11 agosto 2003: un uovo era cotto sulla lamiera rovente della benzina
Le temperature roventi della corrente estate 2017 possono ricordare che la provincia di Lecco è stata ai primi posti tra quelle del nord Italia che, nel pomeriggio di lunedì 11 agosto 2003, 14 anni or sono, hanno visto la colonnina di mercurio raggiungere i gradi record di ben 42. E’ stato con tali condizioni climatiche eccezionali l’esperimento riuscito di un uovo cotto, sulla lamiera rovente di una colonnina di benzina a lago presso il distributore, allora condotto da Valerio Esposito, in località Brick Caviate, alla periferia settentrionale della città. Il distributore si trova sul bordo di una conca che nelle ore pomeridiane è particolarmente soleggiata.
Si è trattato dello “scoop” dell’estate 2003 che non pochi, in questo periodo appena trascorso, ricordano “con temperature sempre più alte nei primi giorni di agosto che”, riferiscono le cronache del tempo, “rendevano abbondante la pesca dei persici presso il Ponte Nuovo, sul lato nord verso il lago”. “Nel gruppo di pescatori – scriveva un quotidiano locale – c’era anche l’ex sindaco di Lecco, Giuseppe Pogliani, notoriamente appassionato della canna con lenza”.
Il distributore della prova dell’uovo cotto 2003
La prova, voluta dal benzinaio delle Caviate e da alcuni amici, ha voluto emulare i militari italiani in Africa settentrionale, durante l’ultimo conflitto mondiale anni ’40, visti in un documentario. I promotori dell’uovo cotto al sole ed all’aria si sono richiamati ai precedenti, di 60 anni prima, quando nel deserto nord africano, durante la guerra contro gli inglesi, i carristi italiani dell’Ariete e della Centauro facevano cuocere le uova ponendole sulla corazza del carro armato, già arroventata, esposta ai raggi delle micidiali temperature.Il benzinaio-cuoco, Valerio Esposito. A destra esce dal lago, dopo il tuffo di San Silvestro, Mario Barozzi
Le scene viste nei documentari dell’Istituto Luce hanno suggerito, nel periodo vacanziero di agosto, di provare a cuocerne uno alla coke sulla lamiera rovente della colonnina di carburante al distributore verso il lago, vale a dire per i mezzi nautici, nelle prime ore del pomeriggio. La prova è riuscita, come dimostrano documentazioni fotografiche, solidificando il tuorlo rosso e condensando con spessore bianco l’albume.Si è trattato dello “scoop” dell’estate 2003 che non pochi, in questo periodo appena trascorso, ricordano “con temperature sempre più alte nei primi giorni di agosto che”, riferiscono le cronache del tempo, “rendevano abbondante la pesca dei persici presso il Ponte Nuovo, sul lato nord verso il lago”. “Nel gruppo di pescatori – scriveva un quotidiano locale – c’era anche l’ex sindaco di Lecco, Giuseppe Pogliani, notoriamente appassionato della canna con lenza”.
I tre coraggiosi del 31 dicembre 2005
Due anni dopo, sabato 31 dicembre 2005, sempre al distributore delle Caviate, avveniva una prova di … temperature contrarie. A mezzogiorno di San Silvestro avveniva il “cimento d’inverno”, scommessa vinta da tre coraggiosi che sfidavano i rigori di una giornata invernale, anche se soleggiata. Si tuffarono nelle acque del lago Mario Barozzi, 60 anni, residente in via Belvedere, Elio Pezzini, 32 anni, e Manuel Esposito di 28 anni, entrambi residenti in quartiere Belledo. Ha accertato l’autenticità della nuotata per la conquista della leggendaria “corona” gelida di Nettuno, re anche dei laghi, nel ruolo di giudice, Silvano Sironi, artigiano lecchese di via Pietro Nava, fresco reduce dalla “Prova del Cuoco”, trasmissione RAI condotta da Antonella Clerici.
A.B.