Civate: le religiose di Maria Consolatrice lasciano la Casa del Cieco da fine agosto

La struttura di Civate


Il mese d’agosto appena iniziato sarà l’ultimo per le Suore di Maria Santissima Consolatrice alla Casa dei Cieco di Civate. Domenica prossima, esattamente 22 anni dopo il suo arrivo il 6 agosto 1995, Suor Zeffirina raggiungerà l’istituto San Giuseppe di Leggiuno, mentre da settembre anche Suor Aura e Suor Pierangelina – giunte in paese 12 mesi fa in sostituzione delle più anziane Suor Benedetta e Suor Arcangelita – non presteranno più il loro prezioso servizio presso la Rsa e verranno trasferite in altre sedi della congregazione, che si appresta a festeggiare il prossimo 7 ottobre in Duomo a Milano la beatificazione del fondatore Padre Arsenio da Trigolo scomparso nel 1909.
La presenza delle religiose è storicamente legata al complesso sorto accanto alla chiesa di San Calocero, adibito dal 1931 al ricovero dei ciechi civili e divenuto casa di riposo nel 1992.
“La notizia è stata un fulmine a ciel sereno, il ruolo delle religiose è quello di garantire un accompagnamento spirituale agli ospiti della Rsa” ha spiegato Roberto De Capitani, direttore della Fondazione Casa del Cieco Monsignor Edoardo Gilardi onlus. “Quando ho ottenuto il mio incarico nel 1993 erano presenti in sette, nel giro di pochi anni sono rimaste in tre. Il ricambio generazionale risulta difficoltoso, a fronte di diverse suore anziane ci sono poche giovani. Il cappellano Don Erminio Scarpa resterà con noi ma la mancanza delle consorelle si farà sentire”.
Questo cambiamento non avrà conseguenze sull’attività della Rsa, che proseguirà grazie alla presenza del personale in capo alla Fondazione (6 dipendenti oltre al direttore) e alle due realtà cui sono appaltati il servizio assistenziale e quello della refezione.
“Presso la struttura lavorano un centinaio di persone, a fronte di 95 ospiti attualmente presenti. Prima il ruolo delle religiose era molto diverso, fino a qualche decina di anni fa alcune di loro erano anche caposala o infermiere. Negli anni Quaranta e Cinquanta in paese venivano accolte le probande, ragazze che si preparavano al percorso spirituale. Non è un caso se ancora oggi tra le suore dell’ordine siano presenti diverse civatesi”.
L’ultima domenica di agosto sarà quella della partenza per le due religiose rimaste. Gli ospiti della Casa del cieco dovranno rassegnarsi, almeno per il momento, a rinunciare al loro delicato sostegno spirituale.
“Non ci diamo per vinti e auspichiamo che un altro ordine religioso possa sostituirle” ha concluso il direttore della Fondazione.
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