cercare una soluzione al problema, vale a dire un’area in cui far sorgere una nuova struttura, anche in via provvisoria in attesa di trovare una sistemazione definitiva per gli amici a quattro zampe.
Questa la risposta dell’assessore alle attività produttive Armando Volontà alla richiesta di prorogare i termini per il canile lecchese promossa da Lav, Enpa e Zampamica.
Rispondendo a queste associazioni, Volontè spiega che da parte dell’amministrazione vige il massimo impegno per trovare, in collaborazione con il Prefetto che interpellerà i sindaci lecchesi in merito, un’area adatta per un nuovo canile, in zona Rivabella – area da loro indicata – o altrove.
Un punto di vista condiviso da Alfredo Marelli, che sottolinea come la condizione dei cani con il trasferimento migliorerà e che l’intera questione evidenzia la necessità di una riprogrammazione a livello territoriale del servizio contro il randagismo e a tutela dei cani.
Anche Corrado Valsecchi, portavoce di Appello per Lecco, spiega che “non è accettabile chiedere oggi al Sindaco Brivio di caricarsi di una ulteriore responsabilità”, augurandosi che da parte delle associazioni ci sia comprensione e invitando ad approfondire la disponibilità di un terreno a Bosisio Parini. Non manca una condanna del “mail bombing”, che sta intasando la posta di tanti privati lavoratori.

Per leggere la lettera dell’assessore Volontè clicca qui

Questo l'intervento di Alfredo Marelli: 
Condivido pienamente i contenuti della comunicazione che l’Assessore Volontè ha inoltrato alle Associazioni ENPA, LAV, e ZAMPAMICA.
Il rispetto delle norme vigenti non consente altre soluzioni.
Sottolineo inoltre che:
·Il trasferimento in altro canile (che certamente dovrà essere certificato rispetto alle norme sanitarie) significa un miglioramento rispetto alla situazione attuale;
·I cani stanno meglio presso le famiglie che non in una struttura di custodia, e quindi deve rimanere alto l’impegno in questa direzione;
·I dati dell’anagrafe canina ci dicono che – grazie all’applicazione del chip identificativo e al buon lavoro degli operatori – nell’anno 2013, in Lombardia e nel lecchese, i cani affidati sono in numero maggiore rispetto a quelli accalappiati.
Se, accanto all’attenzione verso gli animali ed ai cani in particolare, teniamo conto delle situazioni concrete e degli obiettivi condivisi forse ci rendiamo conto che per il futuro è necessaria una riprogrammazione a livello territoriale del servizio contro il randagismo e a tutela dei cani.

Alfredo Marelli

Questo l'intervento di Corrado Valsecchi:
Abbiamo esaminato in maggioranza Lunedì sera la situazione relativa al Canile di Lecco con l'intento di trovare una soluzione decorosa e sicura per gli ospiti della struttura che chiuderà a fine Giugno. Appello per Lecco, PD e IDV hanno, in mancanza di alternative praticabili, accettato la proposta dell'assessore Armando Volontè .
 Siamo impegnati a trovare un luogo sicuro e autorizzato che consenta agli ospiti del nostro canile di ricevere il miglior servizio possibile per il tempo necessario a trovare successivamente una situazione idonea e definitiva. Ciò che non è accettabile é chiedere oggi al Sindaco Brivio di caricarsi di una ulteriore responsabilità, con implicazioni penali, nel sottoscrivere un atto di proroga di una struttura ritenuta inadeguata  dall'autorità sanitaria. In particolare in un momento delicato, dal punto di vista politico, giudiziario e personale, per Lui, come questo.
Ci auguriamo che ci sia un po' di comprensione, non stiamo buttando i cani in mezzo a una strada, ma stiamo identificando il percorso più fattibile per dare soluzione ad un problema che non può essere imputato alla sola Amministrazione Comunale.
Alle Organizzazioni del Volontariato che con abnegazione sostengono la campagna per il parco canile, appello per Lecco ha inoltrato due mesi fa una planimetria di un terreno di 3000 metri quadri, sito in Bosisio Parini, zona adiacente alla Superstrada, che un imprenditore avrebbe dato in usufrutto gratuito per diversi anni per creare un canile temporaneo in attesa della soluzione definitiva.
Questa possibilità é ancora in auge se si volesse percorrerla, tuttavia, nel caso si perseguisse, come unica possibilità, la creazione del parco canile nella città di Lecco è evidente che anche questo sforzo dell'associazione e dell'imprenditore disponibile sarebbe vanificato. Purtroppo la nostra ricerca di una disponibilità privata in città per la messa a disposizione di un terreno ha dato esito negativo. Comprendiamo l'amarezza dei volontari, ma riteniamo che essi potranno continuare ad assistere i loro amici trovando eventualmente anche un accordo con il Comune di Lecco che possa abbattere i costi dei loro trasferimenti presso il Canile individuato.
 Non crediamo che pochi chilometri di strada possano impedire ai volontari che hanno passione, dedizione e amore per gli animali di continuare nella loro encomiabile opera di assistenza.
Inoltre, consentitemi, un appunto personale : ritengo assurdo ricevere centinaia di mail sulla mia posta personale e anche su quella del lavoro. I diritti dei cani sono insindacabili, ma anche quelli delle persone che lavorano vanno garantiti. Le associazioni di volontariato avrebbero fatto bene a chiedere l'autorizzazione ai diretti interessati prima di far inviare centinaia di mail da estranei su caselle di posta non autorizzate.

Corrado Valsecchi
Portavoce Appello per Lecco
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